Il conte di Huntingdon – Gloria

Il conte di Huntingdon Book Cover Il conte di Huntingdon
Gloria
Venus Marion
Novella
Self-published
2020
Copertina flessibile

⤜ IL MEDIOEVO COME LO AVETE GIA' LETTO... solo in GLORIA!⤞ Terza novella della saga di GLORIA. Agli episodi già noti della storia principale, che vede protagonista milady di Gisborne, si intrecciano le (dis)avventure di Adam di Locksley. Bandito sin dalla nascita, reietto finché non si presenta l’occasione di riappropriarsi di titoli e proprietà, Adam non deve solo portare avanti un’eredità ingombrante, ma deve compiere un’impresa titanica: scavare le fondamenta di un futuro incerto. Senza farsi sfuggire l’amore della sua vita, nel frattempo. ⚠ ATTENZIONE: alto rischio di contenuti estremamente estrogeni - non adatto a giovani lettori. Cover Art by © Alice Sogno


Il conte di Huntingdon è la terza novella/spin-off di Gloria, di Venus Marion.

Se avete seguito le vicende di Cybele e Adam – e le mie recensioni – fino qui, saprete ormai che le recensioni di questa saga sono diverse dalle altre. Sono diverse perché V. è ormai una delle più grandi amiche che abbia mai avuto e perché oltre a propinarvi qui e su Instagram i suoi libri, vi propino anche le mia copertine! Ma veniamo al libro…

Il conte di Huntingdon

Stravolge completamente la struttura e l’impostazione della trilogia principale e delle precedenti novelle, cambiano punto di vista e suddivisione della narrazione.

Questa volta il protagonista è Adam, ed è proprio lui a raccontare i fatti attraverso gesta, parole e pensieri. Si tratta perlopiù di scene già viste in Gloria, ma questa volta narrate secondo l’esperienza del protagonista maschile: alcune scene vengono approfondite e interpretate in modo diverso rispetto a ciò che abbiamo letto nella “prima versione dei fatti”, dettata da Cybele.

La novella è essenzialmente una raccolta di racconti brevi che ripercorrono l’arco temporale della trilogia principale. Rimangono quindi invariati i personaggi, l’ambientazione e l’atmosfera, ma cambia la percezione di tutto ciò.

Questo è possibile grazie a V., che si è divertita (o, forse, ha più che altro sofferto) nel saltare da una mente all’altra dei suoi personaggi, rendendo tutto assolutamente realistico e percettibile.

Adam in questa novella ci fa ridere e piangere. Come anticipato, anche questa novella è l’equilibrio esatto tra ironia e tragedia.

 

Devo dirvi ancora qualcosa? Si: recuperate Gloria, Radici d’inverno e Ci vorrebbe un eroe. SUBITO.

 

 

 

 

Perfide

Perfide Book Cover Perfide
Roberta Balestrucci Fancellu, Loputyn
Biografia, illustrati
2019
128

Servono più cattive di qualità! Nella letteratura per ragazzi ci sotto otto volte più cattivi maschi che femmine. E le femmine sono quasi sempre solo streghe. La storia insegna che ci sono sempre state donne cattive, molto cattive. Davvero perfide. Questa è una raccolta appassionante di ritratti e storie di donne realmente vissute che hanno agito male, facendo della perfidia la loro arma prediletta, adoperata per avere o mantenere il potere, per vendicarsi, per resistere a coercizioni, per ottenere giustizia o per rispondere a una passione irrefrenabile.

Perfide è un libro illustrato che racconta tramite parole e immagini, la vita di alcune delle più celebri donne spietate e sanguinarie.

Perfide

Se la famosa Bloody Mary è passata alla storia per la sua sanguinosa storia familiare ed è conosciuta da tutti, ci sono altre donne passate alla storia, come lei, per fatti ben più inquietanti… ma forse sono meno conosciute!

In questo libricino scopriamo una moltitudine di donne che hanno compiuto gesta incredibili: amore, giustizia, vendetta, pazzia, sono solo alcune delle cause scatenanti delle loro azioni.

La prima donna samurai che lotta per la sua terra e il suo popolo, una donna che fa giustizia per altre donne che hanno subito abusi da parte di mariti e padri, una “strega” che cura un intero villaggio. Ma anche una Dracula che beve il sangue dei suoi servi, una levatrice omicida e una ladra senza scrupoli.

Queste sono solo alcune delle donne descritte nel libro. Ad ognuna di esse sono dedicate poche pagine di testo accompagnate da piccole illustrazioni e un’illustrazione iniziale, in cui vengono raffigurate mettendo in evidenza le loro caratteristiche principali.

Perfide è quindi un bel volumetto: illustrato molto bene e scritto in modo scorrevole e riassuntivo. Consigliato a tutti, lettori e appassionati d’illustrazione, ad eccezione di chi fosse in cerca di informazioni dettagliate sui personaggi storici citati perché, in questo caso, si rivelerebbe “troppo riassuntivo”. Vale comunque la pena di averlo nella collezione dei libri illustrati, tanto più considerandone l’originalità: non spesso, infatti, si trovano biografie illustrate!


