Il sognatore

Il sognatore Book Cover Il sognatore
Laini Taylor
Fantasy
Fazi
2018
Copetina flessibile
524

È il sogno a scegliere il sognatore, e non il contrario: Lazlo Strange ne è sicuro, ma è anche assolutamente.certo che il suo sogno sia destinato a non avverarsi mai. Orfano, allevato da monaci austeri che hanno cercato in tutti i modi di estirpare dalla sua mente il germe della fantasia, il piccolo Lazlo sembra destinato a un'esistenza anonima. Eppure il bambino rimane affascinato dai racconti confusi di un monaco anziano, racconti che parlano della città perduta di Pianto, caduta nell'oblio da duecento anni: ma quale evento inimmaginabile e terribile ha cancellato questo luogo mitico dalla memoria del mondo? I segreti della città leggendaria si trasformano per Lazlo in un'ossessione. Una volta diventato bibliotecario, il ragazzo alimenterà la sua sete di conoscenza con le storie contenute nei libri dimenticati della Grande Biblioteca, pur sapendo che il suo sogno più grande, ossia vedere la misteriosa Pianto con i propri occhi, rimarrà irrealizzato. Ma quando un eroe straniero, chiamato il Massacratore degli Dèi, e la sua delegazione di guerrieri si presentano alla biblioteca, per Strange il Sognatore si delinea l'opportunità di vivere un'avventura dalle premesse straordinarie.

Il sognatore è un fantasy dell’autrice americana Laini Taylor, famoso in tutto il mondo. Il successo del romanzo è, con ogni probabilità, dovuto all’originalità dei personaggi e dell’ambientazione.

Durante il secondo Sabba della Dodicesima Luna, nella città di Pianto, dal cielo cadde una ragazza.

Recensione | Il sognatore

Il libro

Come accennato poco fa, si tratta di un libro estremamente originale nella definizione di personaggi e ambientazioni: il lettore si trova proiettato in un mondo fantastico, con una storia, delle usanze, una gerarchia sociale, dei canoni di vita e, in generale, un passato millenario.

A volte un istante è talmente straordinario da ritagliarsi uno spazio tutto suo nel tempo e continuare a girare lì, mentre tutto il mondo gli scorre intorno.

Tutto ciò, però, non viene raccontato secondo il consueto ordine di narrazione – dal principio alla fine – ma, piuttosto, il lettore ha modo di conoscere il passato dei personaggi e dei loro mondi man mano che prosegue la lettura, attraverso pensieri, ricordi e dialoghi.

Si tratta di un libro dal ritmo medio, determinato dalla presenza di molti salti temporali, ricordi e sogni. L’ambientazione è molto caratteristica e soggettiva e l’atmosfera ricreata trasmette magia e suggestione: ogni ambientazione porta con se un’atmosfera diversa, che cambia anche in base alla percezione dei personaggi.

Abbiamo Dei e i loro figli, bibliotecari e soldati, nobili e gente comune. I protagonisti sono Lazlo, un bibliotecario di basso rango, e Sarai – figlia di una Dea confinata nella Fortezza insieme ad altri figli di Dei. Poi troviamo personaggi secondari che comunque sono molto importanti per lo svolgimento della storia perché ognuno di essi ha un ruolo fondamentale nel presente o lo ha avuto nel passato e, in questo caso, lo si scoprirà proseguendo col la lettura.

Era impossibile, ovviamente.
Ma da quando l’impossibilità impediva a un sognatore di sognare?

Come detto in precedenza, il punto forte di questo libro è l’originalità – sia dell’ambientazione e sia dei personaggi – che, unita ad uno stile di scrittura molto semplice e discorsivo, rende la lettura scorrevole e molto piacevole.
Il finale è una svolta radicale al significato della storia ma anche una premessa per il libro successivo, conclusione della serie, intitolato La musa degli incubi.

Al suo interno il libro nasconde anche alcuni messaggi: per esempio per quanto riguarda la lotta tra i popoli, il potere e gli scontri tra culture diverse.

Inoltre, è molto interessante il fatto che la collocazione principale delle vicende siano i sogni: la mente è qualcosa di incredibilmente affascinante e complicato, a volte imprevedibile e contorto.
Viaggiare attraverso i sogni e i pensieri dei protagonisti è come vivere una storia all’interno della storia: ognuno di noi, infatti, vede e percepisce le cose in modo diverso benché si tratti delle stesse cose. Per esempio, Lazlo nutre una totale ammirazione nei confronti della città di Pianto, tanto da distorcere la realtà e renderla “incantata”; al contrario, per Sarai, Pianto è fonte di sofferenza e pertanto si stupisce della visione che ne ha Lazlo.

Ogni mente è il proprio mondo. La maggior parte abita un vasto compromesso di banalità, mentre altre spiccano: piacevoli, persino belle, o a volte sfuggenti e inspiegabilmente sgradevoli.

 

In conclusione

Credo sia un libro molto valido, un fantasy originale e coinvolgente. Personalmente avrei evitato un paio di passaggi un po’ infantili, considerando che si tratta di un fantasy per adulti ma, a parte questo, è un libro che mi è piaciuto molto e mi sento di consigliare! Nonostante la quantità di fantasy letti, ho trovato in questo qualcosa di originale (le descrizioni fisiche dei personaggi, i materiali scelti, i “poteri” di alcuni dei personaggi principali, ecc) e proprio per questo mi sento di consigliarlo …buona lettura!

Forse era il rituale: il circolo di donne che si riuniscono per festeggiare di essere vive –  e di essere donne, che è già una magia di per sé.

 

Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde

Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde Book Cover Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde
Robert Louis Stevenson
Fantascienza, Classici
Giunti
2012
Copetina flessibile
144

Nella Londra fuligginosa di fine Ottocento si aggira un essere dall'aspetto ripugnante che commette crimini terribili per poi scomparire nel nulla. La sua identità è un mistero per tutti, tranne che per l'insospettabile Dr. Jekyll...

Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde è un grande classico di Stevenson, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo in quanto primo romanzo nel suo genere.

Recensione | Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde

Una cosa è certa: quell’uomo ha un aspetto fuori dal comune, eppure non saprei indicare un solo dettaglio anormale. Non so che dire, mi arrendo, non sono in grado di descriverlo. E non per un vuoto di memoria, perché vi assicuro che lo vedo come se lo avessi di fronte a me in questo momento. .

Il libro

Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Hyde è un grande classico di Stevenson, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo in quanto primo romanzo nel suo genere.

Si tratta un libro piuttosto breve ma intenso: lo stile di scrittura di Stevenson è particolarmente scorrevole e questo fa in modo che il lettore si concentri maggiormente sulla trama e sui personaggi, arrivando alla conclusione senza nemmeno accorgersene. La storia, conosciutissima, narra del buon Dr. Jekyll e dei suoi esperimenti sullo sdoppiamento della personalità. Già dalle prime pagine compaiono i primi fatti allarmanti e brutali: il primo tra tutti è quello della bambina che viene pestata e lasciata dolorante sul ciglio della strada.

Il lettore entra in questo modo in un vortice di eventi e spiegazioni o ipotesi fatte dai protagonisti – in particolare Utterson, il dottore – che coinvolgono sempre di più, fino ad arrivare a svelare il mistero che sta dietro a questi eventi.

Un enorme punto a favore dell’autore è dato dall’atmosfera: la resa di ciò che viene narrato è tale da rendere i luoghi e i fatti immaginabili nel minimo dettaglio. Questo si unisce alla descrizione dell’ambientazione: una Londra cupa e grigia, che cambia aspetto al cambiare delle scene.

Con la stessa cura con cui viene descritta l’ambientazione, vengono descritti i personaggi: sono pochi, ma minuziosamente curati sia nell’aspetto fisico che in quello psicologico. Ogni personaggio ha una doppia possibile interpretazione, oltre ovviamente al Dr. Jekyll, con momenti di dubbio e spesso tratti ironici.

