Romanzo
Feltrinelli
Copetina flessibile
È arrivato l’inverno a Porvenir, e ha portato con sé cattive notizie: per mancanza di lettere, l’ufficio postale sta per essere chiuso e il personale verrà trasferito altrove. Sms, mail e whatsapp hanno avuto la meglio persino in questo paesino arroccato sulle montagne. Sara, l’unica postina della zona, è nata e cresciuta a Porvenir e passa molto tempo con la sua vicina Rosa, un’arzilla ottantenne che farebbe qualsiasi cosa per non separarsi da lei e risparmiarle un dispiacere. Ma cosa può inventarsi Rosa per evitare che la vita di una delle persone che le stanno più a cuore venga stravolta? Forse potrebbe scrivere una lettera che rimanda da ben sessant’anni e invitare la persona che la riceverà a fare altrettanto, scrivendo a sua volta a qualcuno. Pian piano, quel piccolo gesto innescherà una catena epistolare che rimetterà in moto il lavoro di Sara, creando non poco trambusto fra gli abitanti del piccolo borgo. Perché – come ben sanno tutti quelli che provano un brivido di gioia ogni volta che ricevono posta a sorpresa e che affondano il naso nella carta per sentirne il profumo – una lettera tira l’altra, come un bacio. E può cambiare il mondo.
Il libro:
A che cosa serve un postino in un mondo in cui non si scrivono più lettere?
Il club delle lettere segrete è un romanzo moderno, ambientato nel piccolo paese di Provenir: come in ogni piccola realtà, di questi tempi, l’economia e la popolazione sono messe a dura prova.
Centri commerciali, grandi compagni ed esigenze “strategiche” in continua evoluzione portano paesi di piccole dimensioni ad un progressivo declino: le attività commerciali chiudono, i dipendenti vengono trasferiti o licenziati, i servizi scarseggiano.
Questo porta i più a pensare che il problema siano i paesi in quanto tali, in realtà non è così: il problema è un sistema orientato a portare tutto in una sola direzione, quella delle grandi compagnie, dell’automatizzazione della maggior parte dei sistemi.
Quello che viene riportato tramite la storia di Sara, in realtà è solo un esempio di ciò che attualmente accade nella maggior parte dei paese: Sara è una mamma sola, e rischia il trasferimento perché l’ufficio postale presso cui lavora è in chiusura; dovrà essere trasferita in città, dove la posta è ancora relativamente attiva.
Cosa succede? Una sua vecchia amica e vicina di casa comprende la gravità della situazione e inizia una catena di lettere senza mittente, che coinvolge un buon numero di abitanti della piccola Provenir: anziani soli con storie da raccontare e nodi da districare, giovani sensibili e con problemi.
Questo scambio di lettere dà inizio ad una serie di scambi, nuovi legami e vecchie amicizie rinnovate, nuovi incontri e nuove avventure.
Nascite, morti, fidanzamenti o separazioni, compravendite… le lettere sono scampoli di vita, signori! Trattatele con rispetto!
Un libro nostalgico e molto attuale, che rispecchia in pieno ciò che sta accadendo nelle piccole realtà da qualche anno a questa parte.
Lo stile dell’autrice è semplice, giovanile, adatto al tipo di racconto. Il rimo è altalenante: gli eventi al presente vengono raccontati più velocemente rispetto a quello avvenuti nel passato e riportati nelle lettere.
Resta comunque una lettura leggere e non impegnativa.
In conclusione:
Un libro molto carino, con l’unico difetto di avere un finale scontato e un po’ sotto tono rispetto al resto della trama.
Lo consiglio come lettura leggera, ma che racchiude comunque un messaggio su cui soffermarsi un attimo: è giusto che le piccole realtà vengano debellate in questo modo? Secondo me, assolutamente no.