Quattrocento

Quattrocento Book Cover Quattrocento
Susana Fortes
Fiction, Romanzo Storico
TEA
2014
Copertina flessibile
384

Firenze, aprile 1478. Sono giorni terribili, quelli che seguono il fallimento della congiura ordita dalla famiglia Pazzi contro i Medici. Firenze è assetata di sangue, decisa a punire con la tortura o con la morte chiunque abbia partecipato alla cospirazione. Al sicuro nel suo palazzo, Lorenzo il Magnifico viene a sapere dei cadaveri gettati in Arno, delle decapitazioni, dei linciaggi. È la città intera che vendica l'assassinio di suo fratello Giuliano e che si consegna nelle sue mani, rendendolo potente come non mai. Però Lorenzo non sa che i fili di quella congiura sono stati tirati da personaggi molto più influenti della famiglia Pazzi. E ignora di essere lui stesso un burattino nelle mani della Storia... Firenze, oggi. Sono in pochi a conoscere Pierpaolo Masoni, pittore rinascimentale dallo stile e dall'animo tormentati. E Ana Sotomayor, dottoranda in Storia dell'arte, è arrivata a Firenze proprio per capire qualcosa di più su questo oscuro personaggio, che esercita su di lei un fascino singolare. Le sue appassionate ricerche si appuntano su uno dei quadri più controversi di Masoni, in restauro nei laboratori degli Uffizi, e su una serie di quaderni in cui il pittore racconta nei dettagli la propria esistenza e gli eventi che hanno segnato la storia di Firenze alla fine del XV secolo, tra cui la congiura dei Pazzi. D'un tratto, però, Ana diventa oggetto di minacce e ricatti e si ritrova a temere per la propria vita e per quella delle persone a lei care.

Quattrocento, di Susana Fortes:

Là mi sentivo al sicuro con una semplice tazzina di caffè e la brina dell’inverno fiorentino, che mi riempiva la testa di sogni.

Vista da dentro, Firenze gli sembrava piena tanto di pericoli quanto di promesse. Non era una città, era un mondo.

I greci erano convinti che sopravvivere significasse sfuggire al destino. Ma, se riesci a sottrarti al tuo destino, poi in quale vita entri?

Ci sono aromi che racchiudono un’idea del mondo. Sono odori che anestetizzano le nostre difese e ci spingono dentro gli oscuri labirinti della memoria, mettendoci di fronte al primo mappamondo che ha alimentato i nostri sogni […]

? Trama

La trama viene portata avanti su due piani temporali: il primo racconta la Congiura dei Pazzi, giornata che ha segnato profondamente la città di Firenze e la sua storia; il secondo racconta l’avventura di Ana, una giovane studentessa che si accinge a compiere ricerche nella città toscana per la sua tesi di laurea. Raccoglie informazioni su Masoni, vissuto a Firenze proprio nel periodo in cui la città era governata dai Medici e che, per questo motivo, ha assistito alla congiura messa a punto dai Pazzi per spodestarli.

Ana viene aiutata dal suo professore, con cui inizia una ricerca molto approfondita, che la porta ad analizzare documenti custoditi negli archivi degli Uffizi, fino ad entrare in conflitto con il Vaticano e con alcune personalità di spicco del mondo dell’arte e della Chiesa.

La sua determinazione e la passione per la storia la aiuteranno ad affrontare anche le sfide più difficili e gli ostacoli che le si presenteranno di fronte.

? Quattrocento: Il libro

Come detto in precedenza, il libro è strutturato su due piani narrativi: il primo ambientato nel ‘400 e il secondo nel presente, entrambi a Firenze. Questa struttura permette di approfondire la storia della città toscana ed appassionarsi a queste vicende del passato ma, allo stesso tempo permette di portare avanti le vicende della giovane studentessa nel presente.

Il ritmo è, quindi, più lento nella narrazione degli eventi storici e più veloce nel raccontare ciò che la giovane Ana vive nel tempo trascorso in Italia (In realtà, secondo il mio parere e il mio gusto personale, nonostante il cambiamento di ritmo dovuto al susseguirsi di fatti reali in un caso ed inventati nell’altro, è più scorrevole e gradevole la parte storica rispetto a quella contemporanea: se fossero stati due racconti separati avrei dato cinque stelle alla prima e due alla seconda).

Ciò che, in realtà, non mi ha  convinta è l’evolversi della storia di Ana, la protagonista della vicenda contemporanea: mi è sembrata un po’ forzata e a tratti inconcludente.

L’ambientazione incide in modo positivo su entrambi i piani narrativi: per quanto riguarda quello storico, è a dir poco affascinante; per quanto riguarda quello contemporaneo è, a mio parere, ciò che contribuisce maggiormente a far apprezzare anche questa parte del libro: i dettagli sono moltissimi e aiutano a coinvolgere il lettore…sembra davvero di essere a Firenze!

Di conseguenza, ho apprezzato molto l’atmosfera – benché cruenta – della parte storica: una Firenze cupa e misteriosa, ma allo stesso tempo affascinante e accogliente.

Lo stile dell’autrice è molto semplice e scorrevole, questo rende apprezzabili anche le parti più dettagliate degli avvenimenti storici e della vita degli artisti e dei personaggi di spicco vissuti ai tempi della congiura.

? Cosa mi è piaciuto

  1. L’ambientazione
  2. I dettagli storici
  3. L’atmosfera

? Cosa non mi è piaciuto

  1. Le “falle” nella trama

? In conclusione

Rimane un buon romanzo storico, ma lo consiglio solo ai veri appassionati del periodo storico tra ‘400 e ‘500, della città di Firenze o di uno degli artisti citati nel romanzo: in questi casi si può “sorvolare” sulle mancanze della parte attuale del racconto.

Per farla breve: se siete come me e avete un debole per Firenze e la storia dell’arte, allora lo troverete comunque interessante!

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Recensioni: INDICE

Mosca Cieca: Ti fidi dei tuoi vicini di casa?

Mosca Cieca Book Cover Mosca Cieca
Viviana Spoldi
Giallo
8 Gennaio 2018
Copertina flessibile, e-book
222

Florent è un piccolo paese. Circondati dalla campagna, gli abitanti trascorrono una vita tranquilla tra il bar della piazza, il panificio, le chiacchiere coi vicini di casa e il parco dove giocano i bambini. Poi una mattina la quotidianità a cui sono abituati viene stravolta da un delitto inspiegabile. La vittima è Teodor Banisten che vive, con la moglie Catherine e la governante, in una villetta al quartiere Giada. L’ex giudice in pensione Walter Noel, insieme all’energica e pettegola cognata Clotilde Gamble, sono coinvolti dalla polizia nella ricerca di un assassino che non ha lasciato nessuna traccia dietro di sé. Due giorni dopo, un secondo omicidio, al quartiere Ambra, scatena un’ondata di panico all’interno del paese e ogni persona, ogni parola e piccoli episodi del presente e del passato iniziano ad assumere significati diversi e cruciali in un cammino alla ricerca della verità.

Mosca Cieca: Ti fidi dei tuoi vicini di casa? 

?Trama

Un duplice omicidio in un paese di campagna in cui tutti si conoscono e in cui la quotidianità è scandita da pettegolezzi e battibecchi tra vicini di casa.

La prima vittima è Teodor, un uomo che vive nel villaggio Giada insieme a sua moglie. Successivamente, pochi giorni dopo, si verifica un secondo omicidio.

Per tentare di riappacificare questo tranquillo paese di campagna, un giudice in pensione e sua cognata, cercheranno di scoprire la verità su questi casi che hanno portato lo scandalo all’interno della comunità: sono collegati tra loro? L’assassino è il medesimo? Cosa ha spinto l’assassino ad uccidere due persone in una cittadina come questa?

Tutto gira intorno a pettegolezzi, parole dette o non dette, anche in passato.

?Il libro

Questo romanzo è un “giallo diverso”: la struttura è quella classica del giallo, con omicidio, inchiesta, risoluzione del caso. La particolarità, però, sta nel fatto che – come detto in precedenza –  tutta la vicenda sia scandita dai pettegolezzi e dai litigi tra vicini. La trama è ben costruita e tutti i dettagli prendono significato mentre si procede con la lettura.

Si generano le classiche situazioni che si possono trovare solo in un paese di campagna: vicini di casa che si spiano, che fingono amicizie, che sparlano e che criticano per il gusto di farlo. Ma, allo stesso, una comunità dove tutti si conoscono e dove, in un modo o nell’altro, si è tutti uniti.

Il ritmo è medio, scandito dalla quotidianità degli abitanti di Florent; nonostante la cerchia ristretta di persone e sospettati, non mancano i colpi di scena! L’ambientazione, un piccolo paese, aiuta a creare l’atmosfera giusta, soprattutto considerando gli intrighi e le vicende che portano all’assassinio.

