Romanzo
Giunti
2019
Copetina flessibile
688
Parigi, anni ’20. Melisa Loyola è la figlia del sarto più rinomato della città e fin da piccola aiuta il padre a confezionare i costumi di scena dei più importanti teatri di Parigi, come il Moulin Rouge e Les Folies Bergère. I meravigliosi vestiti, le struggenti melodie del tango e il suo innato talento per il canto e il ballo fanno crescere in lei il desiderio di entrare a far parte di quel mondo scintillante. Ma per la sua famiglia e il suo fidanzato è impensabile che lei lavori, tanto meno che si esibisca su un palco. Quando finalmente si presenta l’occasione di realizzare il suo sogno, Melisa non ci pensa due volte, anche se significa mollare tutto e salpare per Buenos Aires insieme a una prestigiosa compagnia teatrale. E se proprio lì, dall’altra parte del mondo, trovasse il vero amore? Melisa non ha mai dimenticato lo sguardo di Nikolai, il giovane e ricco argentino che ha conosciuto a Parigi, così testardo e insopportabilmente affascinante. Quando l’amore arriva, forte e travolgente, che importanza hanno la carriera e i tanti sacrifici fatti? Una storia romantica e appassionante, ricca di avventura e colpi di scena. Il viaggio per la felicità è lungo e pieno di ostacoli, ma niente è impossibile per chi è capace di dire “sì” alla vita
Sì è un romanzo storico ambientato negli anni ’20, che ha le sue radici in Marocco e che arriva fino a Buenos Aires, passando per Parigi e non solo.
Sì: tra realtà e fantasia
La narrazione ha inizio con qualche accenno sulla vita dei genitori di quella che sarà poi la protagonista dell’intero romanzo: madre musulmana, padre occidentale. Un matrimonio che viene, in un certo senso, “organizzato” nonostante lo sposo non fosse connazionale della sposa e non professasse la stessa religione.
Questa prima “stranezza” per l’epoca si verifica perché il padre della sposa ha premura di accasare tutte e cinque le figlie, scegliendo con attenzione gli sposi.
Questo perché, come da tradizione, proprio a loro sarebbero finiti i patrimoni e gli affari di famiglia, mentre le figlie sarebbero soltanto “passate di proprietà”.
Si verifica, quindi, il primo fatto insolito e vagamente rivoluzionario per l’epoca: è il futuro sposo (occidentale) a proporsi per il matrimonio.
Dopo le nozze, la coppia si trasferisce e inizia a condurre una vita più occidentalizzata, pur mantenendo la fede musulmana e le tradizioni marocchine.
Poco dopo nasce la figlia, Melisa.
Era decisa a dare ogni ora della sua vita, le sue notti, le vittorie e le sconfitte, pur di non separarsi mai da quel fagottino di carne rosa.
Quel giorno d’estate segnò un prima e un dopo nella sua vita e nelle sue decisioni. Ma se ne sarebbe accorta solo con il passare dei mesi, o addirittura con il trascorrere degli anni.
Come da tradizione, anche lei, viene promessa in sposa ad un uomo che conosce appena e che non ama.
Melisa, cresciuta tra stoffe pregiate e abiti di scena nella bottega dei genitori, non vuole arrendersi ad un destino scontato, rifiuta il matrimonio combinato e si butta nella carriera di cantante e ballerina.
<<E poi io voglio una vita diversa>> […] <<voglio fare la ballerina e la cantante>>
Melisa è brava, ha successo e viene invitata ad unirsi ad una compagnia teatrale a Buenos Aires. Non senza difficoltà, lascia i genitori e la sua casa per andare dall’altra parte del mondo, incontro al suo destino.
Quando finalmente la nave avvistò terra, l’entusiasmo dei passeggeri esplose. Melisa invece scoppiò a piangere. Aveva attraversato l’oceano per inseguire il suo sogno abbandonando le persone che amava. Era il primo dei molti sacrifici che avrebbe fatto per assecondare la sua vocazione, solo che ancora non lo sapeva.
Questa storia straordinaria, che vede come protagonisti i personaggi inventati di Melisa e la sua famiglia, viene però storicamente collocata in corrispondenza di una tragedia realmente avvenuta: il naufragio della nave Principessa Mafalda.
Questo tragico incidente è avvenuto nel 1927 ed è costato la vita a 314 persone in viaggio verso Buenos Aires.
Sì: oltre la trama
Il significato del titolo, come specificato nella sinossi, è la capacità di dire Sì alla vita.
Melisa, infatti, nonostante le difficoltà e le perdite, riesce a costruire qualcosa di suo e, successivamente, con l’uomo che ha scelto.
Lo stile dell’autrice è molto semplice e fluido. Il romanzo risulta scorrevole e si legge abbastanza velocemente nonostante conti più di 600 pagine.
L’ambientazione cambia ripetutamente, attraversando tre continenti e riportando alcune caratteristiche tipiche dell’epoca delle città menzionate.
L’atmosfera, invece, cambia in base a due fattori: il luogo in cui si svolge una determinata scena e ciò che accade ai protagonisti e come si sentono a riguardo.
Il ritmo di lettura è medio, è una lettura “tranquilla”, che fa scorrere gli eventi senza troppi scossoni per il lettore.
In conclusione: Sì a questo libro
Si tratta di un libro positivo e piacevole che lascia un bel ricordo nonostante tratti anche fatti spiacevoli, come il naufragio che, come anticipato, è realmente accaduto ed è costato la vita a centinaia di persone.
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