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Verde oscurità

Verde oscurità Book Cover Verde oscurità
Anya Seton
Romanzo
2013
493

Tra le colline del Sussex si erge il castello di Medfield Place, una residenza Tudor che, sin dal 1200, da quando uno dei primi Marsdon si costruì un piccolo torrione di pietra, è la dimora dell'antica famiglia di baronetti inglesi. Da qualche tempo Medfield Place è anche la casa di Celia Taylor, giovane, ricca americana diventata una lady Marsdon dopo aver sposato Richard, erede, con la morte del vecchio sir Charles, di titoli e averi della nobile stirpe. I primi giorni a Medfield Place sono stati per Celia tra i più gioiosi della sua vita, segnati dall'orgoglio di appartenere a un'antica e solida famiglia e di condividere un amore vero e appassionato tra le lussureggianti colline del Sussex. Poi in un pomeriggio d'autunno tutto è cambiato. Celia è diventata una giovane donna infelice. Nei boschi le foglie erano ingiallite e una fumosa foschia scendeva dagli anfratti dei Downs, quando lei e Richard raggiunsero il castello di Cowdray, l'antica costruzione Tudor di sir Anthony Browne, il cui cappellano, durante i regni di re Edward e della regina Mary, era Stephen Marsdon, un illustre antenato di Richard. Nel Salone dei Cervi Celia ha avvertito la netta sensazione di essere già stata in quel posto. Da quel pomeriggio, le allucinazioni hanno continuato a perseguitarla, col risultato di allontanare da lei Richard. Jiddu Akananda, il dottore indù ospite del castello, non ha dubbi sulle cause dell'infelicità sua e di Richard: qualcosa di terribile deve essere accaduto nel castello. Postfazione di Barbara Samuel.

Verde oscurità è un celebre romanzo storico dell’autrice Anya Seton.

Verde oscurità

Ambientato tra ‘900 e ‘500Verde oscurità racconta la storia di Richard e Celia: una giovane coppia che, dopo il matrimonio nel 1960, si stabilisce nel maniero di famiglia nel Sussex.

Dopo un periodo nell’abitazione, però, iniziano a verificarsi strani eventi sia per un coniuge che per l’altro: isteria, visioni, comportamenti fuori dalla norma.

In questo modo la trama riporta il lettore a quattro secoli prima, quando un certo Richard e una certa Celia impazzivano per una storia d’amore desiderata ma impossibile.

Oltre la trama

Un libro pieno di suspense, molto dinamico e frenetico, nonostante in apparenza abbia uno stile pacato e un andamento costante.

Lo stile dell’autrice è impeccabile: coinvolgente, ricercato ma non eccessivamente elaborato al punto di distogliere il lettore dalla trama.

Stile, ritmo e trama sono perfettamente amalgamati, in modo da ottenere un romanzo scorrevole e intrigante che balza avanti e indietro nello spazio e nel tempo tra storie familiari sepolte e riscoperte, senza lasciare un attimo di respiro al lettore.

A rendere un romanzo storico veramente valido, poi, sono l’ambientazione e l’atmosfera: in questo l’autrice è stata davvero magistrale. La narrazione è tale da rendere il tutto vivido e percettibile, tanto da far immergere completamente il lettore in un’altra epoca.

Inoltre, tra amore e possibili reincarnazioni, avvolge il tutto in un alone di fascino e mistero che tiene incollato il lettore alle pagine dall’inizio alla fine.

In conclusione:

Consiglio questo libro a tutti gli amanti del romanzo storico e non solo. Questo libro è veramente valido nel suo insieme, perciò consigliatissimo anche ai lettori che solitamente preferiscono altri generi letterari!


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La strega verde

La strega verde. Guida completa alla magia naturale di erbe, fiori, oli essenziali e pietre Book Cover La strega verde. Guida completa alla magia naturale di erbe, fiori, oli essenziali e pietre
Arin Murphy-Hiscock
Saggio
2019
233

La strega verde è una sorta di guida all’utilizzo quotidiano di piante ed erbe.

La strega verde

Si suddivide in due parti: la prima è un’introduzione discorsiva e generica sull’argomento della “strega verde“, cioè quella figura spesso schernita che conosce a fondo le erbe e gli elementi naturali e ne sfrutta le proprietà in vari ambiti.

La seconda parte, invece, è la vera e propria guida, suddivisa per settori di utilizzo degli elementi naturali: cura della persona, omeopatia, cura della casa e così via.

In generale, il libro è ben strutturato e facilmente consultabile, scritto in modo semplice e comprensibile anche per chi non dovesse avere esperienza in questo campo.

Tuttavia, ci sono alcune precisazioni da fare, per “avvertire” sia i lettori più esperti e sia quelli che affrontano per la prima volta questi argomenti.

Da questo punto il poi la recensione non sarà come le altre perché sono costretta a paragonare quanto scritto nel libro alla mia esperienza personale. In questo modo spero di poter rendere meglio l’idea di ciò che potrete o non potrete trovare in questo volume.

La magia verde

La magia verde è una pratica antica, tramandata da tempi immemori, che si basa sulla conoscenza – prima di ogni cosa – del mondo che circonda ogni “strega verde”. Basti pensare alle erbe: ogni zona geografica ha una flora ben diversa da tutte le altre, perciò non si può avere una “legge universale”. D’altra parte, però, ci sono piante ed erbe molto comuni, ormai reperibili quasi ovunque, che consentono di affrontare facilmente questo primo punto.

In secondo luogo, la magia verde va praticata unendo nozioni ed esperienza personale: questo è fondamentale. Trattandosi di una pratica che unisce mente e corpo di un individuo ad un’infinità di possibilità e combinazioni di erbe, piante, pietra, e chissà cos’altro, ovviamente può generare effetti positivi o negativi. Di conseguenza, va presa a piccole dosi, appresa, modificata, adattata, non copiata.

Infine, verde significa naturale: va bene adattarsi ai tempi moderni, va bene sfruttare ciò che si ha, ma personalmente avrei preferito trovare qualche frullatore e microonde in meno nella guida.

Colei che oggi può essere definita come la strega verde è quella donna particolarmente legata alla natura, che la rispetta, la difende e ne sfrutta le potenzialità…ma mai senza dare nulla in cambio.

Di nuovo secondo la mia opinione, è sbagliato diffondere una “magia alla portata di tutti” che in realtà insegna ad andare al supermercato a comprare barattoli di spezie!