Il ritmo di lettura è decisamente veloce, soprattutto grazie allo stile dell’autore. Si seguono i personaggi e le loro vicende fino alla fine, con curiosità, nonostante la storia sia più che conosciuta.

Il finale è scontato semplicemente perché la storia è conosciuta ma credo che all’epoca in cui è stato pubblicato abbia fatto un bel po’ di scalpore e che abbia ancor oggi molto da insegnare.

Il Dr. Jekyll e Mr. Hyde rappresentano un intero filone letterario e, prima di tutto, un concetto molto profondo che risiede nei meandri della mente umana: i due lati di una persona, quello buono e quello cattivo; quando è giusto che prevalga uno piuttosto che l’altro? Quando si “dividono” nettamente generando a tutti gli effetti due persone? Fino a che punto è giusto indagare sui possibili effetti degli esperimenti sulla mente umana?

Più che la degenerazione di un mio difetto, fu quindi la natura troppo esigente delle mie aspirazioni a fare di me quello che sono stato e a scavare in me un solco – più profondo  che negli altri – fra il bene e il male, le due province che scindono l’uomo e ne compongono la duplice natura.

In conclusione

Consiglio questo libro per diversi motivi. Il primo luogo perché è un classico e fa sempre bene leggere un classico. In secondo luogo perché, contrariamente a quanto si possa pensare, si legge tutto d’un fiato appassionandosi all’atmosfera e ai personaggi e arrivando alla fine desiderando che il libro non finisca. Leggetelo!

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Il gigante sepolto

Il gigante sepolto Book Cover Il gigante sepolto
Kazuo Ishiguro
Romanzo, Fantasy
Einaudi
2016
320

Il leggendario re Artú è ormai morto e la pace che ha imposto sulla futura Inghilterra resiste seppur fragile. Nella dimora buia di Axl e Beatrice, tuttavia, non c'è posto per nessuna pace. La coppia di anziani coniugi è afflitta da una sorta di inspiegabile amnesia. A causarla pare essere una strana nebbia che sta contagiando tutto il regno. Axl e Beatrice ricordano di aver avuto un figlio, ma non sanno piú dove si trovi, né che cosa li abbia separati da lui. A dispetto della vecchiaia e dei pericoli devono mettersi in viaggio e scoprire l'origine della nebbia incantata, prima che il ricordo di ciò a cui piú tengono sia perduto per sempre.

Un romanzo doloroso e bellissimo sulla memoria e la colpa. Una storia fantastica che ci indica una strada da seguire per il nostro presente: vivere in armonia con gli altri significa essere capaci di ricordare, ma anche di dimenticare e perdonare.

Traduzione di Susanna Basso.

«Un racconto di straordinarie atmosfere, una storia di travolgente leggibilità da divorare tutta d'un fiato».

«The Guardian»

Il gigante sepolto è un fantasy ambientato in Britannia, pochi anni dopo la morte del leggendario Re Artù. La caratteristica che definisce l’atmosfera e l’ambientazione, però, è la presenza di una nebbia anomala che ha invaso l’intero Paese: questa nebbia sembra avere la capacità di cancellare i ricordi delle persone che ne vengono a contatto.

Recensione Il gigante sepolto di Kazuo Ishiguro

Non c’era l’uso di passare al passato, tra quella gente, nemmeno se prossimo.

 

La trama quindi si sviluppa intorno al fattore “memoria” e alla sua importanza, fino alla fine. I protagonisti sono Axl e Beatrice, due anziani coniugi che partono per un lungo viaggio alla ricerca del figlio scomparso: durante questo viaggio incontrano molte persone, buone e cattive, disponibili e avverse. Si troveranno a girovagare per la Britannia supponendo che il figlio si trovi sempre in posti diversi. La memoria mette a dura prova tutte le loro certezze: il luogo in cui si trova il figlio, le strade da percorrere, i discorsi fatti e le decisioni prese e, ad un certo punto, sembra mettere in discussione il loro amore indissolubile.

Il ritmo di lettura è molto lento, ogni passaggio viene descritto con estrema cura e spesso la narrazione sembra ripetitiva. Tuttavia, lo stile dell’autore e l’inserimento di affannosi ricordi qua e là aiutano il lettore a proseguire. Nonostante la lentezza della narrazione, infatti, ci si trova a proseguire la lettura senza alcun problema, anzi!

Il libro precede in questo modo fino alla fine, quando – proprio nelle ultime pagine – accade qualcosa di inaspettato. Quella che è stata la colonna portante del racconto fino a quel punto viene abbattuta, rivelando un finale decisamente sorprendente, a cui si possono dare interpretazioni diverse.

Anche i personaggi assumono una veste diversa alla fine del libro e con l’evolversi della storia: Axl e Beatrice si presentano come due coniugi di vecchia data, che hanno passato una vita insieme e che non metterebbero mai in discussione il proprio rapporto. In realtà, proseguendo con la lettura anche queste certezze vengono messe in discussione, portando il lettore ad interrogarsi su quali siano verità e quali siano bugie.

Detto ciò, a mio parere, sono due i punti di forza del libro: atmosfera e messaggio. 

L’atmosfera, come accennato in precedenza, porta il lettore in un mondo fiabesco e misterioso, con draghi e antichi villaggi sperduti tra i boschi della Britannia. Sicuramente utile per rendere maggiormente l’idea dello smarrimento e della confusione portati dalla nebbia. Inoltre, porta il lettore a visualizzare i luoghi in cui avvengono i fatti e questa è sempre una cosa positiva, sia per ambientazioni reali che di fantasia.

Il messaggio è chiaramente sull’importanza della memoria: se perdessimo la memoria cosa resterebbe di noi? E, sapendolo, agiremmo nello stesso modo?
I protagonisti affrontano (e spiegano) proprio questo, attraverso le loro continue amnesie e i ricordi confusi.

In conclusione

Senza dubbio, Il gigante sepolto è un fantasy sopra la media. La maggior parte dei fantasy, infatti, racconta una storia fine a sé stessa, questo invece ha un messaggio molto importate da trasmettere. Lo consiglio quindi sia agli appassionati del genere e sia a chiunque volesse sperimentare qualcosa di nuovo perché è sicuramente un libro molto valido.

Personalmente non ho ancora deciso se la lentezza di questo libro sia un bene o un male: aiuta riflettere o annoia? Non ne sono sicura. Ciò che posso dirvi, però, è che si tratta di un libro che lascia una bella sensazione. Ccome se ci avessero letto una leggenda tramandata nei secoli…

Infine, chiunque dovesse leggerlo, chiedo di soffermarsi sul finale: credo abbia almeno tre interpretazioni possibili e sarebbe bello discuterne! Buona lettura

 

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Il divoratore d’ombra

Il libro:

Il divoratore d’ombra è il primo volume della saga Corona delle Rose, una saga fantasy che si dimostra coinvolgente già dal primo capitolo.

Perché dal primo capitolo? Perché ha una trama molto fitta e intricata, con avvenimenti repentini e passaggi veloci. Il ritmo di lettura però, a mio parere, cambia a metà del libro: la prima parte è più lenta e, dopo un’introduzione a luoghi e personaggi, si snoda interamente intorno ad un solo evento; nella seconda parte, invece, il ritmo aumenta nettamente a causa della quantità di eventi e dei personaggi che ne fanno parte.

In questo caso, credo che lo stile semplice e fluido dell’autore aiuti a bilanciare le due metà del libro e a semplificare l’apprendimento di tutti i contenuti (soprattutto nella parte introduttiva e nella seconda metà).

La particolarità del libro è l’ambientazione: un mondo fantastico inventato dall’autore, che fornisce una grande quantità di dettagli e descrizioni utili per potersi immaginare i luoghi e l’atmosfera – definendo tratti fantasy, dark e gotico-medievali.
Non solo: allo stesso modo, anche i personaggi, le credenze e gli Dei, le magie e le usanze sono tutte frutto dell’immaginazione dell’autore, che ha creato un mondo alternativo con ogni particolare possibile.