Lo stile è chiaro e descrittivo al punto giusto. I personaggi sono ben definiti e, benché all’inizio alcuni possano sembrare incerti, alla fine risultano tutti ben delineati e comprensibili.

?Cosa mi è piaciuto:

  1. La scelta del “paesino”;
  2. La particolarità del racconto

?Cosa ne penso?

Una lettura piacevole e scorrevole, adatta agli amanti del giallo.  Nonostante si tratti di un giallo con omicidi e quant’altro, personalmente non l’ho trovato eccessivamente “crudo”, adatto quindi a chi adora il mistero ma senza troppi spargimenti di sangue e scene macabre.

Link per l’acquisto: Amazon

Pagina Facebook dell’autrice: qui.

Ringrazio infinitamente l’autrice per avermi dato la possibilità di leggerlo e recensirlo 🙂

L’uomo che voleva uccidermi

L'uomo che voleva uccidermi Book Cover L'uomo che voleva uccidermi
Universale economica. Noir
Shuichi Yoshida
Fiction
Feltrinelli
2019
333

In una fredda sera di dicembre, Ishibashi Yoshino saluta le amiche per andare a incontrare il suo ragazzo in un parco di Hakata, nella città di Fukuoka. Il mattino successivo, il cadavere della giovane viene rinvenuto nei pressi del valico di Mitsuse, un luogo impervio e inquietante: è stata strangolata. Chi ha ucciso Yoshino? Chi è l'uomo che doveva incontrare al parco? Perché la cronologia delle chiamate e dei messaggi del suo telefono cellulare racconta una storia diversa da quella che conoscono gli amici e i familiari? La morte violenta di una giovane innesca un intreccio di narrazioni accomunate dal senso di solitudine, dalla difficoltà di vivere in una società sempre più complessa, dalla desolazione dei paesaggi urbani, dall'incapacità di amare.

L’uomo che voleva uccidermi di Shuichi Yoshida

? Trama

I protagonisti di questo romanzo sono coinvolti in amicizie e relazioni difficili o occasionali; alcuni di loro affrontano la monotonia e la tristezza della vita in città trovando conforto su chat e siti di incontri.

Coincidenze e avvenimenti inspiegabili portano all’omicidio di una giovane donna e a rivelare alcuni suoi aspetti sconosciuti ai più.

Gli altri protagonisti si troveranno ad affrontare aspetti del loro carattere che non avevano considerato, superare paure e commettere azioni che, fino a questo momento, non avevano nemmeno preso in considerazione.

Un intreccio di incontri, misteri e bugie che, oltre ad aver portato alla morte di Yoshino, minaccia di causare una serie di eventi a catena, da cui non si potrà tornare indietro.

? Il libro

Il libro è suddiviso in quattro parti: la struttura del romanzo è quindi tale da permettere di portare avanti contemporaneamente la storia vista da persone diverse.

Tutto ruota intorno ai presunti incontri tra i protagonisti e gli incontri che, invece, avvengono realmente: bugie, invenzioni, inganni, frivolezze per passare il tempo che si trasformano in tragedie. Questo è il quadro generale che offre una visione dell’attuale società giapponese, dove – stando a quanto si può apprendere dal libro – è più facile comunicare tramite chat che di persona, ed è più facile dare fiducia ad uno sconosciuto che ad un amico.

Una società in cui i ragazzi desiderano una vita ed un’agiatezza che non potranno mai avere, a causa dei lavori scarsamente remunerati e del costo della vita. Ma, allo stesso tempo, una società in cui alcune persone tentano ancora di far valere principi come la famiglia e l’onore.

Il ritmo della narrazione è medio: probabilmente la trama generale viene “rallentata” dalla struttura. Ogni volta che si cambia punto di vista, si scopre qualcosa in più sul protagonista o i protagonisti di turno, sul loro passato, su cosa li ha portati fino a quel momento e perché: questo, probabilmente, fa in modo che la narrazione sia un po’ più lenta.

L’ambientazione è determinante per la trama: i fatti più importanti, infatti, si svolgono su un valico buio e freddo, descritto come una zona affascinante ma impervia, nonostante sia di uso comune.

Infine, il messaggio: secondo la mia interpretazione, il messaggio principale del romanzo è una sorta di denuncia, o perlomeno di critica, nei confronti del sistema con cui si vengono a creare conoscenze, amicizie e relazioni nella società attuale. Siti di incontri, chat anonime, e chissà quale altro sistema per mettere in piedi una relazione basata su informazioni fittizie e, nella maggior parte dei casi, menzogne. La maggior parte delle persone che decidono di utilizzare questi sistemi (come si desume anche dal libro) lo fa perché in questo modo può “costruire” la persona che vuole essere – o, se non altro, apparire – con la facoltà di decidere cosa dire o non dire di sé, cosa inventare e cosa eliminare.

Ora la domanda è: la società di cui parla l’autore, è poi così diversa dalla nostra? 

? Cosa mi è piaciuto

  1. L’ambientazione;
  2. Il messaggio;
  3. La struttura.

?  Cosa ne penso?

Il commento  tratto da “The New Yorker” che ho riportato all’inizio descrive in maniera più che precisa questo libro: non è un thriller sconvolgente in termini letterari ma lo è in termini umani. Una storia di alienazione, di una società triste ed annoiata, di una gioventù dipendente dall’apparire e dal mondo virtuale.

In conclusione:
Lo consiglio. Ripeto: non tanto come thriller ma piuttosto come spunto di riflessione.

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Recensioni: INDICE

Il fuoco segreto di Altea – Gli Arconti Ombra

Gli arconti. Il fuoco segreto di Altea Book Cover Gli arconti. Il fuoco segreto di Altea
Isabel Harper
Juvenile Fiction
2020
320

Ailan e Marill, amici inseparabili, si trovano coinvolti in un'avventura mozzafiato per contrastare il potere del malvagio Victor Vimperion e ritrovare la fiamma da cui dipende la vita di tutta Altea. Tra prigioni e palazzi reali, pericolosi marchingegni, misteriosi tecnomaghi, gendarmi in velocipede, tradimenti e nuove amicizie, dovranno scoprire la verità e ritrovare il Prisma Stellato, il prezioso scrigno in cui è racchiusa la Fiamma di Altea. Età di lettura: da 9 anni.

Il fuoco segreto di Altea – Gli Arconti Ombra, I. Harper

? Trama

Ailan è un ragazzino curioso e vivace, ha un’amica da cui non si separa mai e a cui è particolarmente legato – Marill. Vivono al Altea, un luogo in cui la popolazione ha perso l’entusiasmo e la vitalità a causa della sparizione della Fiamma.

Senza nemmeno accorgersene, Ailan e Marill si trovano in una strabiliante “missione” alla ricerca della fiamma scomparsa, con l’intenzione di riportare la serenità e la vitalità di un tempo ad Altea a contrastare il malvagio Victor Vamperion.

Una corsa contro il tempo che li porterà a scoprire molte cose sul loro mondo, il loro passato e persino loro stessi!

? Il libro:

Un libro molto piacevole e leggero, adatto per essere letto da e a bambini e ragazzini. Nonostante la sua semplicità apparente, prende in considerazione temi quali l’amicizia, il rapporto tra le persone all’interno di una società o un paese, la famiglia.

Sicuramente si distingue da molti altri racconti per ragazzi per l’ambientazione, i dettagli e gli accostamenti di magia nera, incantesimi e meccanismi particolari.

? Cosa mi è piaciuto:

  1. L’ambientazione: stile Steampunk, ingranaggi, colori particolari.. mi è piaciuta un sacco!
  2. La bottega delle invenzioni dimenticate (potrei perdermi in un posto così…)
  3. Lo stile

?  Cosa ne penso?

Una lettura piacevole, un’avventura tutta da scoprire e un’ambientazione diversa dal solito: un libro adatto ai lettori più giovani e da leggere ai più piccoli! Consigliato senza dubbio 🙂

Grazie a IL TACCUINO – UFFICIO STAMPA per avermi dato la possibilità di leggerlo

 

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Recensioni: INDICE

La lettera scarlatta

La lettera scarlatta. Ediz. integrale Book Cover La lettera scarlatta. Ediz. integrale
Nathaniel Hawthorne
Classici
Crescere
2014-01
Copertina flessibile
256

La lettera scarlatta – Nathaniel Hawthorne

✒Citazioni

Il volgo, che in quei lugubri tempi attribuiva invariabilmente un orrore a quanto lo colpiva nell’immaginazione, escogitò una storia sulla lettera scarlatta, con cui ci sarebbe facile di comporre una paurosa leggenda.

Possiamo osservare come le persone dedite alle più audaci speculazioni si conformino sovente alle norme esteriori del viver sociale. Ad esse basta il pensiero, senza che questo debba prender corpo nell’azione.