Tornando al libro, lo consiglio solo in parte: alcune nozioni di base sulla preparazione di infusi, decotti, erbe essiccate e quant’altro, sono veritiere e possono tornare utili. Per approfondire l’argomento delle piante medicinali, invece, consiglio libri specifici, che trattino unicamente questo argomento. Dopo aver appreso il necessario, ci si può cimentare nella preparazione e nell’utilizzo delle erbe e degli altri elementi naturali.


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A est del sole, a ovest della luna e Kay Nielsen

Kay Nielsen. A est del sole e a ovest della luna Book Cover Kay Nielsen. A est del sole e a ovest della luna
Noel Daniel
Fiaba, Illustrati
2018
192

La ristampa di un grande classico della cultura mondiale. Entrate in un mondo fatto di innamorati osteggiati dal destino, venti magici e troll dispettosi, e lasciatevi incantare da alcune delle più raffinate illustrazioni nella storia del libro. Con questa ristampa, l’editore fa rivivere il più ambizioso progetto editoriale dell’amato artista danese Kay Nielsen, uno dei più apprezzati illustratori di libri per l’infanzia di tutti i tempi. Inizialmente pubblicato nel 1914, East of the Sun and West of the Moon è una celebre antologia di fiabe che i leggendari folkloristi norvegesi Peter Christen Asbjornsen e Jorgen Engebretsen Moe hanno raccolto nel corso dei loro viaggi per la Scandinavia a metà del XIX secolo. L’edizione illustrata da Nielsen dei racconti di Asbjornsen e Moe è considerata un gioiello della letteratura per ragazzi del Ventesimo secolo, osannato dai collezionisti d’arte e di libri di tutto il mondo. Una copia originale autografata di questo libro è stata venduta all’asta nel 2008 per il prezzo più alto mai pagato per un libro illustrato di letteratura per ragazzi. Questa curatissima riproduzione presenta 10 delle fiabe originali, con un totale di 46 illustrazioni e numerosi ingrandimenti degli acquerelli originali di Nielsen, stampati in cinque colori per consentire agli straordinari dettagli di brillare di luce propria. Il volume include inoltre due saggi illustrati da decine di opere rare e inedite di Nielsen, ed esplora la storia delle fiabe norvegesi, la vita e le opere dell’artista, nonché la genesi del libro.

 


 

A est del sole, a ovest della luna è una raccolta di fiabe norvegesi (prende il nome da una di esse), illustrata dell’artista danese Kay Nielsen.

In particolare, questa edizione firmata Taschen è suddivisa in due parti: la prima parte è sostanzialmente una biografia del celebre illustratore; la seconda parte contiene la raccolta di fiabe.

Kay Nielsen

Celebre artista danese, è vissuto nell’epoca d’oro dell’illustrazione. Ha partecipato alla realizzazione di alcune opere che hanno fatto la storia, tra cui illustrazioni per la Disney. Tuttavia, la sua celebrità si è accresciuta maggiormente dopo la sua morte piuttosto che in vita, come spesso accade per gli artisti innovativi e fuori dagli schemi.

Le fiabe

La raccolta è composta da fiabe classiche, perciò i temi e la struttura sono simili in tutte. La struttura e la trama si basano sempre su protagonista e antagonista (anche multipli), una situazione iniziale, un fatto decisivo, una trasformazione o evoluzione e un epilogo.

Nella raccolta si ripresentano spesso anche alcune figure importanti: per esempio, in quasi tutte le fiabe si trovano del troll. Creature malvagie e subdole, che hanno la capacità di assumere le sembianze umane e trarre in inganno gli ignari protagonisti delle storie.

Altrettanto importanti sono alcuni elementi della natura, rappresentati come figure pensanti, con una volontà propria: l’esempio più rilevante è quello dei Venti, capaci di aiutare i protagonisti in più occasioni.

Lo stie narrativo è ovviamente molto semplice e scorrevole, adatto ad un pubblico di età varia. I periodi sono brevi ed essenziali, il lessico altrettanto semplice. Va da sé che la lettura nel suo complesso acquisisca un ritmo veloce e un andamento costante.

Come per ogni fiaba che si rispetti, la funzione di queste storie risiede nella morale: fiducia, amicizia, amore, famiglia, inganno, curiosità e rispetto, sono solo alcuni degli argomenti che stanno alla base dei messaggi veicolati in questi racconti!

Le illustrazioni

Ovviamente il punto di forza di questo libro sta nelle illustrazioni, opera di Kay Nielsen, che vede proprio in questa raccolta una delle sue opere più grandiose e complesse.

Ogni fiaba contiene numerose illustrazioni che accompagnano la trama dall’inizio alla fine. Ogni illustrazione è caratterizzata da una quantità incalcolabile di dettagli e da contrasti forti, in netta contrapposizione con i tratti semplici e la composizione delle tavole.

 

 


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Tutti i demoni sono qui

Tutti I Demoni Sono Qui Book Cover Tutti I Demoni Sono Qui
Venus Marion
Fantasy, Horror, Racconti
3 Luglio 2019
78

Qrul sul Rila, Toldre, Găeșani Alta: tre città del continente di Kherida.Tamina, Dimitri, Serpil-Eda: tre demoni necrofagi antropomorfi. Le vittime degli abusi dell'uomo sono pronte a diventare carnefici.

Tutti i demoni sono qui è una raccolta di quattro racconti horror di Venus Marion.

Si tratta di quattro racconti ambientati in zone e periodi diversi ma in uno stesso continente. Il quarto racconto, infine, crea un legame tra tutti i racconti della raccolta.