Ci si trovano davanti, quindi, due “fazioni”: quella degli Oblati e quella degli Haorianm. Si ha la possibilità di approfondire usanze e credenze di entrambe proprio grazie ai protagonisti, Crios e Logren.

I due protagonisti sono amici sin dall’infanzia ma destinati a ruoli opposti: Crios è destinato a diventare un temutissimo Divoratore d’Ombra, mentre l’amico Logren sembra dover diventare l’antagonista.

Su questa base si sviluppa il resto del racconto, lasciando però alcuni misteri irrisolti, che verranno portati a termine nel secondo volume della saga.

In conclusione:

Ho apprezzato molto questo libro e lo consiglio a tutti gli appassionati del genere fantasy e non solo!
Oltre alla trama e ai personaggi, ho apprezzato molto l’impostazione del libro: le prime pagine sono dedicate ad una prefazione che orienta il lettore sul punto di vista dell’autore sul genere fantasy e che introduce alla lettura del primo volume della saga.

Dopodiché troviamo le mappe di Muelnor e Arbor, molto utili per orientarsi in questo mondo sconosciuto. Successivamente, un elenco dei personaggi e del loro ruolo (trattandosi di una quantità considerevole di nomi di fantasia l’ho trovata una cosa ottima!).

Poi, i capitoli: all’inizio di ogni capitolo, oltre al titolo, troviamo una breve introduzione che aiuta a immaginare la scena che sta per essere letta

“Il Vento Ancestrale”

La parte vecchia di Muelnor si presenta come un ammasso di case in
pietra sormontate da bertesche completamente chiuse, con feritoie per gli
arcieri e caditoie per gettare materiali infuocati; tunnel e ponti coperti
collegano fra loro le postazioni, costituendo una città sopra un’altra,
studiata, in caso di penetrazione, per offrire ai soldati la possibilità di
spostarsi dal Maniero in qualunque direzione e poter colpire le truppe
avversarie in tutta tranquillità e al riparo.

(dal primo capitolo)

A questo punto non posso fare altro che consigliarvelo, segnalandovi anche il secondo volume “L’Obelisco dei Divoratori” e lo spin-off “L’Ancella di Crios”.

L’autore:

Riporto di seguito la biografia che l’autore mi ha gentilmente inviato:

Sono nato a Tivoli il 6 Gennaio del 1975.
Ricordo molto bene quando tutto è iniziato… come in un sogno mi passano davanti le
immagini dei miei eroi dell’infanzia, a iniziare da Luke di Star Wars. Ho scritto il mio
primo racconto fantastico in quarta elementare, un susseguirsi di vicende mirabolanti che
vedevano coinvolto me stesso; manifestavo il bisogno di vivere in prima persona le
imprese e soprattutto le emozioni dei miei amati beniamini. Il mio primo amore è stata
Lamù, indimenticabile, e come non menzionare l’incantevole Creamy o l’adorabile cara
dolce Kyoko; nei miei racconti ho amato ognuna di loro, ma ero principalmente l’eroe
d’imprese epiche: Peter Rey di Gundam, Tekkaman, Pegasus de I Cavalieri dello
Zodiaco, Jean de Il Mistero della Pietra Azzurra. Ero con Bastian de La Storia
Infinita, quando si è rifugiato nella soffitta della scuola; ero con Mikey de I Goonies,
quando ha scoperto la mappa del tesoro di Willy l’Orbo; ero con Indiana Jones, quando
ha assistito all’apertura dell’Arca dell’Alleanza; ero con Frodo de il Signore degli Anelli,
quando ha iniziato il viaggio per il Monte Fato. Ognuno di loro ha contribuito
profondamente alla mia crescita caratteriale e letteraria, esaltando il mio lato romantico,
enfatizzando la ricerca della giustizia, spronandomi a perseguire valori e virtù come il
coraggio, l’eroismo, il senso di responsabilità; devo a loro anche il senso di meraviglia
che mi spinge a cercare nella vita e nei miei scritti emozioni ed esperienze sempre più
spettacolari.
Ho fatto della mia vita un grande sogno, una grande avventura: dal titolo del mio primo
romanzo pubblicato, La Rosa dei Nirb, è nata un’associazione ludica che porta lo stesso
nome e si occupa di giochi di ruolo da tavolo e dal vivo; ho fatto forgiare da un fabbro la
Spada delle Virtù del protagonista di uno dei miei romanzi; ho fatto cucire un abito
regale per indossarlo nelle presentazioni dei miei romanzi e negli eventi. Ho in cantiere
nuove e strepitose sorprese, tra cui la realizzazione del gioiello magico indossato dal
protagonista de Il Divoratore d’Ombra. Mi piace scrivere per condividere tutto il mio
entusiasmo, per trasmettere ai lettori le sensazioni che provo, con la speranza di
divertirli, ma soprattutto per stimolarli a realizzare i propri sogni.
Ho affinato l’arte dello scrivere imparando da grandi maestri, a iniziare da Tolkien e da
Michael Ende, ma anche e soprattutto leggendo Terry Brooks, con la sua Saga di
Shannara e Joe Dever, con i Librogame di Lupo Solitario. La prima pubblicazione
arriva dopo aver conosciuto il mondo dei Giochi di Ruolo, dopo Dungeons & Dragons.
Avendo ricoperto il ruolo di Master per parecchi anni, sorse la necessità e l’opportunità
di creare un mondo dove ambientare le sessioni di gioco e così è nata Arbor, un’isola-
continente dove nascono tutte le avventure e le storie per i miei romanzi; con La Rosa
dei Nirb(2002) e Il Muro d’Ombra(2005) iniziai a far conoscere il frutto della mia
fantasia; si trattava di romanzi autoconclusivi che descrivevano una terra popolata da razze,
più o meno appartenenti al panorama classico, le quali convivevano con realtà
soprannaturali di natura angelica.

Oltre a tutto ciò, l’autore vanta diverse nomine e premi per i suoi scritti… seguitelo!

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La luce del caduto

La luce del caduto Book Cover La luce del caduto
Antonio Cinti
Fantasy, Urban Fantasy
2018
728

La luce del caduto

Il libro:

Gaia era l’invenzione del secolo, la “droga senza problemi” veniva chiamata. Dava assuefazione, faceva in modo che i giovani diventassero schiavi di qualunque cosa si ordinasse loro, per tempi variabili.

La luce del caduto è un libro fantasy, senza ombra di dubbio, ma è anche qualcosa in più: è un romanzo che tratta, attraverso il mondo della fantasia e con protagonisti assolutamente fuori dal comune, argomenti molto delicati come la droga, la prostituzione, i problemi dell’età adolescenziale.

Collocato in un presente alternativo (ma neanche troppo), analizza questi temi attraverso la storia dei protagonisti, intenti a combattere il male nella città in cui vivono e oltre i suoi confini: traffico di stupefacenti e di giovani ragazze, mafia, corruzione, e così via.

L’ambientazione risulta quindi piuttosto realistica, così come i temi affrontati; i protagonisti sono la vera chiave di lettura Fantasy del libro: hanno dei “poteri” particolari che li condizionano e li “aiutano” nei momenti di difficoltà, come per esempio la percezione di ciò che avverrà nell’immediato futuro.

I protagonisti principali sono tre: una ragazza, che si ritrova inspiegabilmente in un luogo sconosciuto senza ricordare assolutamente nulla su di sé, un ragazzo dotato di poteri speciali, che tenta di portare a suo modo la giustizia cercando allo stesso tempo vendetta, e un detective, incaricato di risolvere spaventosi casi che si stanno diffondendo a macchia d’olio in città.

Protagonista da non sottovalutare, il lupo: anch’esso con poteri speciali e caratteristiche fuori dal comune; fedele compagno e… non vi dico altro!

 

Lo stile dell’autore è semplice, il ritmo di lettura medio: combinazione vincente considerando la “mole” del romanzo; i contenuti del romanzo, infatti, sono così vari da mantenere l’interesse e il coinvolgimento del lettore costanti.