? Trama

Hester, la protagonista, è una donna che si trasferisce prima del marito in un nuovo paese: un paese puritano, per l’esattezza. Hester viene lasciata sola per molto tempo e, durante questo periodo inizia una relazione segreta con un uomo – non un uomo qualunque – che la porterà ad avere una bambina, Pearl.

La piccola comunità la condannerà per adulterio, verrà incarcerata, processata ed, infine, costretta a portare perennemente sul petto un A scarlatta, simbolo di adulterio, per esporsi ai suoi compaesani, in modo che il suo peccato sia sempre ben visibile e riconoscibile, origine di vergogna ed emarginazione per lei e per la piccola Pearl.

Hester non rivelerà mai in nome del padre di Pearl, ma il marito tornerà, si stabilizzerà nello stesso paese in cui lei vive e la tormenterà per ottenere quel nome. Attraverso vari inganni e segreti, Hester arriverà a condurre una vita di isolamento, ma non per questo pentita o demoralizzata.

? Il libro:

Non voglio assolutamente svelarvi il finale, ma vi posso assicurare che l’ho trovato molto interessante.
Mi è piaciuto praticamente tutto di questo libro: lo stile, classico ed elegante; il ritmo, mai troppo lento; l’ambientazione: Boston, una cittadina in cui tutti si conoscono e tutti si permettono di giudicare, un’atmosfera calda seppur un po’ cupa.

Mi è piaciuta Hester: la vera natura del marito si scopre solo verso la fine, così come le circostanze che l’hanno portata a doversi marchiare con la A scarlatta. Tuttavia, si è dimostrata una donna molto forte: ha cresciuto una figlia in totale autonomia, crescendola e istruendola a suo modo; si è mantenuta da sola, riuscendo a convertire il simbolo del suo peccato in una sorta di dimostrazione delle sue potenzialità come sarta; è riuscita a sopportare i commenti, le ingiustizie e le avversità di una comunità chiusa ed ottusa.

Devo dire che mi è piaciuta molto anche la figlia, Pearl: il volerla far sembrare “demoniaca” a causa della sua nascita al di fuori del matrimonio e al fatto che non fosse battezzata, non ha fatto altro che aumentare l’intensità dello sforzo nel sopravvivere che hanno dovuto affrontare madre e figlia.

? Cosa mi è piaciuto:

  1. Le due protagoniste;
  2. L’ambientazione;
  3. Lo stile.

?  Cosa ne penso?

Siamo nel 1642: le donne dell’alta società potevano essere figlie, spose o madri. Spesso non secondo la propria volontà ma secondo quella della famiglia o degli interessi. Le donne appartenenti al popolo, invece, essenzialmente erano costrette al duro lavoro e alla giurisdizione completa di uomini in veste di marito, di giudice, di dottore e, in alcuni casi, di prete – come poteva capitare, ad esempio, in una società estremamente religiosa e puritana come quella di cui si parla in questo libro.

Cosa ne penso? Veniamo al dunque: gli uomini non erano soggetti ad alcun tipo di reato di questo tipo. Voglio dire: se il romanzo fosse stato uguale, ma la vicenda fosse stata incentrata su un uomo, non avrebbe di certo fatto scalpore (ed ecco che il romanzo diventa una sorta di critica alle regole assurde di una società estremamente puritana). D’altro canto, è anche vero che ad un uomo non sarebbe stata ricamata una A sul petto, o sbaglio?

Sicché mi viene da pensare: cosa è effettivamente cambiato? Ben poco. Parlo per ciò che ho visto finora: un uomo ha mille relazioni? Sicuramente è: fortunato, incredibile, affascinante, eccetera. Una donna ha mille relazioni? Che cos’è? …

Al giorno d’oggi, a mio avviso, si fa finta che questo “punto di vista” non sia più attuale, ma non so fino a che punto sia realmente così: questa mentalità, benché fosse già criticata nel 1850 – quando il romanzo è stato scritto, rimane comunque ben radicata nella maggior parte delle persone anche al giorno d’oggi.

Detto ciò, torniamo al libro: come vi dicevo, mi è piaciuto molto. Sia per il fatto che già più di un secolo e mezzo fa tentasse di criticare questa mentalità estremamente bigotta ed ottusa che, per eccesso di regole e fanatismo, ha portato addirittura a condanne per stregoneria e quant’altro, e sia per la storia in se – ben costruita, particolareggiata e coinvolgente.

 

Follia

Follia Book Cover Follia
Patrick McGrath
Fiction, Romanzo, Psicologico
Adelphi
2012
Copertina flessibile
296

Una grande storia di amore e morte e della perversione dell'occhio clinico che la osserva. Dall'interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre il caso clinico più perturbante della sua carriera: la passione tra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra, e Edgar Stark, artista detenuto per uxoricidio. Alla fine del libro ci si troverà a decidere se la "follia" che percorre il libro è solo nell'amour fou vissuto dai protagonisti o anche nell'occhio clinico che ce lo racconta.

Follia, P. McGrath

✒Citazioni

[…] si stava convincendo che la fiducia, e la speranza e l’amore sono tali in quanto nascono e crescono a dispetto della ragione.

Era come se l’avessero rubata, quella felicità, anzi come se l’avessero trovata per caso e se la fossero portata via di corsa, perché in realtà apparteneva a qualcun’altro e loro non ne avevano alcun diritto.

La vita era uno squallido baratto, soldi contro tempo.

? Trama

Stella, Max, Edgar, Charlie e Peter: cinque persone per costruire un libro.

Stella è una donna sposata, ma delusa dal matrimonio monotono e “piatto”. Max è suo marito, uno psichiatra in carriera che lavora presso una clinica psichiatrica nei pressi di Londra: il lavoro è tutto il suo mondo, i suoi pazienti sono il suo mezzo per arrivare a dirigere la clinica e soddisfare così la sua fama di successo e quella della madre esigente.

Stella e Max si trasferiscono nei pressi della clinica, in modo da facilitare il lavoro di Max: in questa occasione, Stella ha modo di conoscere Edgar Stark, paziente in semilibertà, che viene incaricato di restaurare la serra nel loro giardino.

Edgar e Stella iniziano a conversare, ad incontrarsi per passare i pomeriggi afosi all’interno del giardino. Dopo il ballo organizzato dalla clinica – a cui partecipano sia i membri personale e sia i pazienti – Edgar e Stella entrano sempre più in sintonia: Edgar si insinua nella mente di Stella, scatenando in lei fantasie rimaste soffocate da tempo.

Dopo svariati incontri nel giardino e nella serra, un giorno Edgar va a casa di Stella, passano del tempo nella camera da letto di Stella e Max – questo la fa sentire euforica – ma Edgar, prima di andarsene, prende dei vestiti di Max dall’armadio e scappa con essi.

Il giorno seguente Edgar è scomparso: questo è l’inizio della fine (e da qui non aggiungo altro per non rovinarvi la lettura!). Edgar libero, Stella che si sente imprigionata in casa propria. Un amore malato, devastante, forte e fragile allo stesso tempo.

? Il libro:

Un romanzo cupo, sconvolgente, straordinariamente realistico –  nonostante alcuni passaggi piuttosto “scenici” – a tratti inquietante.

Dopo questa premessa, devo assolutamente spiegarvi meglio cosa intendo: senza scendere eccessivamente nei dettagli, posso anticiparvi che si stratta della storia di Stella, una donna sposata, con famiglia, ma essenzialmente sola, trascurata, ombra di un marito in carriera che non la considera e non la stima, né come donna e né come moglie.

Questo suo stato di incertezza su se stessa e sulla sua vita, la porta ad un’avventura che la spinge a comportarsi all’opposto dei suoi standard: una vita sregolata, incerta, senza un futuro ben definito.

Per la prima volta Stella sentiva che era valsa la pena di saltare nel vuoto, perché alla fine avrebbero trovato il posto sicuro dove amarsi senza paura.

Il problema vero non è, però, questa sua svolta, ma piuttosto l’uomo che ha scelto – o con cui, suo malgrado, si è trovata – per arrivare a tanto: un uomo con precedenti tutt’altro che rosei, un uomo con seri disturbi psichici, un uomo paranoico – sindrome particolarmente pericolosa quando si considera un rapporto tra due persone.

La descrizione del declino di Stella è a dir poco sconcertante: graduale, “morbido”, un lento avvicinarsi ad un punto di non ritorno; il tutto intervallato da sporadici momenti di isteria, euforia, gioia addirittura.

L’aspetto migliore del libro credo sia proprio questo: non tanto il racconto delle implicazioni psicologiche di Edgar, ma quelle di Stella e non solo.

La narrazione, infatti, viene fatta tramite lo specialista (uno psichiatra per l’esattezza) che si occupa in primo luogo di Edgar ed in seguito anche di Stella.