«Se il prezzo da pagare per un mondo meno crudele è ogni rimasuglio di bontà», aveva detto, sputando fuori le parole come se avessero un sapore disgustoso, «io non lo pagherò. Io non ucciderò per ordine di una razza che ci considera feccia. È ora che qualcuno ricordi a questi uomini che cosa significa la parola demone.»

Tutti i demoni sono qui: una piccola raccolta con un grande significato

Al di là delle trame, ciò che merita di essere posto in evidenza in questa raccolta è ciò che ha da trasmettere. Qualsiasi lettore, andando avanti con i racconti, non può fare altro che schierarsi dalla parte dei demoni (necrofagi antropomorfi… bestioline poco raccomandabili, almeno in apparenza).

Gli umani non sapevano cos’era l’inferno. Non l’avevano provato. Ma l’avevano creato, senza neppure saperlo. E ora avrebbero dovuto fare i conti con il fatto che ogni fossa oscura aveva i propri demoni, e se avevano trasformato l’intero pianeta in una fossa – tutti i demoni erano lì.

Ed è proprio così, lentamente e inesorabilmente, che si fa largo il pensiero che sta alla base della raccolta: la razza umana fa schifo. Fa schifo, salvo alcune sporadiche eccezioni, perché “è nella sua natura” sfruttare, torturare, abusare, corrompere, distorcere e prendere senza dare. I demoni ne sono la prova: sfruttati, deformati, usati addirittura contro i propri simili per servire gli umani. Questa razza che si crede superiore, sempre e comunque.

Di conseguenza, in vari momenti della lettura, si presentano altri temi forti: coraggio, sacrificio, amore, lealtà, giustizia, vendetta.

«Non è una guerra che possiamo vincere, Elisha.»
Nessuno di quelli che combatte una guerra lo fa per vincere.
Tamina lo aveva fissato dritto in quei suoi occhi azzurri.
«Per cosa dobbiamo farlo, allora?»
Elisha l’aveva baciata di nuovo. «Per essere liberi.»

Insomma, Venus Marion è sempre una grande fonte di divulgazioni dei temi più importanti, sia che decida di ambientarli nel Medioevo (Gloria) o in qualche strano continente abitato da demoni dalle sembianze semi-umane.

Per quanto riguarda gli aspetti tecnici di questo libro, oltre ad elogiare come sempre l’autrice per il modo in cui esprime qualsiasi cosa, si può solo fare un paragone con i libri letti in precedenza. Ebbene: cambia l’ambientazione, sia storica che geografica (in questo caso si parla di un continente inventato di nome Kherida, in un tempo X), e di conseguenza cambiano lo stile, il lessico, il ritmo…OTTIMO!

Consiglio questo libro agli amanti del genere e a tutte le persone non facilmente impressionabili da membra dilaniate e pasti a base di umani o demoni. Si legge molto velocemente e, personalmente, trovo sia molto originale 🙂


PS. Venus Marion è una matta enorme: ADORO.

Bibliografia di V. recensita da me:


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Quel che i lupi mangiano

Quel che i lupi mangiano Book Cover Quel che i lupi mangiano
Sara Brayon
Fantasy, Retelling
2020
184

Un cacciatore in cerca di vendetta, un uomo che inganna la Morte, una cuoca con un ingombrante problema da risolvere, una scrittrice triste in una città straniera, eroi ed eroine piegati dalla passione, come tutti, in un labirinto delirante che quasi mai è quello che sembra. Trenta racconti in cui, tra sante e prostitute, assassini e paladini, si manifestano sesso, speranza, solitudine e molte altre cose terribili e meravigliose che non iniziano necessariamente con la lettera S. Come il lupo bianco e il lupo nero che albergano nell'anima di ognuno di noi, fra queste righe lottano ironia e amarezza, allegria e inquietudine, vitalità e decadenza.

Quel che i lupi mangiano  è un raccolta di racconti molto originali e variegati. Alcuni di essi si ispirano alle fiabe classiche, che vengono adattate e reinterpretate per adattarsi a scene della quotidianità contemporanea. Altri sono frutto della fantasia dell’autrice, che si è ispirata al mondo che la circonda.

Quel che i lupi mangiano

Trenta racconti brevi, scritti in modo scorrevole, intenso e a tratti ironico, racchiudono molti argomenti, molti personaggi e ambientazioni. Per questo motivo ciò che merita di essere posto in evidenza, rispetto agli altri elementi, è lo stile dell’autrice.

Uno stile ricercato, fresco e molto scorrevole, che rende il libro piacevole. Il ritmo di lettura è piuttosto veloce, per due motivi: lo stile, come detto poco fa, e la brevità dei racconti.

Inoltre, si alternano momenti di ironia o sarcasmo a scene che, in qualche modo, fanno riflettere o sorridere. Un pizzico di cinismo fa da “ciliegina sulla torta” a questo libro che, nel suo complesso, si rivela poi essere una rappresentazione della realtà, con alcuni aspetti accentuati in modo esagerato e con una buona dose di fantasia.

Personalmente, il racconto che ho apprezzato di più è il “retelling” di Cappuccetto rosso in versione romagnola. Anche io ho da sempre l’abitudine di vedere nelle persone che incontro dei “personaggi”, accentuandone i comportamenti o le caratteristiche più bizzarre, perciò ho trovato questo racconto molto carino e  divertente.

Chiusa questa parentesi, consiglio questo libro come lettura leggere o per intervallare altre letture perché, grazie alla suddivisione in racconti, è molto comodo e adatto per questo metodo di lettura!

Grazie a @bookabook_it

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L’autrice:

Sara Brayon

Sara Brayon
è nata a Roma nel 1992 ma da anni vive a Bologna, dove studia alla facoltà di Lingue. Lavora come analista in un’azienda informatica, scrive racconti e poesie. Vive con svariati libri e un gatto rosso di nome Ivan il Terribile. Quel che i lupi mangiano rappresenta il suo esordio letterario.

