Come il sole di mezzanotte

Come il sole di mezzanotte Book Cover Come il sole di mezzanotte
Liliana Onori
Romanzo, Romanzo rosa
Librosì edizioni
2015
e-book
378

Nell’Irlanda di fine ottocento la contessina Anna Delarey torna a casa dopo aver concluso il college. Non conosce l’amore, ma sa cosa vuole: non permetterà a nessuno, nemmeno a sua madre, di farle accettare un matrimonio combinato. Sogna un uomo da amare, al di là delle convenzioni sociali e, quando incontra Julian, il bel marinaio, è amore assoluto in grado di illuminare ogni cosa, come il sole di mezzanotte. Anna e Julian sono certi che il loro sentimento potrà superare qualsiasi pregiudizio, ma il destino è in agguato e Anna si troverà di fronte ad una scelta: rimanere ancorata a un passato che non può più tornare oppure faticosamente, coraggiosamente, lottare per il proprio futuro.
Liliana Onori, l’autrice, è al suo secondo romanzo. “La prima volta che ho preso la penna in mano - confessa - ho capito che da quel momento l'unica cosa che avrei voluto fare era scrivere.

✒«Un leggenda irlandese narra di un re innamorato di una contadina…», la voce gli tremava per l’emozione, «ma il suo era un amore sfortunato perché lei non lo ricambiava e così, non potendo vivere senza la donna della sua vita, decise di uccidersi ma nel testamento lasciò scritto di incidere un fregio sulla sua lapide: due mani che sorreggono un cuore incoronato. Da allora, quell’anello è diventato il simbolo di tutti gli amori». William tirò fuori una scatolina di velluto dalla tasca della giacca e la aprì. Un Claddagh ring d’oro bianco splendeva tra il raso blu su cui era poggiato. «Le mani rappresentano l’amicizia… il cuore l’amore… la corona la lealtà», Anna lo guardava senza riuscire a parlare.

?Incipit

“Piovigginava quella mattina di maggio, ma non era una stranezza nella contea irlandese di Cork. Correva veloce sul ponete la carrozza che stava riportando a casa Anna DeLarey sull’isola di Queenstown, che sorgeva alla foce del fiume Lee e che era collegata alla terraferma da una serie di ponti”.

? Sinossi

Nell’Irlanda di fine ottocento la contessina Anna Delarey torna a casa dopo aver concluso il college. Non conosce l’amore, ma sa cosa vuole: non permetterà a nessuno, nemmeno a sua madre, di farle accettare un matrimonio combinato. Sogna un uomo da amare, al di là delle convenzioni sociali e, quando incontra Julian, il bel marinaio, è amore assoluto in grado di illuminare ogni cosa, come il sole di mezzanotte. Anna e Julian sono certi che il loro sentimento potrà superare qualsiasi pregiudizio, ma il destino è in agguato e Anna si troverà di fronte ad una scelta: rimanere ancorata a un passato che non può più tornare oppure faticosamente, coraggiosamente, lottare per il proprio futuro.

Trama

Irlanda, 1889.

Anna è una diciassettenne, figlia di un conte e della sua amata sposa e, come di consueto per le famiglie di rango elevato, la giovane ragazza è tenuta ad imparare la buona educazione, ad avere un’istruzione impeccabile e, soprattutto, ad essere presente a tutti gli eventi che coinvolgono questo ceto sociale: balli, ricevimenti e quant’altro.

Anna è di ritorno da un lungo soggiorno lontano dalla sua famiglia, a causa dell’istruzione che le è stata imposta dalla madre; è felice di tornare a casa e rivedere il padre, a cui è particolarmente legata. Una volta a casa, però, la madre inizia a imporle feste, balli e tè come se fossero il fulcro di una vita intera. Lei, invece, preferisce passare il tempo in biblioteca oppure all’ombra di Alfred, la quercia a cui ha dato il nome del suo caro nonno.

Questo suo carattere solitario la allontana presto dalle coetanee e, a poco a poco, dalla madre: la donna si ostina, infatti, a volersi mostrare alla figlia come un esempio da seguire e non come un affetto, inoltre è più preoccupata di ciò che gli amici di famiglia possano pensare di sua figlia, piuttosto che del suo bene.

Anna, un giorno, incontra Julian, un ragazzo senza cognome, senza famiglia, senza una casa (o meglio, ha solo una casa sull’albero). Un marinaio, uno sconosciuto che lavora al porto e, presto, un amico.