Un personaggio particolare anche questo, perché è la dimostrazione vivente di quanto la mente sia delicata: lui stesso, psichiatra, in alcuni momenti parla della mente umana come se fosse puramente un elemento di studio, in modo freddo e distaccato, in altri momenti è costretto a rendersi conto di quanto profonde possano essere le ripercussioni di tutto ciò (terapie, colloqui, azioni, sentimenti).

Le donne romantiche, riflettei. Non pensano mai al male che fanno in quella loro forsennata ricerca di esperienze forti. In quella loro infatuazione per la libertà.

Tutto si svolge nell’arco di poco più di un anno, in Inghilterra. Tutte le vicende sono ambientate a Londra o in zone poco conosciute e poco frequentate del Galles, dove il paesaggio è perlopiù brughiera e, qua e là, sorgono sporadiche cliniche, gestite da dottori in carriera, che sfruttano questa possibilità per ampliare le proprie conoscenze. Il ritmo è piuttosto veloce: senza nemmeno accorgersene, si passa da una situazione alla sua immediata conseguenza. Il susseguirsi degli episodi è, quindi, abbastanza veloce e continuativo.

? Cosa mi è piaciuto:

  1. La descrizione di sentimenti, umori, risvolti psicologici;
  2. L’ambientazione
  3. Lo stile

?  Cosa ne penso?

Come sempre, dopo aver letto il libro, ho cercato pareri e commenti, ed il risultato – come sempre – è stato questo: “libro brutto e banale” contro “libro meraviglioso e ben scritto”. Cosa ne penso personalmente? Sicuramente è ben scritto; sicuramente porta in luce molti aspetti della mente umana che spesso non vengono considerati a sufficienza e, soprattutto, lo fa in modo molto coinvolgente.

Come sapete, ciò che apprezzo di più in un libro è la sua capacità di “portarti nella storia” e questo ci riesce senza ombra di dubbio.

La mia una incertezza è sul fatto che le vicende vissute da Stella, i cambiamenti, i pensieri e le azioni – aspetti della sua vita così delicati, fragili, sconvolgenti – siano stati elaborati e raccontati da un uomo: voglio dire, la parte di Edgar, secondo me è stata molto più spontanea per l’autore, così come quella dello psichiatra.

Detto questo, lo consiglio assolutamente! Unica avvertenza: non è leggero, quindi leggetelo nel momento giusto!

 

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Recensioni: INDICE

Cloud Atlas

Cloud Atlas. L'atlante delle nuvole Book Cover Cloud Atlas. L'atlante delle nuvole
Pickwick
David Mitchell
Fiction, Romanzo, Distopico
Sperling & Kupfer
2014
597

I sei protagonisti di "Cloud Atlas - L'atlante delle nuvole" vivono in punti e momenti diversi del mondo e del tempo, eppure fanno parte tutti di un unico schema, una specie di matrioska composta da sei personaggi uniti l'uno all'altro dal filo sottile e inestricabile del caso. Le loro anime si spostano come nuvole, passando dal corpo di un notaio americano di metà Ottocento, giunto su un'isola del Pacifico per assistere ai devastanti effetti del colonialismo, al giovane musicista che s'intrufola nell'esistenza di un celebre compositore belga tra le due guerre mondiali. Da un'intrepida giornalista che indaga sull'omicidio di uno scienziato antinucleare in piena guerra fredda, a un editore inglese in fuga dai creditori nella Londra anni Ottanta, sino a un clone schiavizzato nella Corea del prossimo futuro. Per arrivare infine all'alba del nuovo mondo - all'indomani dell'Apocalisse - e al suo primitivo, stupefatto abitante. Con una nuova prefazione firmata dall'autore

Cloud Atlas, David Mitchell

✒Citazioni

“La rabbia forgia una volontà d’acciaio”

“Le rivoluzioni sono sempre pura fantascienza finché non accadono; poi diventano realtà storiche inevitabili”

“In principio, c’è l’ignoranza. L’ignoranza genera paura. La paura genera odio, e l’odio genera violenza. La violenza crea altra violenza, finché l’unica legge diventa ciò che viene stabilito dal più forte”

“Libertà è il fatuo jingle della nostra civiltà, ma solo quelli che ne sono privi hanno una minima idea di cosa parlano”

? Trama

Il romanzo può essere suddiviso in sei storie che differiscono per stile, genere e ambientazione: ogni racconto è collegato al precedente tramite un elemento che il protagonista conosce, perché in qualche modo fa parte della sua vita.

Il libro è suddiviso in questo modo:

  • Il diario dal Pacifico di Adam Ewing – Prima parte
  • Lettere da Zedelghem – Parte prima
  • Mezze vite: Il primo caso di Luisa Rey – Parte prima
  • La tremenda ordalia di Timothy Cavendish – Prima parte
  • Il Verbo di Sonmi-451 – Prima parte
  • Sloosha Crossing e tutto il resto
  • Il Verbo di Sonmi-451 – Parte seconda
  • La tremenda ordalia di Timothy Cavendish – Parte seconda
  • Mezze vite – Il primo caso Luisa Rey – Parte seconda
  • Lettere da Zedelghem – Parte seconda
  • Il diario dal Pacifico di Adam Ewing – Parte seconda

La trama delle singole storie è molto a sé stante, ma collegata agli altri da un dettagli. Cambiando storia, si cambia luogo, tempo e protagonista: dal passato al futuro, viaggiando tra usanze e costumi diversi, mentalità e società differenti. Un viaggio attraverso la storia dell’Uomo e dell’individuo.

? Il libro:

Non si può descrivere questo libro senza parlare della struttura: come detto poco fa, la struttura del libro è piuttosto complessa perché, a differenza di altri libri che spostano la narrazione avanti e indietro nel tempo ma mantenendo sempre gli stessi protagonisti, in questo libro cambia tutto ad ogni passaggio: i protagonisti, l’ambientazione e, soprattutto, lo stile.  Il ritmo, invece, rimane pressoché invariato in ogni storia, né eccessivamente veloce né eccessivamente lento; alcune parti possono sembrare “lente”, ma credo sia dovuto ai fatti che raccontano, non ad un cambiamento di ritmo vero e proprio.

Sicuramente la struttura, così complessa, è ciò che contraddistingue il romanzo e lo rende diverso dagli altri: non si possono leggere le storie separatamente o in ordine sparso, perderebbe ogni senso; tuttavia, alcuni passaggi e collegamenti risultano un po’ “fragili”, forse anche a causa della quantità di ambientazioni/personaggi/dettagli che sono contenuti in ogni storia.

Considerando sempre queste enormi differenze tra le varie storie, ci si troverà inevitabilmente a comprendere o preferire una storia piuttosto che un’altra (io l’ho letto con il gruppo di lettura di @bibliofagia_irene e credo che ad ognuno sia piaciuta una storia diversa!), anche perché in uno stesso libro sono contenuti generi diversi: si passa dal romanzo epistolare, dalla fantascienza al distopico, ed è inevitabile che alcune parti piacciano meno di altre.

Senza potervi raccontare nel dettaglio le storie, posso solo dirvi quale sia stata la mia interpretazione: credo che ogni storia abbia una sorta di “micro-messaggio” all’interno o, perlomeno, ogni storia affronta temi diversi ma riconducibili ad uno unico, ovvero quello contenuto nella storia Il verbo di Sonmi – la parte distopica del libro, la parte che più fa riflettere e che contiene il “macro-messaggio”, anche perché ambientata in un futuro in cui è cambiata l’apparenza ma i problemi della società sono rimasti invariati.

In conclusione: credo che l’idea delle storie collegate che portano ad un unico messaggio sia geniale, anche se credo non abbia reso al massimo del suo potenziale. L’autore ha, infatti, variato molto lo stile di scrittura tra una storia e l’altra, cercando di caratterizzare il più possibile i vari contesti in cui si svolgevano i fatti, cosa che ho apprezzato molto, anche se in alcuni casi mi è sembrato “forzato” (potrebbe dipendere anche dalla traduzione, quindi consiglio di leggerlo in lingua originale per avere la certezza che sia effettivamente così).

? Cosa mi è piaciuto:

  1. L’idea della struttura così articolata, a più livelli;
  2. La storia di Sonmi;
  3. Il messaggio, sempre di Sonmi.

?  Cosa ne penso?

Nonostante i pareri discordanti che ho letto finora, lo consiglio per l’idea originale delle storie collegate tra loro da un solo elemento, che cambia di volta il volta. Non mi ha convinto al 100%, questo è vero, ma rimane comunque una lettura piacevole e molto particolare.

