L’indaco è un pigmento di origine vegetale, utilizzato da più di 4000 anni soprattutto in Asia.
All’inizio ci fu il dolore.
O forse arrivò alla fine, a soffondere ogni cosa con le sue sfumature d’indaco. Colore di vecchi lividi, di porcellane andate in frantumi, di mappe accartocciate nella luce serotina. (Chitra Banerjee Divakaruni)
L’indaco nell’arte
L’indaco indiano in realtà veniva già prodotto in Cina fin dal 2000 a.C. e veniva utilizzato principalmente come tintura, successivamente apprezzato anche da greci e romani.
La produzione chimica dell’indaco è iniziata, invece, nel 1913 in Germania, sostituendo progressivamente la produzione di colore naturale soprattutto a causa dei tempi di produzione nettamente più brevi.
In ambito artistico, l’indaco è stato messo in risalto da grandi maestri dell’arte, come Jan Vermeer e Peter Paul Rubens.
Il blu (in varie tonalità) è stato storicamente associato alla nobiltà: nel Medioevo, per esempio, era molto diffuso nella raffigurazione di soggetti religiosi o membri della nobiltà.
I colori più utilizzati erano il blu oltremare (più prezioso perché ricavato dai Lapislazzuli), l’azzurrite (relativamente più economica e diffusa) e, appunto, l’indaco.
Curiosità sul colore indaco
- Prende il suo nome da India, il Paese che ne è stato il primo e maggiore produttore.
- Anche in ambito chimico la sua molecola mantiene lo stesso nome.
- Il pigmento è una sostanza insolubile, che viene resa solubile mediante un apposito trattamento per permetterne l’utilizzo come colorante.
- Al contrario della maggior parte dei coloranti, l’indaco mantiene il colore brillante nel tempo. Per questo motivo viene spesso utilizzato nella colorazione dell’abbigliamento.
- L’indaco è il colorante utilizzato per i jeans.
- Anticamente veniva prodotto tramite fermentazione con l’utilizzo di urina di cavallo, oggi si usano sostanze chimiche.
- L’indaco, nelle regioni del Sahel della Mauritania, è uno dei simboli di prestigio più rilevanti.
- La tunica dei Tuareg è tutta indaco, colore con
- siderato nobile. I mauritani, nelle zone del corpo non coperte da indumenti, si spalmano una polvere color indaco che li protegge dai raggi solari e dà origine al soprannome di “uomini
blu” conferito alle popolazioni nomadi dell’area. - Le persone che prediligono il colore indaco sono tendenzialmente volte a scoprire il significato di ogni cosa per
Fonte immagine: wikipedia
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