Dopo un periodo di sospetto e diffidenza, Anna è decisa a fidarsi di Julian: i due si vedono ogni pomeriggio, si confidano, parlano e scherzano. Purtroppo il tempo a loro disposizione è poco, ma un po’ alla volta capiscono di essersi innamorati. Continuano a vedersi nel bosco, ma la voglia di stare insieme è tanta e il tempo sembra essere sempre meno.

Nel frattempo, i genitori di Anna iniziano a prendere in considerazione un matrimonio combinato per la loro figlia: la madre, in particolare, è molto ostinata su questo punto, credendo che sia la cosa migliore da fare per garantire un futuro agiato alla figlia e mantenere il buon nome della famiglia.

Durante una festa, organizzata dalla madre, viene proposta ad Anna la corte del figlio di amici di famiglia: Anna rifiuta, il ragazzo è spregevole e non perde occasione di farsi vanto delle sue avventure con cameriere e giovani ragazze.

Questo porterà ad un litigio tra i due (Julian salverà Anna) e all’allontanamento delle due famiglie. Anna, da quel momento, sarà costretta a non andare più nel bosco.

Dopo un po’ di tempo i genitori di Anna si recano ad una festa per tentare di riallacciare i rapporti con i vecchi amici e mantenere una parvenza di normalità nonostante l’accaduto.

Anna rimane sola a casa e chiede alla sua tata, che è sempre stata a conoscenza di tutto, di portare un messaggio a Julian da parte sua: si incontreranno nella sua stanza mentre i genitori sono assenti. Durante queste ore passate insieme Anna si concede a Julian e lui le chiede di sposarlo. I genitori, però, tornano prima del previsto e li scoprono insieme: non li lasciano parlare, rinchiudono Anna e fanno frustare Julian.

Poco dopo, arriva la notizia che Julian è morto e Anna, da quel momento, cade nell’apatia più totale: non mangia, non beve, non dorme. Ha allucinazioni e incubi; la madre non vuole chiamare il dottore per paura di fare brutta figura e per questo viene cacciata di casa dal padre. A questo punto, la tata e il padre iniziano una lotta devastante per cercare di tenere in vita Anna che, il giorno del suo diciottesimo compleanno, abortisce.

Scopre così che quella notte con Julian aveva dato origine al loro bambino, che non nascerà mai a causa del suo stato di depressione e denutrizione.

Ancora una volta, il padre e la tata la aiuteranno e, poco a poco, Anna e suo padre riusciranno a stabilire un rapporto quasi normale.

Tempo dopo, un amico del padre rimasto vedovo e i suoi figli, faranno visita ad Anna e suo padre, e si fermeranno da loro per un po’: in questo modo, Anna conoscerà William.

Dapprima un amico, successivamente – e non senza problemi e difficoltà – William sarà l’amore assoluti e ancora più intenso di Julian.

Ma i fantasmi del passato torneranno a sorprendere Anna, proprio nel momento in cui lei si sente al sicuro, felice: dovrà fare delle scelte difficili, affrontare perdite e lutti ma, soprattutto, se stessa.

 

? Il libro:

Lo stile utilizzato dall’autrice è semplice e chiaro, alterna le descrizioni di alcuni luoghi ai dialoghi tra i personaggi ed i loro pensieri. La narrazione è in terza persona e alterna scene che ritraggono i vari personaggi principali. Descrive solo i luoghi indispensabili al racconto (il bosco, il lago, la villa, la stanza di Anna), senza dilungarsi eccessivamente nei dettagli ma, allo stesso tempo, riuscendo a far immaginare in modo molto preciso l’ambientazione e, in molti casi, addirittura l’atmosfera in un determinato momento (gli incontri per il tè, i balli, le passeggiate).

I dialoghi sono soprattutto tra Anna e un’altra persona, che può essere Julian, la tata, il padre o William. Nonostante il personaggio principale, Anna, sia spesso combattuto tra ciò che può o non può dire, per evitare di ferire qualcuno o per evitare spiacevoli conseguenze su se stessa o su altri, si riesce ugualmente ad intuire il motivo per cui si comporti un determinato modo. Sono la perenne lotta per la sopravvivenza contro le avversità e le usanze dell’epoca a stabilire il ritmo del racconto: Anna affronta, per prima cosa, il confronto tra ciò che sente e ciò che le è stato insegnato, poi la madre, in seguito un aborto, ancora dopo la perdita della madre e i sensi di colpa, e così via fino alla fine del racconto.

?  Cosa ne penso?

