L’età dei profeti

L'età dei profeti
Matteo Farneti
Romanzo
Self-published

Ci sono storie che cominciano al buio, nel cuore di una notte insonne. Mattia è completamente solo, adesso. Cammina in riva al lago e pensa al suo passato. Rivede il volto di Giulia – la donna che amava. Perché è scomparsa? Chi le dava la caccia? Per rispondere deve tornare indietro nel tempo. Tutto è iniziato con un grande banchiere – Marcus Goldberg. Da anni è Presidente e capo incontrastato di GoldbergBank, una banca d’affari del valore di miliardi. Il suo potere è al culmine, ma sa di essere arrivato alla fine. Una grave malattia sta per ucciderlo. Ora deve preoccuparsi della successione, che sancirà il destino del suo impero. Così chiede l’aiuto di Mattia. E’ forse l’unico, fra i tanti, che può aiutarlo a trovare suo figlio, Nicola. Al Liceo sono stati grandi amici. Insieme hanno condiviso tutto – l’alcool, le donne, la droga, le mille follie di quell’età – fino a quando Nicola non se n’è andato, per diventare attore. Poi ha fatto perdere le sue tracce. Dov’è finito in tutti quegli anni? Solo Mattia può scoprirlo. E la sua ricerca è destinata al successo. Col ritorno di Nicola, si apre lo scontro per la successione – e il controllo di Goldberg. Dall’altra parte c’è Anna, la sua sorellastra. Per questo L’Età Dei Profeti è la storia di una lotta. Una sfida per il potere, che presto si trasforma in un Moloch: un dio per cui si compiono sacrifici umani. Giulia è fra loro. Mattia non è mai riuscito a dimenticarla; e per questo è costretto a cercare. Il segreto della sua scomparsa si nasconde in un quadro, e in certe storie di prima della Guerra, ai tempi del nazismo. Chi ha compiuto tutto questo? Guarda le acque scure del lago, e per un attimo ha paura... sa che nessuno verrà a salvarlo, nessuno ucciderà quei demoni.

L’età dei Profeti è un libro difficile da definire: un thriller? Un romanzo? Probabilmente una via di mezzo.

L’età dei profeti

Si tratta di un libro molto inteso, soprattutto per la quantità di avvenimenti che vengono narrati. Attraverso il protagonista si passa attraverso una serie di scene che vedono alternarsi questioni di affari (soprattutto legati al destino di una importante banca), politica e problemi personali di Mattia, il protagonista.

Per quanto riguarda i personaggi, perciò, si può dire che quelli secondari fungano esclusivamente da “base” per la trama, tranne una figura femminile – Giulia – che scatena l’inizio di tutto il percorso di Mattia. Benché si trovi ad affrontare ostacoli e problemi di ogni genere, il protagonista rimane immutato dall’inizio alla fine. Si tratta di un ragazzo che ha avuto problemi di alcol e droga, relazioni tormentate – fatta eccezione per quella con Giulia, che comunque è terminata. In più di 400 pagine e dopo una serie di eventi fuori dal comune, Mattia è lo stesso dell’inizio: è come se la trama iniziasse e finisse senza uno scopo, o quantomeno senza avere un risvolto sul protagonista. Per questo motivo è difficile entrare in sintonia con lui ed è difficile per il lettore immergersi nella storia.

Il ritmo di lettura è medio: benché lo stile sia semplice e scorrevole, la struttura rallenta la lettura. Il lettore si trova di fronte ad un puzzle da comporre e solo alla fine riesce a mettere insieme tutti i pezzi – come è giusto che sia.

Una  nota va fatta sull’epilogo: le ultime pagine, infatti, vanno interpretate da ogni lettore e, in base a queste, il libro può assumere significati diversi (personalmente credo possa essere interpretato almeno in due modi).

In conclusione

Personalmente credo sia un libro con un buon potenziale, che ha coinvolto il lavoro di diverse persone e soprattutto ha richiesto un grande impegno da parte dell’autore. Ho apprezzato molto la scelta delle citazioni e l’iea alla base della trama. Tuttavia, credo che possa essere migliorato ulteriormente o che, in ogni caso, l’autore possa sviluppare al meglio le sue capacità e le sue idee.

Ringrazio l’autore per avermi inviato una copia del libro e avermi dato modo di leggere la sua opera!


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