Il tema di questo mese è il giornale, quindi: qualcuno di voi si è mai fermato a pensare ai caratteri che vengono utilizzati per la stampa? Probabilmente no, ma potrebbe essere interessante scoprire qualcosa in più sulla vita segreta che sta dietro ai caratteri che vediamo ogni giorno.
I font sul giornale: storia e caratteristiche in breve
I più utilizzati sono il Benton, Times New Roman e Arial, il Garamond e, ovviamente, l’Helvetica. In particolare su questo font ho trovato una storiella interessante riportata su un articolo de La Stampa, cito testualmente:
“…se provate a fare come Cyrus Highsmith, vi troverete di sicuro nei guai. Alcuni anni fa questo disegnatore di caratteri newyorkese decise di passare un giorno senza incontrare l’Helvetica, uno dei caratteri più diffusi al mondo. Disegnato nel 1957, è versatile, senza grazie, sobrio e leggibile, buono per tutti gli usi e soprattutto coetaneo di due importanti fenomeni del XX secolo: i viaggi di massa e il consumismo. Appena alzato Cyrus non riesce a vestirsi con i soliti indumenti: le istruzioni di lavaggio sono scritte in Helvetica; trova solo una tuta militare e una vecchia T-shirt; a colazione è costretto a bere tè giapponese e a mangiare frutta fresca; non può leggere il New York Times o salire sulla metropolitana; per fortuna trova un autobus senza. Per mangiare va dritto a Chinatown; sul computer apre la tendina e cerca un altro carattere, ma poi non riuscirà a navigare nel web; così fatica con le banconote e non usa la carta di credito. A sera, al ritorno, rinuncia al televisore, perché i comandi sono in Helvetica, sceglie un volume composto in Electra, e infine si addormenta.”
Il motivo di tutte le difficoltà che ha incontrato Cyrus durante il suo esperimento è semplice: l’Helvetica, come pochi altri caratteri è entrato a far parte del mondo che ci circonda grazie alla sua leggibilità e chiarezza. L’Univers è stato l’unico font ad avere quasi la stessa diffusione.
In quanto a caratteri molto utilizzati per la stampa in larga scala, non si può non citare il Futura (disegnato da Paul Renner nel 1924), e poi il Georgia e il Verdana, ma a questo punto si passa alla video-scrittura e ai giornali on-line.
Detto questo, noi amanti della carta stampata, dovremo rassegnarci a non poter evitare di incontrare alcuni font, proprio come è successo a Cyrus Highsmith.
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