Premetto che i romanzi rosa non sono esattamente il mio genere preferito. Tuttavia, quando hanno una bella ambientazione e un bel significato, riesco ad apprezzarli molto. Ed è proprio questo il caso di Come il sole di Mezzanotte: l’autrice ci porta alla fine del 1800 quando, soprattutto per le donne, l’amore non era una cosa così ovvia e semplice.

La maggior parte dei matrimoni era organizzata dai genitori, o comunque da chi aveva il compito di gestire gli affari della famiglia. Si, affari, di questo si trattava a tutti gli effetti (purtroppo, in molti casi, è ancora così al giorno d’oggi).

Credo che, al di là della storia tra Anna e Julian, e poi tra Anna e William, ci sia qualcosa di ben più importante in questo libro: le battaglie di chi non si vuole conformare ad un certo stile di vita (in questo caso Anna, che ha rifiutato i luoghi comuni della borghesia sin dall’inizio), le sofferenze e conseguenze subite da chi mette al primo posto la famiglia e non il pensiero della gente.  In questo, purtroppo, il mondo è cambiato solo nell’apparenza: troppo spesso, infatti, le persone scelgono di apparire piuttosto di essere. Di conseguenza, questo influisce su se stessi e sugli altri, che si tratti di amici o familiari, proprio come è successo ad Anna e sua madre.

Oltre al messaggio “triste” su questo aspetto della società, c’è anche un invito a non arrendersi, a lottare, a fare le proprie scelte, per quanto difficili possano essere, e ad apprezzare i pochi che realmente se lo meritano: questo è ciò che dimostra Anna nel finale del libro.

Lo consiglio, ovviamente, a tutti gli amanti del Romance. Ma anche a chiunque voglia perdersi per qualche momento nell’Irlanda del 1800!

? Cosa mi è piaciuto:

  • il messaggio che c’è dietro il racconto;
  • la tata: la dimostrazione che la saggezza e il buonsenso non sono una prerogativa dei ceti elevati;
  • Alfred, la quercia antica, il “luogo sicuro” in cui tutti, almeno una volta, ci siamo rifugiati;
  • la leggenda del re irlandese.

Ringrazio Liliana per avermi dato la possibilità di leggere il suo libro, non vedo l’ora di leggere il seguito!

Vi lascio il link per acquistare il libro su Amazon:

Come il sole di mezzanotte – Liliana Onori

 

 

Tokyo Express

Tokyo Express Book Cover Tokyo Express
Matsumoto Seicho
Thriller
Adelphi
2018
Copertina flessibile
175

In una cala rocciosa della baia di Hakata, i corpi di un uomo e di una donna vengono rinvenuti all'alba. Entrambi sono giovani e belli. Il colorito acceso delle guance rivela che hanno assunto del cianuro. Un suicidio d'amore, non ci sono dubbi. La polizia di Fukuoka sembra quasi delusa: niente indagini, niente colpevole. Ma, almeno agli occhi di Torigai Jutaro, vecchio investigatore dall'aria indolente e dagli abiti logori, e del suo giovane collega di Tokyo, Mihara Kiichi, qualcosa non torna: se i due sono arrivati con il medesimo rapido da Tokyo, perché mai lui, Sayama Ken'ichi, funzionario di un ministero al centro di un grosso scandalo per corruzione, è rimasto cinque giorni chiuso in albergo in attesa di una telefonata? E perché poi se n'è andato precipitosamente lasciando una valigia? Ma soprattutto: dov'era intanto lei, l'amante, la seducente Otoki, che di professione intratteneva i clienti in un ristorante? Bizzarro comportamento per due che hanno deciso di farla finita. Per fortuna sia Torigai che Mihara diffidano delle idee preconcette, e sono dotati di una perseveranza e di un intuito fuori del comune. Perché chi ha ordito quella gelida, impeccabile macchinazione è una mente diabolica, capace di capovolgere la realtà. Non solo: è un genio nella gestione del tempo. Con questo noir dal fascino ossessivo, tutto incentrato su orari e nomi di treni - un congegno perfetto che ruota intorno a una manciata di minuti -, Matsumoto ha firmato un'indagine impossibile, ma anche un libro allusivo, che sa con sottigliezza far parlare il Giappone. «Si era appena fatto giorno. Il mare era avvolto in una foschia lattiginosa. Shikanoshima, l'isola dei cervi, si vedeva a malapena, così come il sentiero del mare. Tirava una brezza fredda e salmastra. L'operaio, col bavero alzato e il capo chino, procedeva a passo svelto. Attraversava quella spiaggia rocciosa per arrivare prima in fabbrica, come era sua abitudine. Ma qualcosa di totalmente inatteso attirò il suo sguardo, sempre rivolto al suolo. Due corpi adagiati su una lastra di roccia scura stonavano incredibilmente con quel paesaggio a lui così familiare».