Ci vorrebbe un eroe (Gloria)

Ci vorrebbe un eroe è la seconda novella/spin-off di Venus Marion, che si colloca dopo il primo libro della trilogia di Gloria.

In questa seconda novella troviamo un approfondimento sulla vita di Cybele, che si nasconde e mette insieme un “esercito” di ragazze che fino a quel momento avevano subito fin troppo. Grazie alla sua guida, benché incerta e inesperta, le ragazze si rendono conto di potersi difendere da sole e di poter portare alla luce del sole ciò che hanno sempre fatto come se non importasse a nessuno.

Un tributo. Altre morti. Altro dolore. Un altro scempio che non posso fermare, arginare, impedire.

Ci vorrebbe un eroe: oltre la trama

Come nei precedenti scritti di Venus Marion, dietro la trama si nasconde molto di più. Anche questa volta, durante la lettura, ci si trova a prendere in considerazione questioni di grande importanza: in questo caso, la posizione di una donna.

Ciò che può o non può fare; ciò che fa per istinto, per dovere o per senso di giustizia, ma nell’ombra. Perché per una donna è sempre più difficile che per un uomo, qualsiasi cosa faccia.

Per quanto riguarda gli aspetti “tecnici” della novella, non si può fare altro che ripetere quanto già detto per la trilogia e la precedente novella, perciò rimando alle rispettive recensioni:

A questo punto posso solo ripetere: LEGGETE QUESTA SAGA. LEGGETE QUESTA SAGA. LEGGETE QUESTA SAGA.


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Il castello errante di Howl

Il castello errante di Howl Book Cover Il castello errante di Howl
Diana Wynne Jones
Fantasy, Per ragazzi, Fiaba
2013
245

La giovane Sophie vive a Market Chipping, nel lontano e bizzarro paese di Ingary, un posto dove può succedere di tutto, specialmente quando la Strega delle Terre Desolate perde la pazienza. Sophie sogna di vivere una grande avventura, ma da quando le sorelle se ne sono andate di casa e lei è rimasta sola a lavorare nel negozio di cappelli del padre, le sue giornate trascorrono ancor più tranquille e monotone. Finché un giorno la perfida strega, per niente soddisfatta dei cappelli che Sophie le propone, trasforma la ragazza in una vecchia. Allora anche Sophie è costretta a partire, e ad affrontare un viaggio che la porterà a stipulare un patto col Mago Howl, a entrare nel suo castello sempre in movimento, a domare un demone, e infine a opporsi alla perfida Strega.

Il castello errante di Howl è un romanzo fantasy dell’autrice Diana Wynne Jones; è il primo volume di una trilogia, ma i protagonisti di questo primo romanzo hanno ruoli solamente marginari nei due volumi successivi.

Il castello errante di Howl

Il racconto è ambientato nel regno di Ingary, un mondo magico con strane tradizioni e caratteristiche.

La protagonista è Sophie, figlia di un rispettabile cappellaio, che vive con le sorelle e la seconda moglie del padre. Questa donna sembra volere il bene delle figliastre ma, dopo la morte del padre, decide di mandare le figlie minori a lavorare come apprendiste e tenere Sophie con sé al negozio di cappelli, facendole rinunciare alla scuola.

Sophie accetta il suo destino monotono e si rassegna al lavoro nel negozio. Ben presto, però, accade qualcosa che cambierà la sua vita per sempre: tra intrallazzi di potere, incantesimi e altre stranezze, Sophie si ritrova nel corpo di un’anziana signora a vagare per il regno in cerca di soluzioni e risposte.

Così incontra gli altri stravaganti protagonisti della storia: Howl, il mago proprietario del castello errante, Calcifer – il demone del fuoco con cui il mago ha un legame sin dall’infanzia, grazie al quale il castello viene alimentato costantemente. Dopodiché si susseguono una serie di personaggi secondari e antagonisti.

Il castello errante di Howl può essere classificato come fiaba moderna: la struttura della trama è quella di una fiaba, inoltre si possono trovare altre caratteristiche in comune a questo genere letterario (come per esempio la mutazione fisica dei protagonisti, la loro evoluzione psicologica e così via).

Si tratta, quindi, di un romanzo adatto ad un pubblico adolescente-adulto, capace di far riscoprire il piacere della lettura di una fiaba o di un racconto fantasy bizzarro e insolito.

Il punto di forza di questo libro è, infatti, l’insieme delle stranezze che contiene. Il castello che si muove e che consente di “uscire dalla porta” in un paese piuttosto che in un altro. L’unine di maghi, streghe, demoni e altre figure fantastiche in un’ambientazione quasi contemporanea.

Da non sottovalutare, in ogni caso, l’importanza di uno stile semplice e fluido come quello dell’autrice, unito ad un ritmo di lettura costante e piuttosto veloce, che rende la lettura ancora più piacevole e scorrevole.

In conclusione:

Personalmente ho trovato questa lettura molto piacevole e diversa dal solito, benché io legga molto spesso fantasy e fiabe. Lo consiglio ad ogni genere di lettore, di qualsiasi età; unico requisito: apprezzare almeno uno tra i generi fantasy e fiabesco!