Riparto da qui

Riparto da qui Book Cover Riparto da qui
Beatrice Bracaccia
Romanzo rosa
LibroSì
e-book

Martina, 'Marti' come tutti la chiamano, torna nella città dove è cresciuta. Sono passati dieci anni da quella che è stata una vera e propria fuga, da se stessa, da un amore spezzato e da emozioni da cui non è stata capace di guarire. Martina torna ad incontrare ciò da cui è fuggita: gli amici di un tempo, i luoghi dove è vissuta e soprattutto Filippo, il suo migliore amico, che non ha più visto, ma con cui ha continuato a scambiarsi mail e confidenze. Filippo che, saputo del suo ritorno, vuole rincontrarla...
Sarà capace Martina di fare pace con il passato? e Filippo è veramente solo un buon amico? Riparto da qui è una storia avvincente, romantica, appassionata, con una grande protagonista capace di emozionare.

Beatrice Bracaccia vive ad Orvieto, una graziosa cittadina immersa nelle verdi colline umbre. Lettrice appassionata, si diletta da sempre a scrivere piccoli episodi di vita quotidiana che poi racconta con disancantanta ironia sul suo profilo Facebook. La sua sensibilità e vivacità fanno di lei una persona "speciale e fuori del comune, sempre pronta ad ascoltare e a sorridere", dicono gli amici. Riparto da qui è il suo romanzo d'esordio che pubblica con la casa editrice Librosì Edizioni.
Una nuova autrice emergente, degna di attenzione.

Riparto da qui di Beatrice Bracaccia

✒ “Svanì così, tutto d’un fiato, il mio interesse verso qualsiasi cosa e verso chiunque. Azzerai tutti i tipi di stimoli esterni, niente che potesse catturare la mia attenzione, né, soprattutto, che potesse suscitare in me qualsiasi sensazione”.

“Ho il sorriso, è quella davvero è una sorpresa inaspettata”

“Vittime o complici di un destino che, tenendoci per mano, ci ha condotti a quell’istante preciso, che nei nostri racconti diventerà il momento in cui è cambiato tutto […]”

Incipit

Io e Pietro ci siamo messi insieme un sabato pomeriggio.
14 aprile, terza media.

? Trama

Martina, Pietro e Filippo sono i tre personaggi principali di questa storia: una storia che inizia in terza media con il “primo amore” tra Martina e Pietro e che si sviluppa con diversi episodi, tra gioie e – soprattutto – dolori.

La relazione tra Martina e Pietro prosegue, sono felici ed innamorati. Purtroppo, però, un tragico evento sconvolgerà la vita dei tre protagonisti e non solo. Questo porterà Martina, in particolare, ad isolarsi dal  mondo e a trascinarsi in una vita in cui non riesce più ad inserirsi.

“Svanì così, tutto d’un fiato, il mio interesse verso qualsiasi cosa e verso chiunque. Azzerai tutti i tipi di stimoli esterni, niente che potesse catturare la mia attenzione, né, soprattutto, che potesse suscitare in me qualsiasi sensazione”.

Questo malessere interiore accompagnerà Martina per diversi anni, fino a diventare parte di lei: non vorrà più essere felice, pensando di non meritarlo e di non esserne capace. Dopo molto tempo, ci sarà ancora qualcuno disposto ad aiutarla, ma lei riuscirà a cambiare e ad accettare un aiuto?

? Il libro:

Un libro ben scritto, che analizza in modo molto preciso l’umore e i sentimenti dovuti alla perdita di una persona cara. Non è semplicemente un romanzo rosa, è qualcosa in più: più profondo, più complicato.

Lo stile è molto semplice e si segue facilmente, potendosi concentrare sull’aspetto emotivo della protagonista: i comportamenti e le scelte di Martina, dovuti al suo stato d’animo, rappresentano molto bene ciò che potrebbe capitare a chiunque dopo una situazione spiacevole (non necessariamente la perdita di una persona cara, ma comunque un evento negativo). La difficoltà ad accettarsi ed i sensi di colpa, infatti, sono ciò che spesso colpisce le persone più sensibili.

La narrazione avviene alternando le fasi della storia, vissute dai vari protagonisti. Questo aiuta a confrontare i fatti accaduti con l’aspetto emotivo del racconto.

? Cosa mi è piaciuto:

  • l’universalità del personaggio di Martina: come già detto, chiunque può attraversare un brutto periodo ed aver difficoltà ad uscirne;
  • la famiglia: il padre e il fratello di Martina, sempre pronti ad aiutarla.

?  Cosa ne penso?

Premessa: il romance non è il mio genere preferito. Tuttavia, come ho già detto in altre occasioni, credo che, se i  romanzi in questione contengono altri fattori oltre a quelli caratteristici del romanzo rosa, siano comunque una buona fonte di riflessione. In questo caso, a parer mio, soprattutto per quanto riguarda le difficoltà dovute ad eventi spiacevoli e l’importanza di trovare aiuto in altre persone.

? L’autrice: 

Beatrice Bracaccia vive ad Orvieto, una graziosa cittadina immersa nelle verdi colline umbre. Lettrice appassionata, si diletta da sempre a scrivere piccoli episodi di vita quotidiana che poi racconta sul suo profilo Facebook. La sua sensibilità e vivacità fanno di lei una persona “speciale e fuori del comune, sempre pronta ad ascoltare e a sorridere”, dicono gli amici. Riparto da qui è il suo romanzo d’esordio che pubblica con la casa editrice Librosì Edizioni.

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Recensioni: INDICE

L’insana improvvisazione di Elia Vettorel

L'insana improvvisazione di Elia Vettorel Book Cover L'insana improvvisazione di Elia Vettorel
Anemone Ledger
2017
168

L’insana improvvisazione di Elia Vettorel: “Ho sempre creduto e saputo di essere diverso […]”

? Incipit

“…la prego mi parli liberamente, come se io non ci fossi o come se fossi il suo amico più intimo, se le fa piacere. Mi parli di tutti i suoi problemi, di tutti quello che ha passato, parliamo dapprincipio. Non estrometta nulla. Siamo solo io e lei, soltanto noi due.”

? Sinossi

Improvvisazioni negative accompagnano tutta la fiaba nera di Elia Vettorel, dai suoi primi anni in orfanotrofio fino alla morbosa attenzione nei confronti di sua madre, al delirio completo, alla perdita di se stesso. La collezione di quadri inquietanti raffiguranti bambini uccisi in modi brutali, l’adrenalina nel compiere atti immondi, la derisione per il suo aspetto e la cicatrice sulla guancia, vero e proprio squarcio nell’abisso infernale e sconnesso della sua anima; come non poteva, Elia Vettorel, compiere un atto insano?

? Trama

Elia Vettorel, un bambino diverso dagli altri, un bambino fondamentalmente arrabbiato con tutto e tutti, è un bambino problematico che viene lasciato in orfanotrofio dopo la sua nascita dalla madre che, si coprirà nel corso del racconto, tenta in questo modo di proteggere il figlio dal padre.

Lo lascia poco dopo la sua nascita, salvandolo da un atroce destino ed affidandolo alle suore. Elia non può sapere questa verità ed è molto arrabbiato anche con la madre, proprio perché lo ha abbandonato. Esterna i suoi pensieri per tutta la durata del libro, raccontando come si sia trovato in primo luogo ad affrontare gli altri bambini, ed in seguito le suore stesse.

Poco alla volta matura nella sua mente il desiderio di una famiglia felice: ne  immagina una e disegna su un muro dell’orfanotrofio (questo originerà una delle sue punizioni più severe).

Allo stesso modo, disegna il suo amico immaginario: un amico che “gli parlerà” e lo consiglierà durante tutta la sua permanenza all’orfanotrofio.

Solo una delle suore crede ancora nella bontà di Elia e cerca di aiutarlo in tutti i modi possibili, finché un giorno non scopre che Elia è in possesso di un quotidiano trafugato dalle proprietà delle suore.

Quel tipo di lettura è vietato ai bambini ma uno di loro riesce ugualmente ad impossessarsene e, in seguito, finisce nelle mani di Elia, che lo custodisce gelosamente sotto il materasso e rilegge in modo assiduo i fatti di cronaca.

La vita nell’orfanotrofio procede tra alti e bassi ed Elia è sempre più feroce e introverso, tant’è che le suore non vedono l’ora di liberarsene.

Un giorno la madre di Elia arriva a prenderlo: lo carica in macchina e lo porta a casa. Elia è spaesato, combattuto tra la rabbia che prova ancora nei confronti della madre e la voglia di fuggire da quel posto.

Il tempo passa ma Elia continua a sentirsi inadatto, brutto e fuori luogo. Inizia ad avere pensieri inquietanti nei confronti della madre e a scoprire verità sconcertanti sul padre: questo e molto altro ancora sarà raccontato da un Elia adulto, davanti ad uno psicologo che, ancora una volta, tenterà di capire lui, la sua mente e gli atti sconcertanti che ha compiuto e che sta raccontando.

