L’invitato

L'invitato Book Cover L'invitato
Massimiliano Alberti
Fiction
Narrativa
2018
218

Tre amici, quelli di sempre. Leo, Kevin e Tom. Dopo anni di scorribande nella sonnolenta Trieste, la loro città, si separano per poi ritrovarsi a Vienna. Qui è Tom a convocare Leo – vero protagonista del libro – e Kevin, per coinvolgerli nel progetto di una galleria dedicata alla Pop Art. Ma, in un susseguirsi di colpi di scena e di innamoramenti, tra alcol, eccessi e grame figure, sempre sul filo dell’autoironia, devono via via fare i conti con le loro differenze caratteriali e con una stridente diversità di aspettative. Un disilluso affresco della nostra società in una Vienna che fa da cornice classica a uno stile… del tutto Pop.

L’invitato

? Trama:

Leo, Tom e Kevin sono tre ragazzi di Trieste e sono amici sin dall’infanzia: hanno trascorso molto tempo insieme, dai tempi della scuola a quelli delle uscite tra ragazzi.
Superata la soglia dei trent’anni decidono di dare una svolta alle loro vite e, seguendo l’iniziativa di uno di loro, partono per Vienna con l’intenzione di spiccare nel mondo dell’arte, più precisamente gestendo una galleria dedicata alla Pop-Art.

Questo li porterà a confrontarsi tra di loro e con altri, con il tempo che passa e con luoghi e problemi nuovi.

? Il libro:

Si tratta di un libro molto particolare: è il testo d’esordio dell’autore che, secondo il mio parere, ha fatto un gran lavoro dal punto di vista dello stile.

Su questo, infatti, c’è da dilungarsi un attimo: leggendo il libro si nota come ogni parola sia esattamente al suo posto, pensata attentamente e posizionata nel punto giusto. Le parole sono ricercate, lo stile mescola elegante e ironico: insomma, si notano la cura e l’attenzione che l’autore ha dedicato a questo aspetto del romanzo.

Ciò che penalizza l’esito finale è, forse, la trama: è buona, ma con uno stile come quello dimostrato, l’autore avrebbe potuto scrivere qualcosa di molto più elaborato.

Bella l’idea della Pop-Art, non spesso menzionata nei libri, così come il contesto della galleria e la scelta di Vienna e Trieste, anche questi non spesso scelti per i romanzi: Vienna crea l’atmosfera giusta per una scelta particolare come quella della Pop-Art e Trieste contribuisce a dare un senso nostalgico, di “casa”.

I personaggi sono ben definiti: il protagonista, per esempio,  rende molto bene l’idea del tipo di persona che vuole rappresentare; un ragazzo arrogante e pieno di sé, in un certo senso indifferente a tutto, perfettamente in linea con i suoi pensieri e i suoi rapporti con gli altri.

[…]Perché l’eleganza, intesa non solo come propensione verso il buon gusto, ma come un attributo in qualcosa d’innato, è l’abilità senza scrupolo di trasformare un difetto in un’ineguagliabile peculiarità.

? Cosa mi è piaciuto:

  1. Lo stile: sicuramente il punto forte del romanzo
  2. L’ambientazione e la scelta della Pop-Art
  3. La cura dei dettagli, comprese le riproduzioni delle opere al fondo del libro.

? Cosa non mi è piaciuto:

  1. Gli stereotipi sugli italiani: il protagonista impersona il classico ragazzo altezzoso e pieno di sé, i discorsi tra i tre amici sono i classici discorsi da ragazzi presuntuosi e maschilisti, l’idea degli italiani è quella che possono di noi all’estero – probabilmente queste cose sono molto realistiche, ma c’è da augurarsi che non sia sempre così e, soprattutto, lascerei gli stereotipi agli scrittori stranieri.

In conclusione:

Credo sia un ottimo punto di partenza per l’autore, che sicuramente avrà modo di adattare questo suo stile elegante ed ironico a opere anche più complesse dal punto di vista della trama! Lo consiglio quindi per la particolarità dello stile e la cura nella scelta delle parole (ho riportato un paio di citazioni per rendere l’idea), per l’ambientazione e agli amanti dell’arte, o della pop-art nello specifico.

Ringrazio l’autore per avermi dato la possibilità di leggerlo e vi lascio il link alla sua pagina: @alberti_massimiliano

 

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