Dopo aver concluso il libro, si noterà come l’autore abbia unito molti generi letterari in un unico romanzo:

  • fantasy, per tutto ciò di cui ho già parlato;
  • giallo: troviamo un detective e i suoi aiutanti impegnati in caso tutt’altro che semplice, dall’inizio alla fine;
  • thriller: non mancano omicidi e sparizioni;
  • romanzo di formazione: per i temi trattati, come detto all’inizio della recensione.

In conclusione:

Non mi dilungo ulteriormente sui dettagli perché temo che qualsiasi precisazione sugli aspetti di cui vi ho parlato potrebbe rovinare la “sorpresa” della trama: i personaggi sono molti, così come i colpi di scena, quindi vi lascio alla lettura evitando spoiler!

Lo consiglio senza dubbio perché si tratta di un fantasy alternativo: come detto in precedenza, infatti, credo sia un volume molto valido soprattutto per gli argomenti trattati, resi più “sostenibili” dalla veste fantasy.

Ovviamente, non è l’unico pregio del libro: personalmente ho apprezzato molto i personaggi principali, dettagliati e realistici soprattutto dal punto di vista emotivo e caratteriale.

Ringrazio l’autore @antoniocinti per avermi dato la possibilità di leggere il suo romanzo, vi lascio il link alla pagina della casa editrice: Linee Infinite

La leggenda della nave di carta

La leggenda della nave di carta
Racconti, Fantascienza
Fanucci
Copertina flessibile

La leggenda della nave di carta:

Noi siamo scatole. Scatole di cartone. Noi possiamo fare ben altro che contenere mandarini. Anche quando ci avranno svuotato dei mandarini, potremo sempre contenere qualche altra cosa. (La scatola di cartone)

Questo dimostra che, contrariamente a quanto si creda, la gente desidera la distruzione.[…] Anche se, quando aprono bocca, parlano di pace e di lavori umanitari, nella loro testa, consciamente o meno, vogliono tutti essere testimoni della fine del mondo, dell’olocausto finale e non di una noiosa prosperità. La gente, in un modo o nell’altro, è morbosa. Non desidera altro che spiare. (Fate la vostra scelta)

È un mondo troppo difficile per scrivere. (Donna in piedi)

Il libro:

La leggenda della nave di carta è una raccolta di sedici racconti di autori giapponesi e prende il nome da uno dei racconti che ne fanno parte.

I racconti sono:

  • Il diluvio – Kobo Abe
  • La scatola di cartone – Ryo Hanmura
  • Tansu – Ryo Hanmura
  • Bokko-Chan – Shinichi Hoshi
  • Eeehiii, laggiù! – Shinichi Hoshi
  • La strada verso il mare – Takashi Ishikawa
  • Il campo vuoto – Morio Kita
  • La bocca selvaggia – Sakyo Komatsu
  • Triceratopo – Sakyo Komatsu
  • Donna in piedi – Yasutaka Tsutsui
  • La leggenda della nave di carta – Tetsu Yano
  • Complesso di curvatura temporale – Shono Yoriko
  • Notte senza luna – Sei Takekawa
  • Ragazza – Mariko Ohara

Prima di cominciare la lettura vera e propria dei racconti, ci si trova a leggere un’introduzione che spiega il contenuto molto particolare della raccolta: si tratta infatti una raccolta di racconti molto diversi tra loro, che trattano argomenti differenti e ambientati in periodi e luoghi diversi. Ciò che li accomuna è la cultura giapponese, ciò significa che sono impregnati di tutto ciò che ha definito questo Paese (passato, pensiero, popolo, tradizioni).

Oltre all’introduzione, per aiutare il lettore ad immergersi in questo mondo, viene riportata una serie di testimonianze di bambini e ragazzi che sono sopravvissuti alla bomba atomica sganciata su Hiroshima nel 1945: il prologo si intitola, infatti, I bambini di Hiroshima e contiene testimonianze, quindi fatti realmente accaduti e scene realmente vissute da queste persone.

Inutile dire che questa prima parte varrebbe da sola la lettura del libro: semplicemente impressionante. Le scene riportate hanno condizionato irrimediabilmente la vita di queste persone e meritano di essere diffuse.

Non posso scrivere oltre. Non posso tenere oltre la penna fra le dita. Anche se non ho finito, non rileggerò ciò che ho scritto.

I racconti:

Trattandosi di racconti di autori diversi, va da sé che lo stile sia differente in ognuno di essi. Noi, lettori occidentali, potremmo comunque definirla “fantascienza giapponese” perché, senza un’analisi dettagliata dello stile di ogni autore, ciò che accomuna questi racconti è comunque lo stile orientale, con il suo fascino e la sua particolarità.

All’interno del libro si possono trovare racconti che narrano di ogni cosa: dalla persona al robot, dalla scatola di cartone all’animale. Ovviamente le trame sono nettamente distinte e, allo stesso modo, cambiano i punti di vista, la narrazione, l’ambientazione e il ritmo (a livello generale, personalmente ho trovato più scorrevole la prima metà del libro; singolarmente il ritmo varia da racconto a racconto).

Gli elementi più rilevanti, al di là delle trame, a mio parere sono due:

  1. L’atmosfera: nonostante alcuni racconti siano realmente bizzarri, l’atmosfera riesce a far immedesimare il lettore nel protagonista, o comunque a far immaginare le scene come se fossero reali – addirittura si arriva a comprendere i sentimenti di una scatola di cartone!
  2. I messaggi: ogni racconto contiene un messaggio e, in alcuni casi, merita davvero riflettere su ciò che questi racconti vogliono trasmettere (anche se è un robot a suggerirlo!).

In conclusione:

La classifica dei miei racconti preferiti è:

  1. Bokko-Chan
  2. Donna in piedi
  3. La scatola di cartone

Ad ogni modo… Libro consigliatissimo! Non solo agli amanti della cultura giapponese, ma a qualsiasi lettore: i racconti si leggono in tempi brevi ma hanno molto da offrire e, come ho già detto, anche solo il prologo vale la lettura dell’intero libro!

Vi lascio il link al sito della casa editrice: FANUCCI

Il marchio degli stregoni

Il marchio degli stregoni

Trama:

Matthew è un ragazzo come tanti, con una vita semplice ed abitudinaria, fino al giorno in cui si trova catapultato in un mondo parallelo, sconosciuto. Dopo un esame universitario, Matthew si sente “strano” e disorientato: il marchio degli Stregoni compare sul suo braccio.

La storia riprende con lui prigioniero, senza memoria, che prova a ricostruire un passato incerto con l’aiuto di un altro ragazzo prigioniero come lui. Da questo momento il poi la vita di Matthew non sarà più la stessa: casi di omicidio, poteri magici e ricordi che si rifiutano di tornare a galla.

Il libro:

Un romanzo fantasy contemporaneo che unisce la fantasia di un mondo magico alla realtà di della quotidianità milanese – la definizione corretta di questo tipo di romanzo è Urban Fantasy. Questa è la particolarità del romanzo: luoghi reali, fatti irreali. La struttura è abbastanza semplice, alterna flashback e narrazione contemporanea. L’atmosfera è particolare, proprio perché unisce due elementi molto contrastanti, cioè il mondo della magia e Milano.

Il ritmo è medio: i fatti si susseguono abbastanza velocemente, ma il ritmo generale del romanzo è rallentato da flashback e ricordi.

I personaggi sono pochi (Il protagonista, l’amica, il compagno di cella e l’investigatore sono i principali), ma sono ben definiti e caratterizzati.

Cosa mi è piaciuto:

  1. L’idea generale
  2. L’ambientazione

Cosa non mi è piaciuto:

  1. Refusi e errori: compaiono spesso e, a mio avviso, rubano l’attenzione che dovrebbe essere interamente dedicata alla trama e alla lettura in generale.

In conclusione:

Lo consiglio agli appassionati di questo genere specifico, l’ambientazione influisce molto su un romanzo fantasy: il fatto che sia ambientato in un luogo reale può piacere ad alcuni e non piacere ad altri!