RECENSIONI: INDICE

 

L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre

L'Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre Book Cover L'Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre
Oliva Marilù
Retelling, Mitologia
2020
217

L’Odissea non è la storia del viaggio di un uomo: è la storia d’amore di molte donne. C’è Calipso, che, avvinta dalle sue stesse reti di seduzione, si innamora di Ulisse ma deve lasciarlo andare. C’è Euriclea, la nutrice che lo ha cresciuto, e ci sono le sirene, ciecamente decise a distruggerlo. C’è Nausicaa, seduttrice immatura ma potente, che non osa nemmeno toccarlo. C’è Circe dominatrice, che disprezza i maschi finché non ne incontra uno diverso da tutti gli altri. E naturalmente c’è lei, Penelope, la sposa che non si limita ad attendere il marito, ma gli è pari in astuzia e in caparbietà. In questo libro, sono loro a cantare le peregrinazioni dell’eroe inquieto, ciascuna protagonista di una tappa della grande avventura, ribaltando la prospettiva unica del maschile nella polifonia del femminile: che conquista, risolve, combatte. Alle loro voci fa da controcanto quella di Atena, dea ex machina, che sprona sia Telemaco sia Ulisse a fare ciò che devono: la voce della grande donna dietro ogni grande uomo. In un curioso alternarsi di punti di vista, torna in vita e vibra di nuovi significati un classico immortale, in una narrazione che vola sulla varietà e sulla verità dei sentimenti umani.


 

L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre è un retelling di uno dei poemi epici più conosciuti al mondo – L’Odissea di Omero.

Come suggerisce il titolo, infatti, la storia di Odisseo viene raccontata attraverso le protagoniste femminili con i ruoli più rilevanti. L’Odissea è, in effetti, per la maggior parte costituita da un insieme di eventi in cui le protagoniste sono donne. Fatta eccezione per il celebre Odisseo, ovviamente.

L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre

Le donne all’interno dell’Odissea hanno sicuramente ruoli determinanti per l’andamento dell’intera trama, ma sono sempre avvolte da una sorta di “ombra” sprigionata da Odisseo, che rimane il protagonista indiscusso del poema.

L’intenzione di questo libro è proprio quella di dar voce a queste donne.

La prima a parlare è Calipso, figura forte e solitaria, determinata e autoritaria ma con un gran bisogno di compagnia. Un bisogno che la spinge a “donare” la sua terra all’uomo venuto dal mare, a patto che lui rimanga con lei. Presto, però, si accorge che Odisseo non pensa ad altro che a tornare a casa e, benché sia riconoscente e rinvigorito, non riesce a staccarsi definitivamente dalla sua adorata Itaca. Per questo motivo, alla fine, Calipso lo lascerà andar via.

Poi, successivamente, si leggono le versioni di Nausicaa, Circe, delle Sirene, di Euriclea e, infine, di Penelope. Ogni donna offre la propria visione di Odisseo: ogni racconto è ben caratterizzato, soprattutto grazie all’opinione che ogni donna matura nei confronti del protagonista. Lo stile narrativo, invece, varia solo leggermente, tant’è che solo in base a quello non sarebbero completamente distinguibili le diverse voci narranti.

Si tratta di un libro dal ritmo di lettura medio: è volutamente raccontato con “lentezza”, per dar modo al lettore di assimilare i punti di vista delle protagoniste, come se stesse ascoltando i loro pensieri nel momento esatto in cui vengono formulati.

Complessivamente L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre è un testo molto interessante proprio per lo scopo per cui è stato scritto. Tuttavia, ogni punto di vista è una supposizione fatta sulla base di ciò che viene detto riguardo queste donne all’interno dell’Odissea, perciò la loro personalità e la loro visione degli eventi è comunque strettamente legata a questo.

Eccoli, gli sciocchi.
Uomini.
Animali.
Maili.
C’è poi così tanta differenza?
Sono arrivati qui spossati dai viaggi e dalle intemperie, cercando quello che ogni maschio insegue. Cibo. Riparo. Una donna che li accudisca. La protezione della loro madre. Che noia, questi uomini!

Nonostante tutto, ogni donna ha una sorta di amore-odio per Odisseo: ognuna di esse rimane in qualche modo affascinata da lui (dalla sua forza d’animo, dal suo alone di mistero, dalla sua nostalgia di casa, dalla sua determinazione o dalla sua malinconia). Calipso vorrebbe farlo restare con sé, Circe ammette, alla fine, che non incontrerà mai più un uomo come lui.

In conclusione

Credo che L’Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre sia un buon testo di approfondimento per appassionati del genere classico, di retelling, o un modo diverso e simpatico per avvicinarsi all’opera. Lo consiglio ad ogni tipo di lettore: è ben scritto, si legge piacevolmente e in modo scorrevole!

 

Nota: Personalmente ho trovato che, benché messe nel ruolo di protagoniste, le donne fossero comunque assoggettate a questa sorta di fascino intramontabile di Odisseo. Non so se sia una mia interpretazione personale o un effetto voluto dall’autrice per mantenere comunque il protagonista originale al di sopra delle protagoniste del retelling. Se qualcuno là fuori l’ha letto, possiamo parlarne! 🙂


RECENSIONI: indice

Il sangue degli elfi – The Witcher 3

Il sangue degli elfi. The witcher Book Cover Il sangue degli elfi. The witcher
The Witcher
Andrzej Sapkowski
Fantasy
2019
393

Il regno di Cintra è caduto. Dopo quattro giorni d'assedio, le truppe di Nilfgaard irrompono nel castello e massacrano l'intera famiglia reale. La principessa Ciri è l'unica che riesce a fuggire ma, all'improvviso, un cavaliere nemico le si para davanti e avanza minaccioso, brandendo un pugnale insanguinato... Ciri non ricorda cosa sia successo. Sa solo che ora è sana e salva, protetta dalla spada di Geralt di Rivia e dalle possenti mura di Kaer Morhen, la fortezza in cui si addestrano i giovani strighi, gli assassini di mostri. Anche Ciri vorrebbe diventare una di loro, così, se tornasse il cavaliere di Nilfgaard, lei non avrebbe più paura, anzi sarebbe pronta a combattere. Una sera, però, al termine di un'estenuante giornata di allenamento, la ragazza dimostra di possedere straordinarie capacità psichiche, così dirompenti da non lasciare adito a dubbi: è lei la Fiamma di Cintra di cui parlano le profezie, la forza che salverà i popoli del mondo dalla rovina. Il suo destino è quindi segnato: deve partire subito per Ellander, dove una maga le insegnerà a controllare quell'immenso potere. Tuttavia, durante il viaggio, Ciri e Geralt dovranno stare molto attenti. Perché un sicario è già sulle loro tracce, disposto a tutto pur di eliminare la Fiamma di Cintra e scatenare il caos...

