Distopico
bookabook
2019
Copetina flessibile
144
Una mattina il mondo si sveglia senza parole. Nessuno è più in grado di articolare qualcosa di sensato, eppure tutto sembra procedere come al solito, senza caos, senza disordine. Il protagonista, un impiegato di banca che non riesce a smettere di stupirsi per le piccole cose, non si dà pace: vuole capire perché è avvenuto questo blocco della parola, che cosa lo ha scatenato. In una sorta di pellegrinaggio per le vie di Torino, andiamo insieme a lui alla ricerca di qualcuno che si sia accorto del momento esatto in cui la parola è sparita, per trovare una verità forse irraggiungibile e riscoprire i gesti minimi e le piccole cose che ci circondano ma di cui, circondati dal rumore, non ci accorgiamo.
Alle tre del mattino, ora italiana è un distopico, che “riassume la sua distopia” nel giro di pochi giorni.
Il libro
Il narratore è un uomo qualsiasi, che vive a Torino con la moglie, i figli, cani e gatti. Lavora in banca, ha una vita ordinaria ma riesce a stupirsi per le piccole cose, quotidianamente.
Una mattina come tante, il mondo intero si sveglia senza parole. Ogni essere umano è semplicemente in grado di emettere versi, ma non di formulare frasi e nemmeno di pronunciare le parole più semplici come “si” o “no”.
Il fatto strano è che nessuno sembra essere in alcun modo disturbato da quanto è successo: la vita di ognuno continua come sempre, soltanto senza parole.
Il protagonista sembra essere l’unico a non arrendersi all’assurdità del fatto e inizia la sua personale indagine sulla causa e sul meccanismo di quanto è successo.
A quanto pare, l’inizio di tutto è stato proprio alle tre del mattino, ora italiana.
Il protagonista inizialmente riscontra problemi anche nella lettura, non solo nella comunicazione, ma poco dopo questa capacità sembra ristabilirsi e ha così la possibilità di comunicare e “intervistare” colleghi, amici e conoscenti su tutto ciò che ricordano dalla sera precedente, scrivendo su carta, lavagna o qualsiasi altro supporto utile.
Riuscirà a scoprire la causa scatenante della perdita della parola generale?
Oltre la trama
Alle tre del mattino, ora italiana è un flusso di pensieri che scorre senza freno dall’inizio alla fine.
Sembra realmente di essere nella testa del protagonista e sentire tutti i suoi pensieri, le sue supposizioni, anche le cose più assurde!
L’unico limite allo scorrere di questo flusso è l’alternarsi dei capitoli a “cose che stupiscono l’autore”: un elenco di piccole cose di cui continua ad essere sorpreso nonostante il passare del tempo (grazie a questo ho scoperto che “solo più” è un modo di dire piemontese, a me sembrava una cosa normale XD).
La chiave di lettura di tutto il romanzo è infatti la ricerca delle piccole cose: il protagonista non si arrende alla realtà piatta (in qualsiasi forma – ordinaria o assurda – si possa presentare) e cerca nelle piccole cose una via di fuga e, in un certo senso, una soluzione.
Alle tre del mattino, ora italiana è un libro piuttosto breve, ma sicuramente originale nell’idea e nello stile. Ha un ritmo di lettura veloce, rallentato leggermente solo dalla presenza dell’elenco di cose sorprendenti. Il lessico è semplice e colloquiale, mai troppo ricercato.
In conclusione
Lo consiglio a chi volesse avvicinarsi al genere distopico, iniziando da qualcosa di leggero e, ovviamente, ai torinesi che sicuramente si sentiranno a casa tra le vie e i luoghi citati nel testo!
Ringrazio bookabook per avermi dato la possibilità di leggerlo.
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