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Recensioni: INDICE

Dreamscapes

Dreamscapes, di Caterina Franciosi

L’autrice si racconta
“Mi chiamo Caterina Franciosi e sono nata il 12 giugno 1990 a Cattolica, una piccola cittadina della
riviera romagnola al confine con le Marche. Ho frequentato il Liceo Classico e, successivamente, la
facoltà di Lingue e culture straniere all’università di Urbino.
Scrivere è sempre stata una delle mie più grandi passioni, mi ha accompagnato lungo tutti gli anni
del liceo e dell’università, fino a trasformarsi in qualcosa di concreto quando sono finalmente
riuscita a pubblicare le mie storie. Anche se ho sempre tantissime cose da fare, cerco comunque di
ritagliare qualche spazio da dedicare a me e ai miei personaggi.
Oltre a creare storie e racconti brevi, mi piace anche leggere, fare sport, praticare arti marziali e
cucinare (soprattutto dolci!).”

DREAMSCAPES

Un’antologia di racconti che racchiude anche tre racconti dell’autrice Caterina Franciosi:

  1. Eau de Vampire
  2. Il marinaio e la sirena
  3. Vento del Nord

EAU DE VAMPIRE

Sinossi:

Cosa succederebbe se all’improvviso uno strano odore arrivasse in città insieme a losche figure dai denti aguzzi che si aggirano nell’oscurità? Potrebbe essere l’occasione d’oro per Becky e gli altri membri del suo giornale? Ma soprattutto – cosa sono queste creature e cosa vogliono da tutti loro?

Il racconto

Eau de vampire è un racconto molto gradevole che, al contrario di ciò che si legge solitamente a riguardo, considera i vampiri come un’etnia vera e propria e di come possano integrarsi con gli esseri umani, nella vita quotidiana di una cittadina come tante. La protagonista è una ragazza determinata, che sogna una carriera rispettabile all’interno del giornale per cui scrive, e che sorprenderà con un finale inaspettato!

In una parola: affascinante.

 

IL MARINAIO E LA SIRENA

Sinossi:

Lui era solo un giovane marinaio e lei solo una giovane creatura del popolo del mare. Un evento fortuito li fece incontrare e cambiò le loro vite per sempre, anche se le loro strade non si sarebbero mai incrociate…

Il racconto:

Un giovane marinaio che impara le basi del mestiere dal nonno, che gli trasmette anche la passione ed il rispetto per il mare, incontra una giovane sirena, per caso o per colpa del destino: si dovranno separare, ma il ricordo e le conseguenze di questo ricordo non andranno mai via, né per uno né per l’altro. Si rivedranno in un’unica occasione, poco felice purtroppo, ma con serenità e nostalgia, senza aver mai abbandonato i doni che si erano scambiati al loro primo incontro.

In una parola: nostalgico.

 

IL VENTO DEL NORD

Sinossi:

Una storia breve di immagini e sensazioni per raccontare tema universale: la libertà. Laryel è uno spirito libero alla ricerca della propria gente, ma il nemico non esita a dargli la caccia. Sarà un gruppo di ribelli a salvargli la vita e ad offrirgli l’opportunità di cambiare la propria vita.

Il racconto:

Laryel della Capitale cerca la libertà per sé e per il suo popoli: dovrà allearsi con un gruppo di ribelli e nascondersi, nonostante il suo desiderio di uscire allo scoperto.
Solo in seguito riuscirà a raggiungere la Capitale e riconquistare la sua gente.

“Mi ricorderò di te quando vedrò levarsi il fumo della vittoria dalla Torre della
Capitale.”

In una parola: coinvolgente.

 

Consiglio questa raccolta di racconti agli amanti del Fantasy e dell’avventura: sotto la veste di fantasia di queste storie si nascondono amicizia, amore, libertà e coraggio!

Ringrazio l’autrice per avermi dato la possibilità di leggere e recensire i racconti e vi lascio i link di seguito:

Sito della casa editrice
Dreamscapes su Amazon

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Recensioni: INDICE

Cloud Atlas

Cloud Atlas. L'atlante delle nuvole Book Cover Cloud Atlas. L'atlante delle nuvole
Pickwick
David Mitchell
Fiction, Romanzo, Distopico
Sperling & Kupfer
2014
597

I sei protagonisti di "Cloud Atlas - L'atlante delle nuvole" vivono in punti e momenti diversi del mondo e del tempo, eppure fanno parte tutti di un unico schema, una specie di matrioska composta da sei personaggi uniti l'uno all'altro dal filo sottile e inestricabile del caso. Le loro anime si spostano come nuvole, passando dal corpo di un notaio americano di metà Ottocento, giunto su un'isola del Pacifico per assistere ai devastanti effetti del colonialismo, al giovane musicista che s'intrufola nell'esistenza di un celebre compositore belga tra le due guerre mondiali. Da un'intrepida giornalista che indaga sull'omicidio di uno scienziato antinucleare in piena guerra fredda, a un editore inglese in fuga dai creditori nella Londra anni Ottanta, sino a un clone schiavizzato nella Corea del prossimo futuro. Per arrivare infine all'alba del nuovo mondo - all'indomani dell'Apocalisse - e al suo primitivo, stupefatto abitante. Con una nuova prefazione firmata dall'autore

Cloud Atlas, David Mitchell

✒Citazioni

“La rabbia forgia una volontà d’acciaio”

“Le rivoluzioni sono sempre pura fantascienza finché non accadono; poi diventano realtà storiche inevitabili”

“In principio, c’è l’ignoranza. L’ignoranza genera paura. La paura genera odio, e l’odio genera violenza. La violenza crea altra violenza, finché l’unica legge diventa ciò che viene stabilito dal più forte”

“Libertà è il fatuo jingle della nostra civiltà, ma solo quelli che ne sono privi hanno una minima idea di cosa parlano”

? Trama

Il romanzo può essere suddiviso in sei storie che differiscono per stile, genere e ambientazione: ogni racconto è collegato al precedente tramite un elemento che il protagonista conosce, perché in qualche modo fa parte della sua vita.

Il libro è suddiviso in questo modo:

  • Il diario dal Pacifico di Adam Ewing – Prima parte
  • Lettere da Zedelghem – Parte prima
  • Mezze vite: Il primo caso di Luisa Rey – Parte prima
  • La tremenda ordalia di Timothy Cavendish – Prima parte
  • Il Verbo di Sonmi-451 – Prima parte
  • Sloosha Crossing e tutto il resto
  • Il Verbo di Sonmi-451 – Parte seconda
  • La tremenda ordalia di Timothy Cavendish – Parte seconda
  • Mezze vite – Il primo caso Luisa Rey – Parte seconda
  • Lettere da Zedelghem – Parte seconda
  • Il diario dal Pacifico di Adam Ewing – Parte seconda

La trama delle singole storie è molto a sé stante, ma collegata agli altri da un dettagli. Cambiando storia, si cambia luogo, tempo e protagonista: dal passato al futuro, viaggiando tra usanze e costumi diversi, mentalità e società differenti. Un viaggio attraverso la storia dell’Uomo e dell’individuo.

? Il libro:

Non si può descrivere questo libro senza parlare della struttura: come detto poco fa, la struttura del libro è piuttosto complessa perché, a differenza di altri libri che spostano la narrazione avanti e indietro nel tempo ma mantenendo sempre gli stessi protagonisti, in questo libro cambia tutto ad ogni passaggio: i protagonisti, l’ambientazione e, soprattutto, lo stile.  Il ritmo, invece, rimane pressoché invariato in ogni storia, né eccessivamente veloce né eccessivamente lento; alcune parti possono sembrare “lente”, ma credo sia dovuto ai fatti che raccontano, non ad un cambiamento di ritmo vero e proprio.