? Il libro:

Lo stile dell’autrice è molto chiaro e lineare, benché spesso tratti argomenti tutt’altro che semplici. Il ritmo è piuttosto veloce, scandito dai continui turbamenti del protagonista e dalle sue reazioni a ciò che gli accade. La narrazione avviene in prima persona: Elia bambino che racconta tramite i suoi pensieri ed Elia adulto che narra la vicenda allo psicologo. Lo stile cambia leggermente tra i due momenti della vita di Elia e questo credo faciliti molto a distinguere le fasi del racconto.

? Cosa mi è piaciuto:

  1. Lo stile di scrittura;
  2. La particolarità del racconto;
  3. I dettagli e il paragone tra improvvisazione e musica jazz.

?  Cosa ne penso?

Penso sia un libro spaventosamente realistico sotto molti punti di vista: la mente umana sa essere indecifrabile e incomprensibile, soprattutto se pensieri e atteggiamenti perversi iniziano durante l’infanzia. Le cause scatenanti possono essere molte: abbandono, difficoltà, incomprensioni. Ma molto è dovuto anche al carattere e alla determinazione di ognuno.

Un apprezzamento particolare per l’autrice: la sua capacità di descrivere la mente umana e i suoi “scherzi” è incredibile. Lo stesso vale per i pensieri più cupi, gli istinti, il disagio. Complimenti! Grazie per avermi dato la possibilità di leggerlo!

Vi lascio il link al suo libro su Amazon qui.

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Recensioni: INDICE

Perso tra le pagine

Perso tra le pagine Book Cover Perso tra le pagine
Barbara Pasinato
2017
236

“Era il primo giorno di scuola di una calda giornata di inizio ottobre". Così inizia la storia di un bambino di undici anni, che nel giro di poco si ritrova a vivere un’esperienza completamente diversa da quella che si era immaginato. Verrà catapultato in un luogo a lui estraneo, solo e senza che nessun adulto gli conceda delle risposte che possano aiutarlo a comprendere l’improvviso cambiamento di vita. L’unico conforto lo troverà tra le pagine dei libri, in un alternarsi tra vita reale a lui incomprensibile e storie fantastiche ed avvincenti. Cercherà d’affrontare le sue paure, scoprirà misteri ma soprattutto viaggerà con la fantasia attraverso i preziosi racconti dei suoi eroi.

Perso tra le pagine, Barbara Pasinato

? Trama

1968, un bambino di undici anni si appresta a passare dalle scuole elementari alle medie: è un bambino sorprendentemente intelligente e studioso per la sua età e questo lo aiuterà durante tutte le avventure che dovrà affrontare: dovrà, infatti, trascorrere diversi mesi in un istituto per bambini gestito dalle suore.

La mamma lo lascia in quel luogo spiegandogli che è per il suo bene, per questioni di salute. All’interno dell’istituto il bambino passerà un periodo piuttosto lungo della sua vita, soprattutto considerando la fase delicata in cui si trova: la crescita, il confronto con persone nuove e sconosciute.

Ciò che aiuterà maggiormente il bambino a superare positivamente questo periodo e ad apprendere il più possibile da questa esperienza saranno un diario e dei libri. Inizierà, quasi per gioco e per passare il tempo, a scrivere un diario per annotare tutto ciò che gli succede: l’amicizia con Anna, poco più grande di lui e da più tempo nell’istituto, gli insegnamenti del professore, le letture e i rari incontri con i parenti.

Le letture, soprattutto, lo aiuteranno a “misurare” la sua crescita e i suoi mutamenti nel carattere e nella personalità: molto giudizioso e intelligente sin da piccolo, si troverà a valutare lui stesso i cambiamenti dovuti alla sua crescita e, poco a poco, ripensare ai primi giorni passati all’istituto, a come abbia cambiato punti di vista e appreso molte cose sulle persone che gli stanno intorno.

La madre andrà a riprenderlo dopo alcuni mesi: troverà un bambino più maturo e adulto, con un bagaglio di esperienze che non dimenticherà mai.

Alla fine del libro, infatti, lo ritroviamo adulto, mentre pensa ai tempi passati e riceve un pacco decisamente inaspettato, che lo farà partire per una nuova avventura strepitosa.

? Il libro:

Perso tra le pagine è un libro molto scorrevole, dal sapore nostalgico: la storia del bambino si mescola alle sue letture e ai personaggi che lui giudica e con cui si confronta, sullo sfondo il Piemonte d’altri tempi.

Il ritmo del libro è scandito dalle giornate annotate sul diario, dalle vicissitudini del bambino e dal cambiare delle stagioni, viste attraverso le mura dell’istituto. La narrazione viene fatta dal bambino in prima persona, attraverso i suoi pensieri ed il suo diario.

Un libro molto piacevole che racconta la storia del Piemonte e del Canavese, di alcuni personaggi che ne hanno fatto la storia, visti con gli occhi di un bambino curioso e intelligentissimo.

? Cosa mi è piaciuto:

  1. La storia del Canavese vista attraverso quella del bambino;
  2. Le foglie;
  3. L’apprendimento a la formazione di una persona attraverso i libri.

?  Cosa ne penso?

Penso sia molto interessante per gli amanti del nostro territorio, per chi si rifiuta di dimenticare la storia e dei personaggi che hanno contribuito a dare un’identità a queste zone.

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Recensioni: INDICE

 

La forma dell’acqua

La forma dell'acqua. The shape of water Book Cover La forma dell'acqua. The shape of water
Guillermo Del Toro, Daniel Kraus,
Fiction, Fantasy
Narrativa TRE60
2018
Copertina flessibile
423

Baltimora, 1962. Dopo aver perso l'uso della voce a causa di un incidente, la giovane Elisa conduce una vita spenta, senza ambizioni. Ma un giorno, all'interno del laboratorio in cui lavora come donna delle pulizie, entra per sbaglio in una stanza e fa una scoperta straordinaria: in una vasca piena d'acqua c'è una strana creatura. È sicuramente prigioniera e con ogni probabilità è lì perché oggetto di un esperimento. Ma cos'è? Anzi: chi è? All'insaputa di tutti, Elisa entra in contatto con quella creatura e tra i due si crea un legame sempre più forte. Un legame incomprensibile al mondo, che vede in lei una donna insignificante e nella creatura soltanto un mostro da studiare. Un legame che però ha i tratti e la forza del vero amore...

La forma dell’acqua, di Guillermo Del Toro!

✒ “Mentre muove le dita per aggiustare la calzata, lascia vagare lo sguardo sulla vecchia pila di trentatré giri. Molti sono stati comprati usati anni prima, e quasi tutti contengono ricordi felici compressi nelle loro plastiche polimeriche insieme alle note”

“Improvvisazione totale, e pure parecchio pericolosa! Ma è proprio così la vera arte, cara… è pericolosa!

“Le donne lavoratrici non hanno il privilegio di poter seppellire la faccia nel cuscino quando qualcuno grida loro addosso”

“Quello era un luogo in cui la fantasia sommergeva e cancellava la vita reale, dove era troppo buio per scorgere le cicatrici e dove il silenzio non era solamente accettato, ma addirittura imposto da uscieri muniti di apposita torcia elettrica”

Incipit

Richard Strickland sta leggendo il rapporto del generale Hoyt. L’altitudine è di undicimila piedi. Il biturboelica incassa colpi duri come montanti di un pugile. L’ultima tappa del volo Orlando-Caracas-Bogotà-Pijuayal, un luogo dimenticato de Dio tra Perù, Colombia e Brasile. Il rapporto è stringato e inframezzato da parti cancellate con l’evidenziatore nero. In un claudicante tentativo di poetica militaresca, racconta la leggenda di un dio della giungla. I brasiliani lo chiamano Deus Branquia.

? Sinossi

Baltimora, 1962. Al Centro di Ricerca Aerospaziale di Occam è stata appena consegnata la «risorsa» più delicata e preziosa che abbia mai ricevuto: un uomo anfibio, catturato in Amazzonia. Il suo arrivo segna anche l’inizio di un commovente rapporto tra la singolare creatura ed Elisa, una donna muta che lavora al centro come addetta alle pulizie e usa il linguaggio dei segni per comunicare. Immaginazione, paura e romanticismo si mescolano in una storia d’amore avvincente, arricchita dalle illustrazioni di James Jean e destinata a conquistare lettori e spettatori. La forma dell’acqua – The Shape of Water è una storia diversa da qualsiasi cosa abbiamo letto o visto finora. Una storia unica, creata e interpretata da due artisti capaci di farci sognare in ugual misura con un libro e con un film, con le parole e con le immagini.

? Trama

Baltimora, 1962: Richard Strickland è di ritorno dalla sua missione in Amazzonia e consegna il frutto di mesi di ricerca, immerso nelle foreste ostili di quella terra. La chiameranno “Risorsa”, una creatura molto particolare, unica nel suo genere, capace di cose umanamente impensabili.

Le persone del luogo venerano e temono la creatura come se fosse un Dio, ma per la squadra di ricerca e per il Centro di Ricerca Aerospaziale di Occam, non è altro che una cavia, un buon elemento su cui condurre ricerche ed esperimenti.