Il sangue degli elfi  è il primo romanzo vero e proprio della Saga di Geralt di Rivia dello scrittore polacco Andrzej Sapkowski. In ordine cronologico di narrazione però si colloca al terzo posto, preceduto da Il guardiano degli innocenti e La spada del destino, che sono raccolte di racconti.

Ricorda. La magia è Caos, Arte e Scienza. È maledizione, benedizione e progresso. Tutto dipende da chi si serve della magia, come e con quale scopo. Ma la magia è ovunque. Ovunque intorno a noi. Facilmente accessibile. Basta allungare la mano. Guarda.

Il sangue degli elfi

In questo terzo volume molti dei pezzi che finora erano sparsi, trovano il loro posto all’interno della trama generale della saga. Viene fatta chiarezza sulla natura di Ciri, Geralt e Yennefer definiscono i loro ruoli all’interno della storia e nei confronti della bambina. C’è un altro personaggio a ricoprire un ruolo importante in questo volume… e si pensava non esistesse più!

Come anticipato per i due volumi precedenti, la saga si basa su ben quattro punti di forza:

  • lo stile;
  • i personaggi;
  • l’ambientazione;
  • l’atmosfera.

Senza ripetere quanto detto in precedenza, quindi, ci si può soffermare sulle “novità”: la più importante è sicuramente il fatto che si tratti di un romanzo anziché di una raccolta di racconti. La suddivisione avviene quindi in capitoli, in ordine cronologico, non in “eventi” distaccati.

Inoltre, rispetto ai precedenti volumi, questo districa in modo lineare ciò che accade sullo sfondo: lotte di potere tra re, rivalità tra creature di varie specie, intrighi tra maghi e così via. I tre personaggi principali salgono di livello: Geralt mostra ancor di più la sua personalità dalle mille facce, Yennefer si rivela una grande donna oltre che una grande maga, Ciri si allena fino allo sfinimento in tutte le sue svariate capacità e… ovviamente, non è ancora in salvo!

Il sangue degli elfi, come l’intera saga, è un fantasy molto valido dal punto di vista tecnico, piacevole da leggere, molto scorrevole e capace di dare un sacco di emozioni.

Per tutte le informazioni tecniche su questa saga vi rimando alle due recensioni precedenti:


Recensioni: INDICE

Ambitum surrexit – La rosa dei venti

Ambitum surrexit. La rosa dei venti Book Cover Ambitum surrexit. La rosa dei venti
Denis Valentini
Thriller
2019
193

Una serie di inspiegabili omicidi sta disegnando negli Stati Uniti d'America una mappa del terrore. A cercare di mettere  un freno alla scia di sangue che imbratta il Paese, una singolare squadra composta da quattro uomini: un poliziotto spagnolo, un agente della F.B.I., un pugile cubano, stella nascente della box mondiale e un ex baro, deciso più che mai a ricostruirsi una dignità. John, questo il suo nome, ha un intuito formidabile e una straordinaria capacità di cogliere particolari impercettibili, affinata in lunghi anni spesi sul tavolo da gioco; queste sue doti, unite alle indagini dei federali e al coraggio del campione olimpico del ring, costituiranno l'unico argine possibile al dilagare di un disegno criminale,un piano dietro al quale si nasconde la mano di un ordine antichissimo, nato per la difesa dei piccoli, i cui nobili principi sembrano soffocare nella sete di potere...

Ambitum surrexit – La rosa dei venti, romanzo d’esordio di Denis Valentini, è un thriller breve ma intenso, ambientato negli Stati Uniti.

Ambitum surrexit – La rosa dei venti

Strani omicidi scuotono gli Stati Uniti: ad investigare questi casi inspiegabili sono quattro persone che difficilmente si potrebbero associare tra loro. Un poliziotto e un agente dell’FBI – i più “normali” nello svolgere questo compito – un pugile e un ex truffatore deciso a darsi una seconda possibilità e aiutare nel lavoro a questo caso, che si rivela sempre più complesso e misterioso a mano a mano che si va avanti con la lettura.

I personaggi principali sono, quindi, questi quattro. Ma il vero protagonista è John, l’ex truffatore. Il protagonista è infatti colui che si rivela determinante per la risoluzione del caso ed è anche il personaggio che viene maggiormente descritto, soprattutto dal punto di vista caratteriale.

L’antagonista viene rappresentato attraverso un gruppo di persone che fa parte di una “setta segreta” votata all’aiuto degli indifesi. Così descritta, sembrerebbe un’entità positiva. In realtà si scopre che alcune persone all’interno di questa setta stanno portando avanti una sanguinaria lotta per il potere e che la missione iniziale è stata completamente sopraffatta da egoismo e interesse.

Oltre la trama

L’ambientazione varia spesso, ma geograficamente gli avvenimenti si collocano sempre all’interno del territorio degli Stati Uniti d’America e nel tempo presente. L’atmosfera, invece, varia di scena in scena ma ha sempre la funzione di creare tensione e suspense nel lettore. E, in effetti, ci riesce: l’intera trama, fino all’epilogo, è un susseguirsi di cause ed effetti che non lascia un attimo di respiro.