Sicuramente la struttura, così complessa, è ciò che contraddistingue il romanzo e lo rende diverso dagli altri: non si possono leggere le storie separatamente o in ordine sparso, perderebbe ogni senso; tuttavia, alcuni passaggi e collegamenti risultano un po’ “fragili”, forse anche a causa della quantità di ambientazioni/personaggi/dettagli che sono contenuti in ogni storia.

Considerando sempre queste enormi differenze tra le varie storie, ci si troverà inevitabilmente a comprendere o preferire una storia piuttosto che un’altra (io l’ho letto con il gruppo di lettura di @bibliofagia_irene e credo che ad ognuno sia piaciuta una storia diversa!), anche perché in uno stesso libro sono contenuti generi diversi: si passa dal romanzo epistolare, dalla fantascienza al distopico, ed è inevitabile che alcune parti piacciano meno di altre.

Senza potervi raccontare nel dettaglio le storie, posso solo dirvi quale sia stata la mia interpretazione: credo che ogni storia abbia una sorta di “micro-messaggio” all’interno o, perlomeno, ogni storia affronta temi diversi ma riconducibili ad uno unico, ovvero quello contenuto nella storia Il verbo di Sonmi – la parte distopica del libro, la parte che più fa riflettere e che contiene il “macro-messaggio”, anche perché ambientata in un futuro in cui è cambiata l’apparenza ma i problemi della società sono rimasti invariati.

In conclusione: credo che l’idea delle storie collegate che portano ad un unico messaggio sia geniale, anche se credo non abbia reso al massimo del suo potenziale. L’autore ha, infatti, variato molto lo stile di scrittura tra una storia e l’altra, cercando di caratterizzare il più possibile i vari contesti in cui si svolgevano i fatti, cosa che ho apprezzato molto, anche se in alcuni casi mi è sembrato “forzato” (potrebbe dipendere anche dalla traduzione, quindi consiglio di leggerlo in lingua originale per avere la certezza che sia effettivamente così).

? Cosa mi è piaciuto:

  1. L’idea della struttura così articolata, a più livelli;
  2. La storia di Sonmi;
  3. Il messaggio, sempre di Sonmi.

?  Cosa ne penso?

Nonostante i pareri discordanti che ho letto finora, lo consiglio per l’idea originale delle storie collegate tra loro da un solo elemento, che cambia di volta il volta. Non mi ha convinto al 100%, questo è vero, ma rimane comunque una lettura piacevole e molto particolare.

La forma dell’acqua

La forma dell'acqua. The shape of water Book Cover La forma dell'acqua. The shape of water
Guillermo Del Toro, Daniel Kraus,
Fiction, Fantasy
Narrativa TRE60
2018
Copertina flessibile
423

Baltimora, 1962. Dopo aver perso l'uso della voce a causa di un incidente, la giovane Elisa conduce una vita spenta, senza ambizioni. Ma un giorno, all'interno del laboratorio in cui lavora come donna delle pulizie, entra per sbaglio in una stanza e fa una scoperta straordinaria: in una vasca piena d'acqua c'è una strana creatura. È sicuramente prigioniera e con ogni probabilità è lì perché oggetto di un esperimento. Ma cos'è? Anzi: chi è? All'insaputa di tutti, Elisa entra in contatto con quella creatura e tra i due si crea un legame sempre più forte. Un legame incomprensibile al mondo, che vede in lei una donna insignificante e nella creatura soltanto un mostro da studiare. Un legame che però ha i tratti e la forza del vero amore...

La forma dell’acqua, di Guillermo Del Toro!

✒ “Mentre muove le dita per aggiustare la calzata, lascia vagare lo sguardo sulla vecchia pila di trentatré giri. Molti sono stati comprati usati anni prima, e quasi tutti contengono ricordi felici compressi nelle loro plastiche polimeriche insieme alle note”

“Improvvisazione totale, e pure parecchio pericolosa! Ma è proprio così la vera arte, cara… è pericolosa!

“Le donne lavoratrici non hanno il privilegio di poter seppellire la faccia nel cuscino quando qualcuno grida loro addosso”

“Quello era un luogo in cui la fantasia sommergeva e cancellava la vita reale, dove era troppo buio per scorgere le cicatrici e dove il silenzio non era solamente accettato, ma addirittura imposto da uscieri muniti di apposita torcia elettrica”

Incipit

Richard Strickland sta leggendo il rapporto del generale Hoyt. L’altitudine è di undicimila piedi. Il biturboelica incassa colpi duri come montanti di un pugile. L’ultima tappa del volo Orlando-Caracas-Bogotà-Pijuayal, un luogo dimenticato de Dio tra Perù, Colombia e Brasile. Il rapporto è stringato e inframezzato da parti cancellate con l’evidenziatore nero. In un claudicante tentativo di poetica militaresca, racconta la leggenda di un dio della giungla. I brasiliani lo chiamano Deus Branquia.

? Sinossi

Baltimora, 1962. Al Centro di Ricerca Aerospaziale di Occam è stata appena consegnata la «risorsa» più delicata e preziosa che abbia mai ricevuto: un uomo anfibio, catturato in Amazzonia. Il suo arrivo segna anche l’inizio di un commovente rapporto tra la singolare creatura ed Elisa, una donna muta che lavora al centro come addetta alle pulizie e usa il linguaggio dei segni per comunicare. Immaginazione, paura e romanticismo si mescolano in una storia d’amore avvincente, arricchita dalle illustrazioni di James Jean e destinata a conquistare lettori e spettatori. La forma dell’acqua – The Shape of Water è una storia diversa da qualsiasi cosa abbiamo letto o visto finora. Una storia unica, creata e interpretata da due artisti capaci di farci sognare in ugual misura con un libro e con un film, con le parole e con le immagini.

? Trama

Baltimora, 1962: Richard Strickland è di ritorno dalla sua missione in Amazzonia e consegna il frutto di mesi di ricerca, immerso nelle foreste ostili di quella terra. La chiameranno “Risorsa”, una creatura molto particolare, unica nel suo genere, capace di cose umanamente impensabili.

Le persone del luogo venerano e temono la creatura come se fosse un Dio, ma per la squadra di ricerca e per il Centro di Ricerca Aerospaziale di Occam, non è altro che una cavia, un buon elemento su cui condurre ricerche ed esperimenti.

Elisa Esposito è una donna sola, una donna povera che lavora come inserviente presso il Centro di Ricerca Aerospaziale di Occam; è muta, difficilmente compresa da colleghi e conoscenti: i suoi soli amici sono la sua collega di lavoro ed il suo anziano vicino di casa.

Vive in una casa fatiscente a Baltimora e, ogni giorno, si reca a lavoro fantasticando su ciò che vede intorno a sé, soprattutto sul negozio di scarpe che vede lungo il tragitto che la porta al Centro di Ricerca (ha un’intera collezione di scarpe, quasi tutte usate e logore). Le scarpe sono il suo unico mezzo per “ribellarsi” alla divisa e alle regole imposte alle inservienti.

Nonostante sia raramente compresa dalle persone, Elisa è una persona molto gentile e sensibile. Questo la porterà ad avvicinarsi alla misteriosa creatura e ad instaurare con essa un rapporto molto particolare: si vedono per quello che sono vicendevolmente, sentono benché non possano esprimersi, si comprendono.

Con il passare dei giorni, la creatura viene sottoposta ad esperimenti e torture, fino ad un’ipotetica autopsia per poter scoprire la “composizione” della risorsa.

Solo Elisa ed i suoi pochi amici potranno salvare la creatura: questo comporterà diversi cambiamenti nella vira di ognuno, alcune perdite e alcune vittorie, un insospettabile alleato e, soprattutto, la prospettiva di poter cambiare qualcosa per tutti loro. Ce la faranno? (il finale è qualcosa di incredibile e inaspettato, ve lo assicuro!)

? Il libro:

Benché i libri scritti da due autori non siano i miei preferiti, credo che in questo caso abbiano fatto un ottimo lavoro: lo stile che ne è derivato è qualcosa di unico. La narrazione avviene in terza persona, dando modo di immaginare i luoghi, i colori, le sensazioni, l’atmosfera.