Elisa Esposito è una donna sola, una donna povera che lavora come inserviente presso il Centro di Ricerca Aerospaziale di Occam; è muta, difficilmente compresa da colleghi e conoscenti: i suoi soli amici sono la sua collega di lavoro ed il suo anziano vicino di casa.

Vive in una casa fatiscente a Baltimora e, ogni giorno, si reca a lavoro fantasticando su ciò che vede intorno a sé, soprattutto sul negozio di scarpe che vede lungo il tragitto che la porta al Centro di Ricerca (ha un’intera collezione di scarpe, quasi tutte usate e logore). Le scarpe sono il suo unico mezzo per “ribellarsi” alla divisa e alle regole imposte alle inservienti.

Nonostante sia raramente compresa dalle persone, Elisa è una persona molto gentile e sensibile. Questo la porterà ad avvicinarsi alla misteriosa creatura e ad instaurare con essa un rapporto molto particolare: si vedono per quello che sono vicendevolmente, sentono benché non possano esprimersi, si comprendono.

Con il passare dei giorni, la creatura viene sottoposta ad esperimenti e torture, fino ad un’ipotetica autopsia per poter scoprire la “composizione” della risorsa.

Solo Elisa ed i suoi pochi amici potranno salvare la creatura: questo comporterà diversi cambiamenti nella vira di ognuno, alcune perdite e alcune vittorie, un insospettabile alleato e, soprattutto, la prospettiva di poter cambiare qualcosa per tutti loro. Ce la faranno? (il finale è qualcosa di incredibile e inaspettato, ve lo assicuro!)

? Il libro:

Benché i libri scritti da due autori non siano i miei preferiti, credo che in questo caso abbiano fatto un ottimo lavoro: lo stile che ne è derivato è qualcosa di unico. La narrazione avviene in terza persona, dando modo di immaginare i luoghi, i colori, le sensazioni, l’atmosfera.

Il ritmo non è troppo sostenuto ma, secondo il mio parere, è adatto al tipo di racconto: ciò che più mi ha colpito di questo libro è, infatti, il modo in cui sono stati uniti un personaggio e una situazione assolutamente irreale e problemi e luoghi comuni fin troppo reali, umani.

Baltimora, con i suoi colori, i suoi suoni e le sue mode anni ’60. Uomini ancora troppo ottusi sotto molti punti di vista, donne che cercano di farsi strada nel mondo del lavoro e “sopportano” la società che le circonda. La diffusione del “culto americano”: auto, negozi, abiti, moda in tutti  i settori, mettono a confronto persone facoltose e non. Contrasti tra persone bianche e di colore.

Tutto ciò fa da sfondo alle vicende di alcuni soggetti. Strikland: un uomo viscido, falso, opportunista e crudele. Elisa: una donna sola che cerca di sopravvivere, nonostante i problemi fisici ed economici, nella società descritta poco fa. Giles: un uomo anziano e, a suo modo, non accettato ed emarginato. Hoffstelter, uno scienziato russo che, nonostante le implicazioni politiche, tiene ancora alla scienza.

Questi ed altri personaggi si troveranno a confrontarsi, scontrarsi o unirsi in modo fin troppo umano ma, a rendere questa vicenda unica, è l’unione con qualcosa di estremamente non umano, quasi opposto, nel bene e nel male.

? Cosa mi è piaciuto:

  1. L’ambientazione, perfetta.
  2. L’unione reale/irreale.
  3. Il finale (non vi svelo altro, ma vi dico che c’è stato un particolare nel finale che ha determinato il mio voto).

?  Cosa ne penso?

Penso che sia un libro molto valido, non solo per il racconto ma per i temi che affronta: decisioni universali prese da pochi e, molto probabilmente, sbagliate; emarginazione e differenze; aiuto e amicizia.

Dalla quarta di copertina:

Guillermo del Toro e Daniel Kraus hanno unito i loro talenti di narratori visionari e celebrati in tutto il mondo dando vita a una storia d’amore tormentata e struggente.

L’ho letto perché Del Toro è uno dei miei registi preferiti e il fatto che il libro fosse scritto da lui mi incuriosiva molto. Sicuramente non ha deluso le mie aspettative, anzi! Se vi incuriosisce, non leggetelo semplicemente come un Romance, perché non lo è.


Recensioni: INDICE

Ci pensa il cielo

✒ “[…] è alle donne che voglio dedicare il mio impegno. Alle ragazze che non hanno potuto studiare perché è stato detto loto che erano stupide o che non sarebbero state all’altezza, o, peggio, che non ne avevano diritto, alle ragazze che non possono decidere della loro vita, del loro futuro e neanche del loro corpo.”

Incipit

L’incisione sull’albero rappresentava la memoria di un amore passato. Di due amori, in realtà. Sua madre le aveva raccontato la storia tante volte. La storia di un amore perduto e quella di un secondo amore, inatteso e ancora più grande. Quella A e quella J, racchiuse in un cuore, erano ciò che di più romantico Hope avesse mai visto.

? Sinossi

Hope, ragazza ribelle di una famiglia nobile irlandese, entra a far parte del movimento delle suffragette. Coraggiosa ma inesperta, stringe una pericolosa amicizia con l’attivista Ashling, mentre si innamora del suo stesso nemico, il poliziotto Jude bello e orgoglioso, incaricato dal governo di sedare le ribelli. Ma il destino ha in serbo per la tenace Hope altre sorprese, il mare riporta a casa un fantasma del passato, di un amore che non è stato dimenticato. “Ci pensa il cielo” è l’atteso sequel di “Come il sole di mezzanotte” e ci riporta indietro nel tempo e nello spazio per farci vivere un’altra intensa storia d’amore e di passioni.

? Trama

Ci spostiamo avanti di una generazione rispetto a Come il sole di Mezzanotte: sempre in Irlanda, sempre in casa DeLarey, ma questa volta seguendo la vita di Hope, la figlia di Anna e William.

Si tratta di una ragazza coraggiosa e molto intelligente che, nonostante la sua posizione sociale e il ceto d’appartenenza, si trova presto a fare i conti con un carattere determinato e rivoluzionario.

Questo la porterà ad incontrare un gruppo di Suffragette e ad intestardirsi fino ad entrare nel gruppo: inizialmente viene rifiutata proprio per la sua classe di appartenenza, ma poi le sue nuove compagne capiscono il valore di questa ragazza e la sua determinazione, così la accolgono nel gruppo tramite un giuramento di fedeltà reciproca e sostegno di fronte a tutto e tutti.

Si, tutto e tutti, perché purtroppo ciò che stavano chiedendo era visto come un’eresia: donne con diritto di voto? e perché mai? Non sono all’altezza, non sono abbastanza intelligenti per poter esprimere un’opinione.

Hope e le sue compagne affronteranno innumerevoli avversità, dai poliziotti corrotti e violenti, ad una giustizia che giustizia non è: carcere, violenze, menzogne e ricatti.

Sono costrette a riunirsi in segreto e, giorno dopo giorno, ritrovare la forza per presentarsi sull0 stesso luogo, con qualche livido in più.

Le vicende porteranno addirittura alla morte di una di loro e ad interminabili sofferenze per tutte le altre, compresa Hope.

Lei, però, con la determinazione che l’ha sempre contraddistinta ed onorando il nome datole dai proprio genitori, riuscirà a dare speranza a molte donne. Non solo, porterà aiuto, sostegno, forza, in molti Paesi nel mondo.

Al suo fianco un uomo che, nonostante fosse scettico al suo primo incontro con Hope, comprende infine il valore dei suoi ideali e l’importanza che questi hanno non solo per lei, ma per tutto il genere femminile: per questo la sosterrà, la difenderà a suo modo e, soprattutto, non le impedirà di lottare per ciò in cui crede.

? Il libro:

Come detto per il libro precedente, lo stile utilizzato dall’autrice è semplice e chiaro, alterna le descrizioni di alcuni luoghi ai dialoghi tra i personaggi ed i loro pensieri. La narrazione è in terza persona e alterna scene che ritraggono i vari personaggi principali. Le descrizioni, soprattutto quelle delle scene più violente e delle loro conseguenze, sono molto dettagliate e – a parer mio – amalgamate alla perfezione con ciò che contraddistingue un romanzo rosa, ovvero intrecci di sentimenti. Questo rende il libro molto coinvolgente e appassionante.

Il ritmo del racconto è dato dal susseguirsi di decisioni e conseguenze: lotte, idee, contrasti e amori che rendono il libro sempre piacevole e mai noioso.

?  Cosa ne penso?

Dopo aver letto Come il sole di mezzanotte, ecco il seguito di quel bellissimo romanzo: Ci pensa il cielo. Le vicende narrate nei due libri sono collegate tramite la storia della famiglia DeLarey e, soprattutto dalle due protagoniste Anna e Hope, madre e figlia.