Ambitum surrexit – La rosa dei venti  è quindi un thriller dal ritmo di lettura piuttosto veloce. Grazie allo stile semplice, alla struttura della trama e alla lunghezza effettiva del testo, infatti,  possibile leggere questo libro in tempi piuttosto brevi. Ciò che cattura il lettore è la lotta tra un’entità che dovrebbe essere positiva ma non lo è più e questa improbabile squadra di investigatori.

In conclusione

Consiglio Ambitum surrexit – La rosa dei venti agli appassionati di thirller e a lettori onnivori. Sicuramente apprezzeranno la lotta tra John, Joel, Mariano e Ryan contro il Gran Maestro.
Un buon punto di partenza dell’autore come suo esordio letterario: sicuramente potrà affinare lo stile in futuro.


 

Recensioni: INDICE

 

 

The Drunk Fury – La nascita della fratellanza

The drunk fury. La nascita della fratellanza Book Cover The drunk fury. La nascita della fratellanza
Paolo Andrico, Paolo Maria Corbetta,
Romanzo, Fantasy
2019
261

Mar dei Caraibi, 1702. Isabel de la Guardia, figlia del viceré del Perù, inorridita dai soprusi inflitti dagli spagnoli agli indigeni e infiammata dagli ideali dei ribelli, rinnega sangue e patria e progetta un’insurrezione. Le rivoluzioni però costano e per armare i rivoltosi la principessa ha un piano: recuperare il tesoro maledetto dell’Huascarán. Recluta così una ciurma di pirati, nativi, utopisti e balenieri e fonda la fratellanza della Drunk Fury. Anni dopo, nel 1718, toccherà a due reduci della spedizione raccontare gli eventi: Jack Tyler, pirata e baleniere, e Paul Dragon, rivoluzionario corso. Ma il passato è meno lontano e più minaccioso di quanto si possa pensare. Tra sospetti, imboscate, colpi di spada, barili di rum, vecchi nemici e nuovi amici, Jack e Paul dovranno sopravvivere ai propri demoni e lottare per un’ultima, insperata, possibilità di redenzione.

La mia interpretazione del personaggio di Chepi


The Drunk Fury – La nascita della fratellanza è il primo volume di una saga fiction-storica, ambientata nella prima metà del ‘700 attraverso il Mar dei Caraibi.

The Drunk Fury – La nascita della fratellanza

In questo romanzo ci sono tante cose analizzare e che vale la pena sottolineare.

Si tratta di un romanzo storico che ha come protagonisti personaggi inventati, ma che in qualche modo richiamano quelli realmente esistiti – quantomeno come simbolo di una categoria: pirati, nobili, nativi americani, e così via.

La nascita della fratellanza è il primo volume della saga e racconta, appunto, la prima parte di una storia che vede protagonisti Jack Tyler e Paul Dragon, due ex-pirati molto legati tra loro. I due protagonisti si sono ritirati da tempo quando decidono di raccontare le proprie gesta e fare chiarezza su quanto accaduto anni prima. In questo modo inizia la vera e propria storia della Drunk Fury: una nave, una leggenda, un simbolo.

Ambientato nel Mar dei Caraibi, a partire dal 1702 e nei due decenni successivi, ripercorre una parte della storia d’America e dei colonizzatori europei, attraverso le vite di una manciata di persone che simboleggiano, in qualche modo, i tratti caratterizzanti della società settecentesca, a partire dai pirati della peggior specie fino ai nobili più spietati e senza scrupoli.

The Drunk Fury – La nascita della fratellanza  unisce lettere e memorie, creando un ritmo di lettura piuttosto veloce e incalzante. Lo stile invece, giustamente, varia a seconda che sia Paul o Jack a scrivere. Benché ci siano alcuni tratti comuni, sono comunque distinguibili come “due penne diverse”.

Oltre la trama

Attraverso le lettere che Paul e Jack si scambiano, si ricostruisce a ritroso parte della trama che lega l’intera saga – fino ad arrivare alla Nascita della fratellanza.

Oltre ai due protagonisti citati poco fa, ci sono Marie Anne e Chepi, due donne a cui Paul e Jack si legano durante la loro straordinaria avventura. Due pirati, una nobildonna che rinnega le sue origini per qualcosa di più nobile, una nativa americana: tutti questi personaggi hanno qualcosa in comune. Cercano la libertà.

In questo senso il testo è molto rivoluzionario e idealista: la Drunk Fury viene infatti costituita per opporsi ad una sorta di imposizione dell’impero sul mare, sottratto ai suoi precedenti occupatori. Ognuno dei fondatori ha un motivo diverso e ugualmente valido per opporsi a questo regime.

Questa trama e questo sviluppo dei fatti sulla base di una qualche rivoluzione vengono spesso utilizzati nei romanzi… ma non in una storia di pirati! In questo il testo è molto originale.

Inoltre il ruolo del pirata viene rivalutato. Mai sentito parlare di Pirati Nobili? Strana associazione di parole, in effetti.

Ebbene, questi sono i pirati nobili: i protagonisti (non solo Paul e Jack)  tengono fede ai propri ideali dall’inizio alla fine, rischiando la vita per difendere il mare e il loro diritto di far parte di una realtà che sta per essere spazzata via. Volendo rendere universale il messaggio contenuto in questo libro, lo si può sintetizzare in questo modo: una lotta per la libertà e per mantenere ciò che c’è, in modo che non venga annientato dal “nuovo”.


In più.

Il libro contiene anche:

  • L’elenco dei personaggi con una breve descrizione
  • La biografia dei protagonisti
  • I ritratti dei personaggi principali

In conclusione:

Un bel libro: originale, con un bel messaggio, adatto a tutti i lettori. Consigliato!


RECENSIONI: INDICE