✒ “Ci sono scritti i nomi delle stazioni di tutto il Giappone, e leggendoli riesco a immaginarmi il paesaggio di ciascuno di quei luoghi. […] Davanti ai miei occhi si materializzano le atmosfere di tutti quei villaggi e di quelle città, le case e persino la gente per strada”.

?Incipit

La sera del tredici gennaio Yasuda Tatsuo invitò a cena uno dei suoi clienti al ristorante Koyuki di Akasaka. L’invito era ad un alto funzionario di un certo ministero.

?Sinossi

In una cala rocciosa della baia di Hakata, i corpi di un uomo e di una donna vengono rinvenuti all’alba. Entrambi sono giovani e belli. Il colorito acceso delle guance rivela che hanno assunto del cianuro. Un suicidio d’amore, non ci sono dubbi. La polizia di Fukuoka sembra quasi delusa: niente indagini, niente colpevole. Ma, almeno agli occhi di Torigai Jutaro, vecchio investigatore dall’aria indolente e dagli abiti logori, e del suo giovane collega di Tokyo, Mihara Kiichi, qualcosa non torna: se i due sono arrivati con il medesimo rapido da Tokyo, perché mai lui, Sayama Ken’ichi, funzionario di un ministero al centro di un grosso scandalo per corruzione, è rimasto cinque giorni chiuso in albergo in attesa di una telefonata? E perché poi se n’è andato precipitosamente lasciando una valigia? Ma soprattutto: dov’era intanto lei, l’amante, la seducente Otoki, che di professione intratteneva i clienti in un ristorante? Bizzarro comportamento per due che hanno deciso di farla finita. Per fortuna sia Torigai che Mihara diffidano delle idee preconcette, e sono dotati di una perseveranza e di un intuito fuori del comune. Perché chi ha ordito quella gelida, impeccabile macchinazione è una mente diabolica, capace di capovolgere la realtà. Non solo: è un genio nella gestione del tempo. Con questo noir dal fascino ossessivo, tutto incentrato su orari e nomi di treni – un congegno perfetto che ruota intorno a una manciata di minuti –, Matsumoto ha firmato un’indagine impossibile, ma anche un libro allusivo, che sa con sottigliezza far parlare il Giappone.

Trama

Yasuda Tatsuo è a capo di una ditta che produce macchinari industriali, è un uomo in carriera che tiene particolarmente al suo successo e ai suoi contatti: i contatti, in effetti, non mancano. Per mantenere questi buoni rapporti, che garantiscono la crescita dell’azienda, Yasuda è solito invitare i suoi clienti altolocati in un ristorante, il Koyuki di Akasaka.

Non che questo locale sia particolarmente pregiato, ma ha la particolarità di garantire la massima riservatezza e l’anonimato dei clienti. Yasuda, tuttavia, è un cliente abituale e conosce tutto il personale del locale: alcune ragazze sono particolarmente espansive, altre invece si limitano ad intrattenere i clienti, ascoltandoli mentre espongono i loro interminabili monologhi.

In questo periodo si vocifera ovunque di uno scandalo colossale, in cui sono coinvolti personaggi importanti del ministero, nonché i loro più stretti collaboratori (anche per questo motivo Yasuda preferisce un posto riservato).

Per l’ennesima volta, Yasuda invita un suo cliente in questo locale e, come sempre, è Otoki la ragazza incaricata di intrattenere Yasuda e il suo importante ospite.

Otoki, tra l’altro, è proprio una ragazza poco espansiva e piuttosto riservata, che si limita svolgere il suo lavoro.

In seguito, Yasuda chiede a due ragazze di accompagnarlo il giorno seguente in un locale, semplicemente per un caffè. Trascorrono un po’ di tempo insieme, poi Yasuda si fa accompagnare alla stazione: qui notano che Otoki sta partendo con un uomo su un binario poco distante (è proprio Yasuda a notarla per primo). Iniziano i pettegolezzi e gli scherzi, a maggior ragione considerando che nessuno era a conoscenza di alcun dettaglio sulla vita privata di Otoki.