Il ritmo non è troppo sostenuto ma, secondo il mio parere, è adatto al tipo di racconto: ciò che più mi ha colpito di questo libro è, infatti, il modo in cui sono stati uniti un personaggio e una situazione assolutamente irreale e problemi e luoghi comuni fin troppo reali, umani.

Baltimora, con i suoi colori, i suoi suoni e le sue mode anni ’60. Uomini ancora troppo ottusi sotto molti punti di vista, donne che cercano di farsi strada nel mondo del lavoro e “sopportano” la società che le circonda. La diffusione del “culto americano”: auto, negozi, abiti, moda in tutti  i settori, mettono a confronto persone facoltose e non. Contrasti tra persone bianche e di colore.

Tutto ciò fa da sfondo alle vicende di alcuni soggetti. Strikland: un uomo viscido, falso, opportunista e crudele. Elisa: una donna sola che cerca di sopravvivere, nonostante i problemi fisici ed economici, nella società descritta poco fa. Giles: un uomo anziano e, a suo modo, non accettato ed emarginato. Hoffstelter, uno scienziato russo che, nonostante le implicazioni politiche, tiene ancora alla scienza.

Questi ed altri personaggi si troveranno a confrontarsi, scontrarsi o unirsi in modo fin troppo umano ma, a rendere questa vicenda unica, è l’unione con qualcosa di estremamente non umano, quasi opposto, nel bene e nel male.

? Cosa mi è piaciuto:

  1. L’ambientazione, perfetta.
  2. L’unione reale/irreale.
  3. Il finale (non vi svelo altro, ma vi dico che c’è stato un particolare nel finale che ha determinato il mio voto).

?  Cosa ne penso?

Penso che sia un libro molto valido, non solo per il racconto ma per i temi che affronta: decisioni universali prese da pochi e, molto probabilmente, sbagliate; emarginazione e differenze; aiuto e amicizia.

Dalla quarta di copertina:

Guillermo del Toro e Daniel Kraus hanno unito i loro talenti di narratori visionari e celebrati in tutto il mondo dando vita a una storia d’amore tormentata e struggente.

L’ho letto perché Del Toro è uno dei miei registi preferiti e il fatto che il libro fosse scritto da lui mi incuriosiva molto. Sicuramente non ha deluso le mie aspettative, anzi! Se vi incuriosisce, non leggetelo semplicemente come un Romance, perché non lo è.


Recensioni: INDICE

Caraval

Caraval Book Cover Caraval
Stephanie Garber
Fantasy, Per ragazzi
Rizzoli
2018
Copertina rigida
430

Il mondo, per Rossella Dragna, ha sempre avuto i confini della minuscola isola dove vive insieme alla sorella Tella e al potente, crudele padre. Se ha sopportato questi anni di forzato esilio è stato grazie al sogno di partecipare a Caraval, uno spettacolo itinerante misterioso quanto leggendario in cui il pubblico partecipa attivamente; purtroppo, l'imminente, combinato matrimonio a cui il padre la sta costringendo significa la rinuncia anche a quella possibilità di fuga. E invece Rossella riceve il tanto desiderato invito, e con l'aiuto di un misterioso marinaio, insieme a Tella fugge dall'isola e dal suo destino… Appena arrivate a Caraval, però, Tella viene rapita da Legend, il direttore dello spettacolo che nessuno ha mai incontrato: Rossella scopre in fretta che l'edizione di Caraval che sta per iniziare ruota tutta intorno alla sorella, e che ritrovarla è lo scopo ultimo del gioco, non solo suo, ma di tutti i fortunati partecipanti. Tutto ciò che accade in Caraval sono solo trucchi ed illusioni, questo ha sempre sentito dire Rossella. Eppure, sogno e veglia iniziano a confondersi e negare la magia diventa impossibile. Ma che sia realtà o finzione poco conta: Rossella ha cinque notti per ritrovare Tella, e intanto deve evitare di innescare un pericoloso effetto domino che la porterebbe a perderla per sempre…

✒ “Nessuno è davvero onesto. […] Anche se non mentiamo agli altri, spesso mentiamo a noi stessi”

✒  “Questo gioco è come una persona. Se vuoi andare fino in fondo, devi conoscerne la storia”

?Incipit

Ci vollero sette anni per scrivere la lettera giusta.

?Sinossi

Il mondo, per Rossella Dragna, ha sempre avuto i confini della minuscola isola dove vive insieme alla sorella Tella e al potente, crudele padre. Se ha sopportato questi anni di forzato esilio è stato grazie al sogno di partecipare a Caraval, uno spettacolo itinerante misterioso quanto leggendario in cui il pubblico partecipa attivamente; purtroppo, l’imminente, combinato matrimonio a cui il padre la sta costringendo significa la rinuncia anche a quella possibilità di fuga. E invece Rossella riceve il tanto desiderato invito, e con l’aiuto di un misterioso marinaio, insieme a Tella fugge dall’isola e dal suo destino Appena arrivate a Caraval, però, Tella viene rapita da Legend, il direttore dello spettacolo che nessuno ha mai incontrato: Rossella scopre in fretta che l’edizione di Caraval che sta per iniziare ruota intorno alla sorella, e che ritrovarla è lo scopo ultimo del gioco, non solo suo, ma di tutti i fortunati partecipanti. Ciò che accade in Caraval sono solo trucchi ed illusioni, questo ha sempre sentito dire Rossella. Eppure, sogno e veglia iniziano a confondersi e negare la magia diventa impossibile. Ma che sia realtà o finzione poco conta: Rossella ha cinque notti per ritrovare Tella, e intanto deve evitare di innescare un pericoloso effetto domino che la porterebbe a perdere Tella per sempre…

Trama

Rossella e Donatella Dragna sono due sorelle, vivono con il padre crudele e possessivo (la madre le ha lasciate anni prima), che impone il suo volere sulle figlie con la violenza. Sin sa quando erano bambine, per farle ubbidire, il padre puniva Rossella per le malefatte di Donatella e viceversa (che poi, malefatte non erano! Si trattava semplicemente di aver fatto qualcosa che potesse aver infastidito il padre).

Così, le due sorelle crescono tentando di proteggersi a vicenda, ma Rossella ha un carattere molto più protettivo e responsabile rispetto a Donatella, che cerca di essere più spensierata e, talvolta, impulsiva.

Proprio per sfuggire in modo definitivo al padre, Rossella decide di accettare un matrimonio combinato, con un misterioso conte che non ha mai conosciuto, se non tramite lettere inviatele dal conte in tono molto gentile e premuroso.

Donatella, dal canto suo, non è mai stata d’accordo con questa decisione di Rossella e cerca fino all’ultimo momento di farle cambiare idea a riguardo.

A pochi giorni dalle nozze, però, succede qualcosa di inaspettato: Rossella riceve tre biglietti speciali. Sono tre inviti per partecipare a Caraval, sull’isola privata di Legend – il fondatore del misterioso gioco.

Ci sono voluti sette anni per ricevere una risposta, ma Rossella è quasi sul punto di rinunciare alla possibilità di vedere di persona ciò che, fino a quel momento, aveva sentito nominare solo nei racconti dalla nonna: le nozze sono alle porte e non sarebbe dignitoso assentarsi di casa, senza pensare al fatto che il padre lo impedirebbe categoricamente.

Tella e il suo amico misterioso, però, capiscono quanto questo viaggio sia importante per Rossella e, con qualche piccola bugia, riescono a portarla sull’isola di Legend.

Le due sorelle devono essere trasportate una alla volta sulla piccola barca di Julian: Donatella arriva per prima, mentre Rossella viene trasportata in un secondo momento. Quando stanno per arrivare sull’isola, la barca cede e Rossella e Julian sono costretti a nuotare fino a riva. Donatella non c’è più. Non c’è sulla spiaggia, non c’è nelle vicinanze: è sparita.