Due protagoniste molto forti e determinate che, in relazione al periodo in cui sono vissute, hanno fatto la differenza. Anna, per prima, si è opposta alle usanze dell’epoca, ai matrimoni combinati, all’immagine della “donna tipica”.

Allo stesso modo, Hope ha lottato per il voto, un diritto e un dovere che, disgustosamente, è stato negato alle donne per troppo tempo.

Questo libro mi è piaciuto davvero molto, perché offre un’immagine dettagliata della lotta per il voto, molto più cruenta rispetto a ciò che abitualmente si vede a riguardo.

Inoltre, l’ho apprezzato molto perché fa riflettere, così come il libro precedente, sul passato ma soprattutto sul presente. Abbiamo ottenuto il voto, abbiamo ottenuto il lavoro, abbiamo ottenuto la parità. No, aspettate: abbiamo veramente ottenuto la parità? No. Quantomeno secondo il mio parere, non l’abbiamo ottenuta. Perché? Perché un datore di lavoro prima di assumerti ti chiede se hai intenzione di avere figli, un datore di lavoro spesso si auto-conferisce la facoltà di fare battute a dir poco fastidiose “perché, tanto, vorrai mica prendertela?”. E, infine, perché non abbiamo ancora le stesse opportunità che hanno gli uomini, non siamo ancora viste allo stesso modo – ahimè, a volte nemmeno dalle donne stesse.

Raggiungeremo tutti questi obiettivi solo quando ogni individuo – uomo o donna che sia – riuscirà a comportarsi come chi, nel libro, ha capito e appoggiato Hope. Si tratta di mentalità, istruzione, intelligenza: nient’altro.

Ancora una volta grazie a Liliana per avermi dato la possibilità di leggere il suoi racconti ma, soprattutto, COMPLIMENTI!! 🙂

Vi lascio alcuni link, andate a vedere… merita!

red sparrow

Red sparrow

✒”[…] non importava cosa l’avrebbero costretta a fare, non sarebbero mai riusciti ad abbattere il suo spirito”.

Incipit

A dodici ore dall’inizio della ricognizione, Nathaniel Nash si sentiva intorpidito dalla vita in giù. Allungava passi legnosi sui ciottoli di una via secondaria di Mosca. Era buio da un pezzo e Nate era ancora alle prese con il percorso studiato per solleticare i suoi controllori, stuzzicarli, provocarli quel po’ che bastava per farli uscire allo scoperto.

? Sinossi

Bella, intelligente, intuitiva, votata alla disciplina più ferrea e imbevuta di ideali patriottici. Nella Mosca di oggi, dove nessuno fa più finta di credere che la Guerra fredda sia finita davvero, Dominika Egorova sembra nata per fare la spia. Se non fosse per il carattere impetuoso, che non sempre le riesce di dominare. Quando il padre  muore senza preavviso e un brutto incidente la costringe a lasciare l’accademia di danza, Dominika si ritrova invischiata in un gioco la cui portata non sospetta neppure. Lo zio, potente vicedirettore dell’Svr, vede in lei la candidata ideale a diventare una “sparrow”, un’agente segreta specializzata in sofisticate tecniche di seduzione e manipolazione dell’avversario. Ciò che Dominika non può immaginare è la vertiginosa spirale di inganni, violenza, doppio gioco e passione nella quale si ritroverà suo malgrado a sprofondare. E il travolgente passo a due che la vedrà schierata ora contro, ora al fianco di Nate Nash, agente Cia dal carattere schivo ma determinato.

? Trama

Dominika Egorova, nonostante sia cresciuta in una famiglia relativamente in contraddizione con lo “spirito” russo e le ideologie diffuse tra i più, sta crescendo e sta diventando la donna russa perfetta: devota alla madre patria, con forti principi morali (dettati dal governo).

Tuttavia, alcuni avvenimenti – tra cui la sua eliminazione dalla scuola di danza per opera di ballerini rivali e la morte del padre – spingono Dominika a rivalutare la sue priorità e le sue convinzioni.

Viene avvicinata dallo zio Vanja, che la spinge ad arruolarsi nei Servizi Segreti russi, tentando di sfruttarla in tutti i modi possibili.

Dominika, però, non vuole un ruolo secondario, vuole essere attiva sul campo e, presto, tutti si accorgeranno delle sue doti nel decifrare le persone. In questo è aiutata dalla sua capacità di “vedere i colori”: sia da quando era bambina, infatti, Dominika interpreta suoni, emozioni e personalità con i colori, come se potesse “leggere” ogni cosa.

Tra le altre cose, lo zio Vanja costringe Dominika a diplomarsi alla scuola delle Rondini: trova ripugnante anche solo l’idea che possa esistere un istituto di questo genere ma, d’altro canto, è sempre stata curiosa e desiderosa si apprendere, così si lascia convincere e inizia questa nuova avventura.

Dopo essersi distinta anche in questo caso per le sue abilità, Dominika ottiene il suo primo incarico: durante questo primo adescamento, però, il suo obiettivo viene barbaramente ucciso davanti ai suoi occhi e, da quel momento, Dominika inizia a mettere in discussione i valori del Servizi Segreti russi.

Successivamente le viene assegnato un altro incarico, in cui non le viene dato il tempo di dimostrare le sue teorie sul soggetto in questione.

Infine, le viene assegnato il caso di Nate Nash, un agente segreto americano ad Helsinki.

I due sono obiettivi reciproci e si spiano a vicenda per diverso tempo, finché non nasce un’intesa che va oltre lo spionaggio freddo e distaccato.

Il quel periodo l’unica amica di Dominika viene fatta sparire e lei ha la certezza che sia stata uccisa per il suo disappunto nei confronti dei superiori e degli ideali: la prova definitiva che i Servizi non sono poi così leali come se li era immaginati.

Dopo questo evento, Dominika racconta tutto a Nash e i due cominciano a collaborare; Dominika viene arruolata nei servizi segreti americani e continuerà a condurre il doppio gioco per un lungo periodo. Verrà arrestata e torturata ma non confesserà; potrà, quindi, tornare operativa per i servizi segreti russi, che non sono riusciti a estorcerle informazioni.

Da qui in avanti cercherà di rintracciare Nash e si scoprirà che le persone coinvolte i fatti poco raccomandabili sono molto più numerose di quanto si potesse immaginare e che i servizi segreti di entrambe le parti non sono poi così diversi o, perlomeno, non lo sono alcune persone che li compongono.

? Il libro:

Lo stile di scrittura dell’autore è molto semplice e scorrevole, benché spesso si trovino parole in russo – alcune volte comprensibili, altre volte un po’ meno.

Il racconto dell’organizzazione interna dei servizi segreti russi è molto dettagliato e rende molto interessante la storia della protagonista e di cosa abbia dovuto subire pur di farsi strada in questo ambiente corrotto e viscido.

La narrazione alterna i dialoghi di Dominika con i vari interlocutori – lo zio, i superiori e i vari obiettivi – con le descrizioni delle varie scene ed eventi. Fondamentali però, a parer mio, sono i pensieri dei protagonisti, perché è attraverso questi che si comprendono le personalità, le situazioni e le scelte.

Il ritmo è piuttosto sostenuto – non mancano mai sorprese e colpi di scena – anche se, secondo il mio parere, alcuni avvenimenti non sono così fondamentali per la trama principale, cosa che alcuni potrebbero interpretare come una narrazione noiosa e lenta.

I fattori che, sempre secondo il mio parere, rendono questo libro un bel libro (oltre al racconto di spionaggio, ovviamente) sono due: l’interpretazione delle persone attraverso i colori e l’aggiunta della ricetta al fondo di ogni capitolo – è come se ogni piccola cosa, come il colore e il cibo, contribuissero a definire un momento, una scelta, una sensazione.

?  Cosa ne penso?

Credo che Red Sparrow sia un buon libro da leggere “per svago”: non l’ho trovato sconvolgente e non mi ha lasciato quel senso di vuoto e dispiacere per averlo finito. Sicuramente interessante è vedere come, ancora una volta, sia una donna a doversi far forza in un ambiente che non ne sfrutta solo le capacità, ma tutto ciò che può essere preso da una persona, sia fisicamente che mentalmente. Molto interessante anche scoprire l’organizzazione interna dei servizi segreti, l’esistenza di scuole di adescamento e di prigioni con la facoltà di tortura… Tutto ciò amalgamato alla perfezione in un thriller con una protagonista formidabile.

? Cosa mi è piaciuto:

  1. Il personaggio di Dominika, una donna forte e determinata nonostante il crollo dei suoi ideali e le avversità create da chi le sta intorno;
  2. la particolarità di descrivere un piatto tipico russo – e non solo – alla fine di ogni capitolo;
  3. l’identificazione delle persone attraverso i colori.