Il mattino seguente il corpo di Otoki viene ritrovato senza vita in una cala rocciosa della baia di Hakata insieme al corpo di un alto funzionario del ministero coinvolto nello scandalo: investigatori e forze dell’ordine si riuniscono sul posto e, poco dopo, sono in grado di risolvere il caso. Secondo il pensiero comune si tratta di un doppio suicidio a sfondo passionale: due amanti che si suicidano per sfuggire allo scandalo, con del cianuro e una bottiglia di succo abbandonata poco distante.

Fortunatamente, Torigai Jutari – un vecchio investigatore che ha lasciato il servizio – sospetta che ci sia qualcosa in più dietro a quelle due persone morte sulla spiaggia. Della stessa opinione è anche Mihara Kiichi, il suo collega più giovane e nel pieno della carriera.

Ci sono troppe cose che non tornano: sono saliti in treno insieme, ma lui ha atteso una telefonata per cinque giorni in una camera d’albergo prima di muoversi; non si sa dove sia stata Otoki per cinque giorni; i corpi sono composti, come se fossero stati posizionati da qualcuno, non sono sporchi. E non solo: Sayama, il funzionario morto, ha pranzato da solo sul treno, quindi Otoki non era con lui… Sono davvero molti i fattori che insospettiscono i due investigatori ma, tuttavia, non riescono ad arrivare alla soluzione del caso.

Sia Torigai che Mihara, però, sono determinati a non arrendersi: Mihara viaggerà per tutto il Giappone, ripercorrendo gli spostamenti delle vittime e dei sospettati, incontrando parenti e semplici passanti, calcolando i tempi di percorrenza e di sosta dei treni.

La perseveranza dei due investigatori li porterà ad avere delle intuizioni decisive: il tempo è la chiave di tutto. Qualcuno ha architettato un piano preciso nei minimi dettagli con, addirittura, dei margini d’errore a scongiurare qualsiasi imprevisto.

Decisivo sarà l’incontro tra Mihara e la moglie di Yasuda, una donna gravemente malata che non può lasciare la casa di periferia in cui è stata relegata a causa della cura che deve seguire.

Un caso di corruzione, omicidio, false testimonianze, costruito su quattro minuti di attesa alla stazione: la soluzione arriverà solo dopo mesi d’indagine e svariate complicazioni, con una lettera di Mihara inviata a Torigai.

 

? Il libro:

  • lo stile è molto particolare, unisce costantemente il pensiero e le azioni dei protagonisti;
  • il ritmo è piuttosto sostenuto, pur senza una grande quantità di avvenimenti, i protagonisti (soprattutto Mihara) superano mille vicissitudini prima di arrivare alla conclusione del caso;
  • l’ambientazione è a dir poco spettacolare, considerando che viene attraversato tutto il Giappone;
  • i personaggi principali sono pochi, ma ben definiti e, soprattutto, mantengono la giusta quantità di mistero fino alla fine.

? Cosa mi è piaciuto:

  1. l’ambientazione: il Giappone ha un fascino inavvicinabile;
  2. la scelta del treno come chiave di tutto il racconto;
  3. il personaggio di Torigai: saggio ed esperto investigatore.

?  Cosa ne penso?

L’ho selezionato come uno dei tre migliori libri letti quest’anno e credo che sia tutto detto. Mi è piaciuto davvero molto, forse la mia passione per il Giappone può aver influenzato la lettura ma, in ogni caso, credo che possa piacere a tutti gli amanti dei gialli “alla vecchia maniera”. Inoltre, credo che nel libro siano contenuti diversi aspetti della società giapponese che non vengono spesso citati.

La ragazza con l’orecchino di perla di Tracy Chevalier

La ragazza con l'orecchino di perla Book Cover La ragazza con l'orecchino di perla
Tracy
Romanzo storico
Beat - Neri Pozza
2018
Copertina rigida
237