Julian convince Rossella ad addentrarsi nell’isola per raggiungere l’ingresso del gioco e ritrovare la sorella: è proprio da qui che inizia l’avventura di Rossella, che dovrà affrontare gli inganni di Craval, le sue paure e le sue emozioni.

Il viaggio all’interno del gioco è la parte più importante del libro, sia ai fini del racconto e sia perché analizza le emozioni dei personaggi, mostrando il loro lato più nascosto e ciò che spesso non si vorrebbe ammettere.

Durante questo periodo la protagonista deve rivedere le sue priorità, mantenendo come punto fermo il salvataggio della sorella: Caraval è un gioco, ma distinguere la finzione dalla realtà è sempre più difficile. Quando si tratta di una recita e quando si è in pericolo realmente? Quando si può osare e quando bisogna essere prudenti? Quali sono le cose che contano davvero?

Se letto in quest’ottica, paragonando l’alternarsi finzione-realtà di Caraval a quello della vita reale, forse questo libro non è poi così banale!

 

? Il libro:

  • scrittura molto semplice, dal ritmo costante, nonostante i continui cambiamenti di prospettiva;
  • descrizioni molto dettagliate, soprattutto per quanto riguarda i colori e i profumi;
  • la struttura del libro è quasi totalmente basata sui dialoghi tra Rossella e Julian, alternati a momenti di descrizione dei luoghi e dei pensieri dei protagonisti.

? Cosa mi è piaciuto:

  1. la cosa che mi è piaciuta di più – motivo delle 4 stelle – è la descrizione delle emozioni attraverso i colori: credo sia una cosa incredibile e, se fate attenzione, scoprirete leggendo che, se vi chiedessero di identificare un sentimento con un colore, sarebbe proprio quello utilizzato dall’autrice!
  2. al secondo posto, il modo in cui l’autrice ha caratterizzato a i luoghi e i personaggi utilizzando i profumi: il padre di Rossella ha un profumo inconfondibile dato dall’unione di anice e prugne marce!
  3. l’ambientazione: credo che quelle del circo – e similari – sia un’ambientazione incredibile per qualsiasi avventura. Ha di per sé qualcosa di magico!

? Cosa non mi è piaciuto:

  1. il libro è un pochino “infantile”, ma questo è l’effetto che mi fanno tutti i libri di questo genere! Tuttavia, come detto poco fa, analizzando la vicenda un po’ più a fondo, potrebbe non essere così semplice come appare soffermandosi solo sulla storia.

?  Cosa ne penso?

Penso sia una lettura molto piacevole, soprattutto per i motivi che ho descritto poco fa (profumi, colori…), rilassante e leggera!

Ho saputo da poco che è già stata pubblicata la copertina del secondo volume in lingua originale, si chiamerà Legendary

Wintersong di S. Jae-Jones

Wintersong Book Cover Wintersong
S.
Fantasy, Per ragazzi
Newton Compton Editori
2017
Copertina rigida
378

L'inverno si avvicina, e il Re dei Goblin sta per partire alla ricerca della sua sposa... Sin da quando era una bambina, Liesl ha sentito infiniti racconti sui Goblin. Quelle leggende hanno popolato la sua immaginazione e ispirato le sue composizioni musicali. Adesso ha diciotto anni, lavora nella locanda di famiglia e sente che tutti i sogni e le fantasticherie le stanno scivolando via dalle mani, come minuscoli granelli di sabbia. Ma quando sua sorella viene rapita dal Re dei Goblin, Liesl non ha altra scelta che mettersi in viaggio per tentare di salvarla. E così si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto, strano e affascinante, costretta ad affrontare una decisione fatale.

✒”Potresti scoprire che preferisci una bella bugia alla dura verità”

✒”Volevo plasmare il mondo perché corrispondesse alla musica che avevo nell’anima”

? Sinossi ufficiale:

L’inverno si avvicina, e il Re dei Goblin sta per partire alla ricerca della sua sposa… sin da quando era una bambina, Liesl ha sentito infiniti racconti sui Goblin. Quelle leggende hanno popolato la sua immaginazione e ispirato le sue composizioni musicali. Adesso ha diciotto anni, lavora nella locanda di famiglia e sente che tutti i sogni e le fantasticherie le stanno scivolando via dalle mani, come minuscoli granelli di sabbia. Ma quando la sorella viene rapita dal Re dei Goblin, Liesl non ha altra scelta che mettersi in viaggio per tentare di salvarla. E così si ritrova catapultata in un mondo sconosciuto, strano e affascinante, costretta ad affrontare una decisione fatale.

Trama (!!!SPOILER!!!)

Il racconto è ambientato nella Bavaria del 1700 e ha come punto di partenza una famiglia come tante, composta da madre, padre e tre figli: tutti, in famiglia, sono amanti della musica e musicisti, ognuno a suo modo. In effetti, è proprio la musica il filo conduttore di tutto il libro: dall’inizio alla fine, le avventure di Liesl sono da ricondurre alla sua passione per la musica, o meglio, per la composizione di musica.

Sin da piccola, Liesl si è isolata nel suo mondo fatto di suoni e natura: è in questo modo che alimenta la sua credenza nelle leggende popolari, raccontate dalla nonna Costanze, e si imbatte nel Re dei Goblin – il suo compagno di giochi d’infanzia, nonché la presenza misteriosa che l’ha aiutata e seguita fino all’età adulta.

All’età di diciotto anni, Liesl si trova a dover rivalutare l’esistenza del Re dei Goblin e del suo regno nel Sottosuolo: la sorella di Liesl viene rapita e, per salvarla, Liesl si avventura nel sottosuolo, affrontando le mille sfide del Signore degli Inganni. Queste prove non la mettono alla prova solo dal punto di vista fisico e materiale, ma anche mentale e spiritale: Liesl si trova a fare i conti con le sue incertezze e paure, con pensieri che ha tenuto nascosti da sempre.

Tutti questi avvenimenti portano Liesl ad un cambiamento radicale o, per meglio dire, una maturazione interiore: da ragazza a donna, da insicura a determinata. Inoltre, le sue scelte la porteranno a sacrificare se stessa per il bene dei suoi cari (o per egoismo? questi aspetti sono spesso coincidenti nel racconto), fino alla decisione finale di rimanere nel sottosuolo, al fianco del Re dei Goblin come sposa e come Regina.

Il loro rapporto cresce e muta continuamente, portando entrambi ad una conoscenza di sé e dell’altro sempre maggiore: musica da comporre e ostacoli da superare mettono alla prova costantemente la loro determinazione e, a questo punto, il loro amore. Amore: solo dopo aver compreso e accettato che è di questo che si tratta, Liesl e il suo sposo saranno in grado di prendere l’ultima, dolorosa, decisione.

Non c’è un lieto fine da fiaba, non c’è “e vissero per sempre felici e contenti”: c’è, piuttosto, il risultato di un percorso affrontato insieme e una debole speranza rimasta in sospeso.

? Cosa ne penso?
Si tratta di un romanzo Young Adult, quindi non mi aspettavo una storia complessa o chissà quale caratteristica sconvolgente. Partendo da questo presupposto, devo dire che come idea non è affatto male, l’ambientazione è particolare e “accogliente”, i personaggi principali sono ben caratterizzati, MA… sono ancora convinta che il linguaggio e i comportamenti non siano adatti all’ambientazione settecentesca.

Come ho scritto stamattina nella recensione breve su Instagram, mi ha ricordato molto Twilight (letto 10 anni fa!): ovviamente non sto parlando della storia o dell’identità dei personaggi, ma del linguaggio e degli atteggiamenti. Mi ha dato l’impressione che fosse un presente travestito da passato, letteralmente: “Divertiamoci. Ci sono uomini in abbondanza con cui ballare e flirtare”… da quanto tempo si usa la parla flirtare? Non credo dal 1700 e non credo che l’atteggiamento più comune fosse quello.

Detto ciò, complessivamente è un libro carino e adatto ad una lettura leggera, da alternare con altri libri! 🙂