La lettera scarlatta

La lettera scarlatta. Ediz. integrale Book Cover La lettera scarlatta. Ediz. integrale
Nathaniel Hawthorne
Classici
Crescere
2014-01
Copertina flessibile
256

La lettera scarlatta – Nathaniel Hawthorne

✒Citazioni

Il volgo, che in quei lugubri tempi attribuiva invariabilmente un orrore a quanto lo colpiva nell’immaginazione, escogitò una storia sulla lettera scarlatta, con cui ci sarebbe facile di comporre una paurosa leggenda.

Possiamo osservare come le persone dedite alle più audaci speculazioni si conformino sovente alle norme esteriori del viver sociale. Ad esse basta il pensiero, senza che questo debba prender corpo nell’azione.

? Trama

Hester, la protagonista, è una donna che si trasferisce prima del marito in un nuovo paese: un paese puritano, per l’esattezza. Hester viene lasciata sola per molto tempo e, durante questo periodo inizia una relazione segreta con un uomo – non un uomo qualunque – che la porterà ad avere una bambina, Pearl.

La piccola comunità la condannerà per adulterio, verrà incarcerata, processata ed, infine, costretta a portare perennemente sul petto un A scarlatta, simbolo di adulterio, per esporsi ai suoi compaesani, in modo che il suo peccato sia sempre ben visibile e riconoscibile, origine di vergogna ed emarginazione per lei e per la piccola Pearl.

Hester non rivelerà mai in nome del padre di Pearl, ma il marito tornerà, si stabilizzerà nello stesso paese in cui lei vive e la tormenterà per ottenere quel nome. Attraverso vari inganni e segreti, Hester arriverà a condurre una vita di isolamento, ma non per questo pentita o demoralizzata.

? Il libro:

Non voglio assolutamente svelarvi il finale, ma vi posso assicurare che l’ho trovato molto interessante.
Mi è piaciuto praticamente tutto di questo libro: lo stile, classico ed elegante; il ritmo, mai troppo lento; l’ambientazione: Boston, una cittadina in cui tutti si conoscono e tutti si permettono di giudicare, un’atmosfera calda seppur un po’ cupa.

Mi è piaciuta Hester: la vera natura del marito si scopre solo verso la fine, così come le circostanze che l’hanno portata a doversi marchiare con la A scarlatta. Tuttavia, si è dimostrata una donna molto forte: ha cresciuto una figlia in totale autonomia, crescendola e istruendola a suo modo; si è mantenuta da sola, riuscendo a convertire il simbolo del suo peccato in una sorta di dimostrazione delle sue potenzialità come sarta; è riuscita a sopportare i commenti, le ingiustizie e le avversità di una comunità chiusa ed ottusa.

Devo dire che mi è piaciuta molto anche la figlia, Pearl: il volerla far sembrare “demoniaca” a causa della sua nascita al di fuori del matrimonio e al fatto che non fosse battezzata, non ha fatto altro che aumentare l’intensità dello sforzo nel sopravvivere che hanno dovuto affrontare madre e figlia.

? Cosa mi è piaciuto:

  1. Le due protagoniste;
  2. L’ambientazione;
  3. Lo stile.

?  Cosa ne penso?

Siamo nel 1642: le donne dell’alta società potevano essere figlie, spose o madri. Spesso non secondo la propria volontà ma secondo quella della famiglia o degli interessi. Le donne appartenenti al popolo, invece, essenzialmente erano costrette al duro lavoro e alla giurisdizione completa di uomini in veste di marito, di giudice, di dottore e, in alcuni casi, di prete – come poteva capitare, ad esempio, in una società estremamente religiosa e puritana come quella di cui si parla in questo libro.

Cosa ne penso? Veniamo al dunque: gli uomini non erano soggetti ad alcun tipo di reato di questo tipo. Voglio dire: se il romanzo fosse stato uguale, ma la vicenda fosse stata incentrata su un uomo, non avrebbe di certo fatto scalpore (ed ecco che il romanzo diventa una sorta di critica alle regole assurde di una società estremamente puritana). D’altro canto, è anche vero che ad un uomo non sarebbe stata ricamata una A sul petto, o sbaglio?

Sicché mi viene da pensare: cosa è effettivamente cambiato? Ben poco. Parlo per ciò che ho visto finora: un uomo ha mille relazioni? Sicuramente è: fortunato, incredibile, affascinante, eccetera. Una donna ha mille relazioni? Che cos’è? …

Al giorno d’oggi, a mio avviso, si fa finta che questo “punto di vista” non sia più attuale, ma non so fino a che punto sia realmente così: questa mentalità, benché fosse già criticata nel 1850 – quando il romanzo è stato scritto, rimane comunque ben radicata nella maggior parte delle persone anche al giorno d’oggi.

Detto ciò, torniamo al libro: come vi dicevo, mi è piaciuto molto. Sia per il fatto che già più di un secolo e mezzo fa tentasse di criticare questa mentalità estremamente bigotta ed ottusa che, per eccesso di regole e fanatismo, ha portato addirittura a condanne per stregoneria e quant’altro, e sia per la storia in se – ben costruita, particolareggiata e coinvolgente.