Delft, XVII secolo, una casa nella zona protestante della città... Griet, la giovane figlia di uno dei decoratori di piastrelle più rinomati di Delft, è in cucina, intenta a sistemare, com'è solita fare, le verdure tritate, quando ode voci decisamente insolite nella casa di un modesto decoratore... voci che suggeriscono "immagini di tappeti preziosi, libri, perle e pellicce". Sull'uscio, compaiono improvvisamente due figure: un uomo dagli occhi grigi come il mare e un'espressione ferma sul volto lungo e spigoloso, e una donna ― piccoli ricci biondi, sguardo che guizza qua e là nervosamente ― che sembra portata dal vento, benché la giornata sia calma. Sono Johannes Vermeer, il celebre pittore, e sua moglie Katharina, gente ricca e influente, proveniente da vicino, dal Quartiere dei Papisti, eppure lontanissima da Griet e dal suo mondo. Griet ha sedici anni e quel giorno apprende dalla voce della madre il suo destino: andrà a servizio dei Vermeer per otto stuiver al giorno, dovrà fare le pulizie nell'atelier del pittore, e dovrà agire delicatamente senza spostare né urtare nulla. Nella casa dei Vermeer, tra l'artista e la serva, l'uomo potente e la giovane donna che non possiede altro che il suo incanto e la sua innocenza, si stabilisce un'intensa relazione fatta di sguardi, sospiri, frasi dette e non dette. Invisa a Katharina, gelosa della sua intima relazione col marito, costretta a subire i rimproveri di Maria Thins, la suocera del pittore, Griet non cessa per un solo istante di ubbidire all'amore per l'arte e alla passione che la muove. Gesto inaudito per la morale del tempo, poserà con le labbra sensualmente dischiuse per quel ritratto di Vermeer (La ragazza col turbante) che è giunto fino a noi, e non cessa di stupirci per l'enigmaticità dello sguardo che vi è dipinto. Romanzo che ci conduce con straordinaria precisione là dove l'arte è divisa dai fantasmi della passione soltanto da una linea sottile, "La ragazza con l'orecchino di perla" ci offre anche alcune delle pagine più felici, nella narrativa contemporanea, sulla dedizione e sul coraggio femminile.

✒ “Le nuvole le avevo guardate in tutta la mia vita, ma in quel momento ebbi l’impressione di vederle per la prima volta”

✒ “Aveva cominciato a farmi il ritratto“.

Il libro

Griet ha sedici anni e quel giorno apprende dalla voce della madre il suo destino: andrà a servizio dei Vermeer per otto stuiver al giorno, dovrà fare le pulizie nell’atelier del pittore, e dovrà agire delicatamente senza spostare né urtare nulla.

Romanzo che ci conduce con straordinaria precisione là dove l’arte è divisa dai fantasmi della passione soltanto da una linea sottile – tra Vermeer e Griet, l’artista e la serva, l’amato e l’amante, l’uomo potente e la giovane donna che non possiede altro che il suo incanto e la sua innocenza, si stabilisce un’intensa relazione fatta di sguardi, sospiri, frasi dette e non delle – La ragazza con l’orecchino di perla ci offre anche alcune delle pagine più felici, nella narrativa contemporanea sulla dedizione e sul coraggio femminile.

Griet è invisa a Katharina, gelosa della sua intima relazione con il marito, è costretta  a subire i rimproveri di Maria Thins, la suocera del pittore, a sfidare tutte le convenzioni dell’epoca, e tuttavia non cessa  per un solo istante di ubbidire all’amore per l’arte e alla passione che le muove.

Gesto inaudito per la morale del tempo, poserà con le labbra sensualmente dischiuse per quel ritratto di Vermeer che è giunto fino a noi, e non cessa di stupirci per l’enigmaticità dello sguardo che vi è dipinto.

Oltre la trama

? Ho apprezzato molto questo romanzo: devo ammettere che il quadro è uno dei miei preferiti in assoluto e questo, probabilmente, ha influito sul mio giudizio. Tuttavia, ho trovato molto affascinante il modo in cui l’autrice ha descritto l’ambiente, le usanze, la società dell’epoca e, soprattutto, è stato molto bello poter immaginare la storia dietro il quadro.

Questo libro dà la possibilità di immaginare come è nata un’opera d’arte unica e irripetibile, raccontandone la nascita, lo sviluppo e le emozioni che tiene racchiuse da secoli.

Non si tratta di storia dell’arte, non si tratta di infiniti dettagli tecnici sulla tecnica utilizzata da Vermeer, sui pigmenti che ha utilizzato o su quanto tempo abbia impiegato per realizzarlo: si tratta della vita del quadro e delle due persone che hanno rischiato tutto per realizzarlo.

Lo stile che ha scelto l’autrice per scrivere questo romanzo contribuisce notevolmente ad immaginare il periodo e l’ambiente in cui l’opera ha perso forma: molto descrittivo, un linguaggio moderno unito a termini e modi di dire che, ormai, non si sentono quasi più.

(Ci tengo a precisare che la valutazione che ho dato (4/5) è stata una media tra una valutazione obiettiva del libro e tutto ciò che ho detto finora).

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